Trentacinque volontari “in salute” a lezione dai dirigenti Ausl, nuovo corso in autunno

“Conoscersi e dialogare è fondamentale per coprogettare, lavorare in rete è un valore aggiunto per ottenere risultati migliori”. Si è concluso il percorso di formazione per trentacinque “volontari in salute”, scaturito da un’idea dei Comitati consultivi misti e progettato in stretta collaborazione con la direzione dell’Azienda Usl di Piacenza, i direttori dei distretti e l’esecutivo provinciale. A fare da “docenti” circa una decina di dirigenti Ausl, fra cui gran parte dei direttori delle unità operative. L’obiettivo è stato quello di riflettere e ragionare insieme sulle nuove sfide della sanità territoriale e sulle possibili modalità di collaborazione. Il ruolo del volontariato può spaziare in diversi ambiti di attività: accoglienza e orientamento; sostegno attivo ai progetti sperimentali a sostegno di fragilità e cronicità; promozione culturale e diffusione delle informazioni; promozione di sani stili di vita e della salute. Gli esiti del percorso di formazione e le nuove opportunità per valorizzare il ruolo attivo dei volontari nella riforma della sanità territoriale sono stati presentati nella mattinata di mercoledì 3 luglio in conferenza stampa. Presenti la direttrice generale dell’Ausl di Piacenza Paola Bardasi, la direttrice sociosanitaria Eleonora Corsalini, la vicepresidente del Csv Emilia Laura Bocciarelli e il presidente provinciale dei Comitati consultivi misti Luigi Tirotta. Due “allieve” volontarie, Anna Boccellari (presidente Avo) e Fiorella Scaletti (dipendente Ausl), hanno parlato dell’esperienza del corso.

Alcune immagini scattate durante gli incontri di formazione

Le iscrizioni al corso si sono concluse il 10 maggio. Il ruolo del volontariato, come emerge dal programma della formazione, potrebbe spaziare in diversi ambiti di attività: accoglienza e orientamento; sostegno attivo ai progetti sperimentali a sostegno di fragilità e cronicità; promozione culturale e diffusione delle informazioni; promozione di sani stili di vita e della salute. I volontari in salute, insomma, potrebbero avere un ruolo molto attivo e diventare tra i protagonisti della riforma della sanità territoriale, così come descritto dal Decreto ministeriale 77 del 2022. Il percorso si è composto di cinque appuntamenti – dal 14 maggio al 18 giugno – quattro giornate di formazione canonica e una giornata laboratoriale di sintesi e progettazione delle funzioni del volontariato nel sistema sanitario e sociosanitario della provincia di Piacenza. A ospitare gli incontri, la sala riunioni dell’Emporio Solidale di via Primo Maggio, messa a disposizione dal Csv Emilia. Il corso avrà una seconda edizione nell’autunno del 2024 – probabilmente a ottobre -, i dirigenti Ausl auspicano una partecipazione più corposa da parte dei giovani piacentini.

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Eleonora Corsalini e Paola Bardasi

“In mezzo a tutte le difficoltà, che in questo periodo non mancano – dice la direttrice generale Ausl Paola Bardasi – ci sono belle notizie come questa. Abbiamo messo in campo i nostri migliori dirigenti, che ringrazio per l’impegno. L’organizzatrice di tutto questo è la dottoressa Corsalini, che ha organizzato un’iniziativa che non ha nulla da invidiare a master formativi. Ma senza Luigi Tirotta e tutti i Comitati consultivi misti non avremmo potuto realizzare nulla. Oltre che discenti, sono i nostri volontari che mettono in pratica queste idee e progettualità che abbiamo provato a spiegare loro durante l’attività formativa. I primi partecipanti si sono ‘diplomati’, e adesso possiamo effettivamente lavorare con loro sulla presenza fattiva nelle aree che hanno imparato a conoscere nelle lezioni teoriche. Senza il Csv Emilia non avremmo potuto realizzare questa iniziativa, è importante lavorare insieme sulle cose concrete”. La direttrice sociosanitaria dell’Ausl Eleonora Corsalini ha rivelato di essere stata “un po’ preoccupata all’inizio, essendo un esperimento nuovo”. “Il corso è nato da una idea forte del nostro Comitato consultivo misto. Abbiamo scelto di focalizzare questo corso su argomenti nuovi – dice – spiegando come funziona il nostro territorio. Al centro delle cinque giornate di formazione, che ha compreso anche un laboratorio di progettazione per mettere in pratica quanto recepito nelle lezioni canoniche, i principali temi del Decreto ministeriale 77 a livello nazionale e quelli specifici della nostra Regione, con un taglio molto operativo sui risvolti per il nostro territorio: dalle Case di comunità, agli strumenti di rinforzo per l’integrazione sociosanitaria, al nuovo ruolo dei medici di famiglia, ai Cau, alle nuove modalità di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari. È andato tutto al di sopra delle aspettative. Ed è stato formativo anche per noi, con suggerimenti sui servizi da parte di persone esterne all’azienda che però vivono sul territorio. Su 70 richieste – prosegue Corsalini – abbiamo deciso di accogliere solo una trentina di persone al corso per ricreare una sorta di ‘classe’ che desse l’occasione di conoscerci tra persone che lavorano su territori diversi. Siamo rimasti colpiti dalla capacità dei volontari di coordinarsi e lavorare insieme, e poi di progettare subito idee concrete che adesso inizieremo a realizzare. Crediamo davvero che la sanità da sola non riesca a rispondere a tutti i bisogni complessi, la collaborazione del volontariato aiuta a migliorare la qualità del servizio”.

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Da sinistra: Anna Boccellari, Eleonora Corsalini, Paola Bardasi, Luigi Tirotta, Fiorella Scaletti e Laura Bocciarelli

Luigi Tirotta ha ringraziato l’azienda sanitaria – nelle figure di Bardasi e Corsalini – che “hanno colto l’esigenza dei Comitati consultivi misti di essere formati, affinché la loro funzione di cerniera si esercitasse al meglio possibile. Grazie al Csv per il supporto fornito per allargare il volontariato coinvolto nella formazione. È stato qualcosa di superiore rispetto a quello che si trova normalmente nei nostri ambiti: i partecipanti si sono trovati a dialogare, soprattutto durante il laboratorio, che ha posto le basi per una proficua collaborazione: quattro gruppi di lavoro autonomi e integrati trasversalmente che hanno espresso potenzialità di collaborazione molto ampie. L’augurio è che il corso successivo, già pianificato (partirà in autunno, ndr), potrà dare lo stesso risultato del primo”. La sede di Piacenza del Centro servizi per il volontariato (Csv) Emilia ha ospitato il corso di formazione e si è occupato dell’organizzazione. “Il corso è stato utile e interessante per capire in che direzione sta andando la sanità sul nostro territorio – il commento della vicepresidente Laura Bocciarelli – è nei nostri compiti favorire rapporti tra volontariato e istituzioni e fare da incubatore a progetti che possono far crescere la nostra città, tenendo presente che i volontari una risorsa fondamentale”.

Due i volontari che hanno raccontato l’esperienza da discenti: Anna Boccellari, attualmente presidente dell’Associazione volontari ospedalieri (Avo) di Piacenza, e Fiorella Scaletti, dipendente dell’Ausl di Piacenza. “I relatori – dice Boccellari – sono stati molto seri e soprattutto semplici nello spiegare e schematizzare argomenti difficili. Hanno catturato la nostra attenzione. Alla fine degli incontri c’è stata la possibilità di fare domande e discutere: credo che conoscersi e dialogare sia molto importante per coprogettare e il lavoro in rete sia un valore aggiunto per ottenere risultati migliori”. “L’obiettivo che ci eravamo posti – le parole di Scaletti – era di costruire un linguaggio e una conoscenza condivisi tra i volontari e l’azienda, un pilastro fondamentale perché può permetterci di individuare progetti su percorsi di miglioramento delle performance dell’azienda e dell’offerta sanitaria proposta. Fra noi volontari si è creata una bellissima atmosfera”.

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