Insegnanti e studenti, nemici-amici ai tempi di Facebook

Insegnanti e studenti, nemici-amici ai tempi di Facebook: sulla falsariga dell’inchiesta pubblicata nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, PiacenzaSera ha interrogato alcuni insegnanti piacentini sull’utilizzo dei social network tra i banchi di scuola.  

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La scuola ai tempi di Facebook: sulla falsariga dell’inchiesta pubblicata nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, PiacenzaSera ha interrogato alcuni insegnanti piacentini sull’utilizzo dei social network tra i banchi di scuola.

Il Corriere della Sera dedica un articolo su Facebook e gli insegnanti, nello specifico se sia opportuno o meno essere "amici" dei propri studenti etc…
Pertanto vi chiedo se siete "amici" dei vostri studenti, e se questo possa condizionare/influenzare l’attività didattica (soprattutto il rapporto con gli studenti) e se vi sentite invece limitati nell’esprimere opinioni su internet.
Insomma, Facebook fa bene o fa male all’insegnamento?


Sabrina Gallinari, docente di storia e filosofia al liceo Volta di Castelsangiovanni
In effetti, parecchi alunni mi hanno chiesto l’"amicizia" su fb e mi sono chiesta perchè. Per aumentare la collezione di "amici"? Per curiosare un po’ nella mia vita? Per scoprire un aspetto diverso rispetto a quello mostrato in classe? Probabilmente per tutti questi motivi. I ragazzi mi sembrano molto curiosi di conoscere il lato personale degli insegnanti, di conoscere cosa pensano su varie questioni, anche di attualità, come affrontano la vita quotidiana nelle piccole o grandi cose. Molti insegnanti, per carattere o per altri motivi, in classe si mostrano solo in una prospettiva formale-professionale-libresca, ma dietro questo "Velo di Maya" ci sarà pure dell’altro? Questo altro i ragazzi lo cercano anche su fb…
Elena Gabbiani, docente di matematica e fisica al liceo Gioia
Non ho problemi a dare l’amicizia su Facebook. L’importante è che i ragazzi capiscano che, qui come in classe, io sono la loro insegnante e non un’amica, ma mi sembra che non ci siano difficoltà in questo senso. Con una classe, la seconda, stiamo anche sperimentando un gruppo classe virtuale su FB che fatica un po’ a partire ma che secondo me può dare buoni risultati. Lì ci scambiano messaggi urgenti e materiali; inoltre i ragazzi possono chiedermi chiarimenti su compiti o spiegazioni… insomma è una prova, vedremo cosa succederà.
Rossana Frati, docente di italiano e latino al liceo Colombini
Non do l’amicizia su Fb ai miei studenti essenzialmente per due motivi: per rispetto della loro privacy e per non creare disparità nei confronti di quelli (ormai pochi, ma ci sono) che non hanno internet. Loro ne sono informati. In compenso ho un gruppone di ex alunni e dintorni e trovo questa cosa bellissima; ci sentiamo spesso, seguo le loro carriere, vedo le foto dei loro figli … Come Funzione strumentale della Comunicazione, ho però contatti con i gruppi della scuola, dalla redazione del Giornalino, ai rappresentanti di Istituto ecc.
E’ il modo più veloce di mettermi in contatto con loro e quello più sicuro: se dimenticano di leggere le mail, sono però sicura che un salto su Fb lo facciano almeno una volta al giorno. Insomma, può anche essere uno strumento di lavoro, oltre che un legame affettivo con alcuni ex studenti, miei o del Colombini, ai quali sono rimasta particolarmente legata.
Rita Maffi, docente di informatica all’istituto Romagnosi
anch’io come Rossana ho deciso di non dare l’amicizia su FB agli studenti, per le stesse ragioni (piu’ quella di evitare di leggere i loro commenti su altri colleghi).
Fa eccezione un’unica studentessa, perche’ e’ stata la prima insieme ad un altro (errori di gioventu’). E’ seguendo loro e le loro bacheche che ho deciso che preferivo non concedere il contatto. Loro lo sanno e capiscono le ragioni. Cosi’ come non ritengo impossibile quello che scrive Elena. Anch’io ho un nutritissimo gruppo di ex-allievi, anche molto lontani nel tempo, ed e’ bello sentirli e seguire le loro vite. Per quale motivo ci chiedono l’amicizia? credo che tutti i motivi che ha indicato Sabrina. Sono sempre molto curiosi. Sarebbe interessante sapere quale fascia di eta’ hanno i ragazzi di cui stiamo parlando. I miei frequentano il triennio del Romagnosi.
Rossana Frati
Non sono sicura che sia solo la curiosità di vedere cosa fa e dice il loro prof fuori dalla classe a spingerli a chiederci l’amicizia: trovo che per loro sia del tutto naturale usare anche questi mezzi per continuare il dialogo che hanno con noi in classe. Penso, insomma, che sia anche della inconsapevolezza e della naturalezza. Per noi adulti, da poco abituati ad usare i nuovi mezzi di comunicazione, scripta manent, con tutto ciò che segue, ma per i ragazzi non c’è molta differenza tra il comunicare a voce o su un social network.
Sabrina Gallinari
In effetti, mi meraviglio per l’estrema disinvoltura con cui i ragazzi scrivono su fb cose che forse non dovrei conoscere (anche i programmi di "fughe"). A dire la verità, comunque, il più delle volte non mi soffermo sui loro post, proprio per evitare di trovarmi in situazioni di "conflitto d’interesse". Mentre, anche a me, capita più spesso di dialogare con ex alunni, soprattutto con alcuni che stanno frequentando filosofia all’università e che mi chiedono consigli, precisazioni, suggerimenti…

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