“Smontare le convinzioni per fare spazio a nuove idee: questo è lo spirito del Festival” fotogallery

“Vivere la meraviglia, tra stupore e spavento” è il claim della seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo, che si è aperto giovedì pomeriggio pomeriggio a Piacenza con una suggestiva parata per le vie del centro, ad accompagnare i partecipanti all’appuntamento inaugurale sul palco di Piazza Cavalli.

“Cercheremo di fare un festival nel quale ognuno pensa di trovare la sua “cura” – ha aperto la kermesse il curatore Alessandro Fusacchia -. Nessuno degli eventi è entrato per sbaglio nel programma, ogni relatore lo abbiamo desiderato, cercato e convinto grazie alla passione che lo scorso anno Piacenza ci ha trasmesso e ci siamo tenuti stretti in questi mesi. Pensiamo che questo Festival abbia senso solo se ci aiuta a capire meglio quello che sta accadendo intorno a noi, a leggere i grandi fatti del mondo e a tradurli in in piccoli fatti quotidiani. Questa seconda edizione cade tra le elezioni europee di giugno e quelle americane di novembre, un anno fa pensavamo che il luogo più infuocato vicino a noi fosse l’Ucraina, guardate oggi cosa succede a Gaza: basterebbe solo questo per capire perchè abbiamo deciso in questa seconda edizione di dare molto più peso alla geopolitica. Ci saranno nei prossimi tre giorni incontri su tante sfide contemporanee: parleremo delle prossime pandemie e dei falsi miti in agricoltura, di come si educano i sentimenti, di come essere genitori oggi e dell’orgoglio di essere anziani, di come ci si meraviglia ai margini della società, di carceri e spazi urbani inesplorati, di come la via non sia una corsa, di come nasce un’opera d’arte. Saranno incontri in cui non vedrete dialogare due esperti della stessa materia, ma persone con esperienze, competenze e storie diverse per far nascere pensieri nuovi godendo di dialoghi autentici. Proviamo a usare il Festival per abbassare le difese che abbiamo per fare spazio a nuovi argomenti, solo cosi potremo vivere la meraviglia”.

“Abbiamo davanti cinque giorni di meraviglia pura – le parole della sindaca Katia Tarasconi, che nel suo saluto ha espresso la vicinanza alle popolazioni della Romagna colpite dall’alluvione -. Sono orgogliosa di questo evento, che ci dà la possibilità di fermarci ed entrare più nel dettaglio dei temi senza pretendere di dire “questa è la verità”, ma fornendo strumenti. La città ha risposto molto positivamente, in poco tempo gli eventi sono andati esauriti”. “Ci siamo impegnati a fondo per preparare un evento all’altezza delle aspettative – ha aggiunto Mario Magnelli, presidente del comitato promotore. Un festival che si è arricchito e speriamo possa soddisfare tutte le esigenze di approfondimento culturale. Fin dalla prima edizione abbiamo scelto di lavorare molto per rendere i giovani e le scuole protagonisti, questo è stato possibile anche grazie al supporto del Ministero dell’Istruzione che ha creduto in questo festival e ci ha consentito di portare all’attenzione della città le esigenze di un pezzo della nostra comunità che merita la massima attenzione”.

Quindi il via ufficiale insieme a Roberto Angelini e Pier Cortese, con il progetto musicale DiscoverLand, introdotti dal direttore filosofico Andrea Colamedici che – per offrire una chiave di accesso al Festival – citando il grande scrittore Ray Bradbury ha invitato a “tuffarsi nell’abisso mentre ci si costruisce le ali”.

Sono 80 gli eventi in programma fino a lunedì 23 settembre, con 160 ospiti previsti per le strade e sui palchi del centro storico di Piacenza. La rassegna si chiuderà con il concerto al teatro Municipale di Amii Stewart e Alessandro Quarta al quale assisterà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL

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