Manifesti sulla mafia, l’autore: "Repressione dal Comune" foto

Spetterà al magistrato l’ultima parola sulla copertura dei manifesti 

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Continuano a far discutere i manifesti "Mafia. Un altro mondo" affissi a Piacenza e in Sicilia. L’autore, Davide Valenti, in un intervista a TgCom si difende dalle accuse di aver creato un’opera a favore della Mafia.


Non ho paura della mafia perché ne metto in luce il “buono”. Della mafia bisogna avere paura qualora ne si infrangano le leggi, perché la mafia è più che un’organizzazione, è una cultura a cui si è educati è uno Stato nello Stato. Se cresci in Sicilia sai che la differenza tra la mafia e lo Stato non è poi così diversa. Né la mafia, né lo Stato sono cose buone. Tra Stato e mafia non saprei di chi avere paura prima.

Scusi?
Ho provato a fare la stessa cosa che ho fatto a Favara anche a Piacenza e lì sono sotto minaccia di censura da parte del Comune. Una forma di repressione. Al mio gallerista che ha finanziato il progetto e ha regolarmente acquistato gli spazi di affissione, il Comune di Piacenza, in accordo con la questura, ha risposto che è possibile una censura delle installazioni. A breve dovrà recarsi dalla Digos ha chiarire la situazione. La censura non va bene perché non credo che in quello che dico ci siano bugie. Sostenere la tesi che la mafia è un altro stato è dire la verità. Stato e mafia non saprei di chi avere paura prima.

 Sarà comunque il magistrato a decidere sull’eventuale copertura dei manifesti che risultano ancora affissi negli spazi pubblicitari. Ieri sera infatti in un comunicato il Comune scriveva che "i manifesti si prestano ad essere male interpretati, nel senso che guardandoli non è dato di capire se siano a favore o contro la mafia, e comunque possono essere considerati offensivi verso l’opinione pubblica e i cittadini per  il loro inquietante contenuto, in quanto paiono inneggiare alla criminalità organizzata e trasferiscono un messaggio negativo nei confronti delle istituzioni.
D’intesa con la Questura dunque, l’Amministrazione ha concordato di oscurare senza indugio i manifesti, al termine dei rilievi attualmente in corso da parte della Polizia Scientifica per le conseguenti segnalazioni all’autorità giudiziaria
Il Comune precisa che l’attività di affissione dei manifesti non è gestita direttamente ma tramite un concessionario sul quale grava tutta la responsabilità civile e penale connessa alla sua attività".

L’autore: "E’ censura"

E’ ’uscito allo scoperto’ con una mail l’autore delle affissioni e degli spot radio sulla mafia apparsi a Piacenza con la scritta ’Mafia, un altro mondo’. Si tratta di Davide Valenti, che vive e lavora a Milano: ’’Quelle affissioni sono una mia operazione artistica, finanziatami dalla galleria Placentia Arte, e Comune e Questura hanno effettuato un atto di censura, con una forma immediata e brutale. Si tratta di un lavoro sulla liberta’ d’espressione, e sui concetti di bene e male, che purtroppo ha dimostrato che la liberta’ di espressione non esiste e quindi non esiste neanche la democrazia’’. (ANSA).

Ecco il caso segnalato da un lettore di PiacenzaSera

Piacenza - Una lupara e una pistola su sfondo chiaro, con uno slogan inequivocabile: "Più sicurezza". A lato i presunti mandatari : "Mafia, un altro mondo". Una campagna choc, che campeggia su alcuni cartelloni pubblicitari in città, a Piacenza. La segnalazione arriva da un nostro lettore, Mario Costa, che ci ha inviato una foto di un cartellone e chiede questi chiarimenti: 
"Passando alla rotonda di via farnesiana, all’angolo con via rigolli mi sono imbattuto in una curiosa e alquanto discutibile campagna pubblicitaria in favore della mafia.
ho scattato col cellulare una fotografia che vi allego.
è uno spazio del comune, sarà un’operazione abusiva o il comune ha veramente dato il permesso a una pubblicità del genere? Sapete qualcosa in proposito?" 

Antonella Liotti di Libera Piacenza critica duramente l’iniziativa. "Piacenza vedrà nelle prossime settimane numerose iniziative contro la mafia, ed ospiterà i familiari delle vittime per incontri nelle scuole cittadine. Mi chiedo che tipo di impressione daremo con cartelloni simili. Tra le iniziative in programma figura l’intitolazione al commissario Beppe Montana di un giardino in città, e sarà presente il fratello. Davvero una bella accoglienza. Questi cartelloni potranno essere una provocazione, una trovata pubblicitaria, ma non è sicuramente un’iniziativa intelligente".

Sandro Chiaravalloti del Siap: "Manifesti di pessimo gusto"

Le affissioni pubblicitarie apparse nella città di Piacenza sulla mafia, non possono essere interpretate come un messaggio a favore di “cosa nostra” ma sono senza alcun dubbio una forte provocazione sociale che noi del SIAP( Sindacato Italiano Appartenenti Polizia)  di Piacenza riteniamo di pessimo gusto e critichiamo fortemente  in quanto dietro la parola mafia ci sono: Omicidi, estorsioni,  prostituzione, spaccio di droga, corruzione,  e ogni forma di sofferenza e violenza .  Atteso che l’autore dei cartelloni pubblicitari è uscito allo scoperto, lo invito a partecipare alle intitolazione di 2 giardini al Giudice Antonino  Scopelliti   e al Commissario Beppe Montana ( vittime della Mafia)  che verranno celebrati  nei prossimi mesi dal Comune di Piacenza che  ha  accolto positivamente la richiesta del SIAP per l’intitolazione de 2 giardini a questi 2 eccezionali uomini – Servitori Veri dello Stato Italiano -   . Pertanto, invitiamo l’autore a creare nuovi cartelloni positivi e contro la mafia  per questi  2 eventi e tentare di rimediare a quanto fatto. Ammettere di aver sbagliato e rimediare, potrebbe essere a nostro avviso un segno di speranza per tutti. 

Le considerazioni di un altro lettore, Fabio Brega

Gentile redazione di Piacenza sera, ci terrei a rispondere alla signora Antonella Liotti di Libera Piacenza, visto che io mi sono incuriosito e ho girato un po’ la città per capire in che modo si sviluppasse la campagna, ho trovato altri due manifesti grandi oltre a quelli che avete pubblicato che vi allego. L’iniziativa di Antonella Liotti è indubbiamente lodevole, come tutte quelle atte a debellare una piaga sociale come quella mafiosa. Ma non c’è una modalità univoca per combatterla, a maggior ragione una campagna pubblicitaria riesce sicuramente a toccare un gran numero di persone. Invece di prendere di petto la situazione forse è meglio riflettere sul messaggio che intende trasmettere, non credo proprio sia un’esaltazione di questa criminalità organizzata, tutt’altro!

I manifesti sono stati affissi anche nel Comune di Favara, ecco il video su Youtube

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