Ok al rendiconto 2023 della Regione “Rapporto debito/Pil è il più basso d’Italia”

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L’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna ha approvato il rendiconto 2023 della Regione. Hanno votato a favore Pd, ER Coraggiosa, Italia Viva, Europa verde, lista Bonaccini. Voto contrario di M5s e Gruppo Indipendente. Lega, Fdi e Rete civica non hanno partecipato al voto.

“Nel 2023 abbiamo raggiunto risultati importanti, nonostante sia stato un anno ancora molto influenzato dal Covid-19. Le manovre della giunta hanno dato seguito al programma di mandato puntando sul rilancio e sullo sviluppo. I numeri del rendiconto ci dicono che abbiamo un bilancio sano, con il più basso rapporto tra debito e Pil regionali (0,76%) in Italia, e la Regione Emilia-Romagna costa appena poco più di 9 euro a cittadino. Segnalo soprattutto la riduzione di 24 milioni di euro del debito autorizzato e non contratto. La Regione ha un’ampia capacità di autofinanziamento. Più che dimezzati i tempi di pagamento in sanità rispetto a quanto previsto dalla legge”, spiega il relatore Luca Sabattini (Pd) per il quale “c’è da sperare che nel futuro si prosegua a gestire così le scelte di bilancio regionale coniugando rigore e sviluppo”.

Il relatore di minoranza, Daniele Marchetti (Lega), ha ricordato che “al di là della fotografia tecnico-contabile che il rendiconto consegna, dietro questi numeri ci sono decisioni politiche. Ed è bene anche tenere a mente gli obiettivi, perché la Regione ha il dovere di chiudere in equilibrio: raccogliamo ancora i ‘cocci’ del 2022 – ha sottolineato Marchetti – e gli strascichi sul bilancio di previsione 2023. Non dimentichiamo che erano stati ipotecati 84 milioni di euro a causa delle criticità sui conti della sanità. Anche su nostra sollecitazione, finalmente, si è cominciato a efficientare, soprattutto nella macchina degli acquisti: una necessità che evidenziamo dal 2021. E ciò ha consentito un risparmio di circa 210 milioni di euro. Nel 2023 si è raggiunta una sorta di equilibrio, ma ancora molte sono le perplessità”.

Michele Facci (Gruppo Indipendente) evidenzia come la componente principale del rendiconto “sia quella del perimetro sanitario, sul quale continua a esserci un problema strutturale che riguarda il disallineamento dei conti. Ricordiamo, ad esempio, che il preventivo del 2023 del servizio sanitario regionale è stato approvato con almeno 10 mesi di ritardo. Questi disallineamenti non consentono una fotografia precisa e attuale. Abbiamo ancora un disavanzo di gestione che, seppur controllato, continuiamo a portarci dietro in relazione al debito delle aziende sanitarie”. Facci ha annunciato il voto contrario del gruppo “poiché non abbiamo bisogno del giudizio di parifica per esprimerci politicamente su come la Giunta abbia impiegato le risorse. Il giudizio è negativo a prescindere da quanto dirà la Corte dei Conti”.

Massimiliano Pompignoli (Lega), invece, parla di “discussione monca rispetto ai 10 anni precedenti, quando il rendiconto è stato sempre approvato dopo il giudizio di parifica della Corte dei conti. Oggi manca un tassello importante e permane un grande punto interrogativo. Non possiamo decidere e nemmeno analizzare il documento senza quel giudizio”. Pompignoli annuncia anche che la Lega non parteciperà al voto sul rendiconto. Anche Marta Evangelisti (Fdi) esprime perplessità, annunciando la non partecipazione al voto. “La mancanza del giudizio di parifica poteva opportunamente comportare lo stralcio della discussione del rendiconto dalla seduta odierna. Anche perché quel giudizio ha sempre offerto alle opposizioni spunti e riflessioni, dato che il rendiconto consente, tra l’altro, di verificare le modalità con cui la Regione ha attuato le sue previsioni. L’emendamento presentato oggi è solo per mettere una toppa”.

“Si tratta di un rendiconto solido, importante nella forma e nella sostanza: il Partito democratico vota a favore e si prende al responsabilità di votare a favore in una situazione surreale. In capigruppo avevamo proposto di votare il rendiconto dopo il giudizio di parifica della Corte dei Conti, ma prima la consigliera Castaldini di Forza Italia, poi il collega Facci del Gruppo Indipendente e anche i colleghi di Fdi ci hanno chiesto di venire in Assemblea e di discutere il rendiconto. La Lega non si è espressa. Abbiamo deciso di andare incontro a questi gruppi decidendo di discutere e votare il rendiconto: ora mi aspetterei un po’ di coerenza da parte dei colleghi del centrodestra. La nostra coerenza è dimostrata dai verbali dell’Ufficio di presidenza”, spiega Marcella Zappaterra (Pd). “Siamo a favore del rendiconto e proprio non capiamo la vicenda surreale messa in atto dalle opposizione sul votare o meno facendo i pesci in barile”, spiega Giulia Pigoni (Italia Viva).

“La Regione ha operato in maniera corretta sui temi del welfare e dello sviluppo. Fra le tante, una misura che va nella giusta direzione è l’aver emanato il primo bando per le comunità energetiche”, spiega Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) che ricorda come “l’Assemblea legislativa si è occupata del tema della transizione energetica e, a fronte delle mancate risorse e delle non risposte arrivate dal governo, abbiamo affrontato temi importanti come il reddito di dignità per chi ha subito violenze. In sintesi i dati di questo rendiconto ci fanno ben sperare per il futuro”. “E’ l’ultimo rendiconto di questa legislatura, ma visto che ancora non è arrivato il giudizio di parifica e si è deciso di votare ugualmente il rendiconto, la giunta presenta un emendamento per il quale in caso di osservazioni della Corte dei Conti si cambierà il rendiconto: non è solo un emendamento formale, ma un atto di rispetto verso la Corte dei Conti con la quale abbiamo un rispetto a un rapporto di collaborazione”, spiega l’assessore al Bilancio Paolo Calvano. (Brigida Miranda e Luca Molinari)

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