Stalking, a Piacenza nel 2010 una denuncia a settimana

Sono cinquantotto le denunce per stalking a Piacenza nel 2010. Praticamente una alla settimana. Il dato allarmante arriva dalla presentazione dell’evento formativo dal titolo "Il reato di stalking profili sostanziali e processuali". Il reato, introdotto nel 2009, prevede una pena da sei mesi a quattro anni.

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Sono cinquantotto le denunce per stalking a Piacenza nel 2010. Praticamente una alla settimana. La maggior parte dei responsabili degli “atti molesti” conosce la sua vittima, nel 20 per cento dei casi (su base nazionale) ne sono stati o ne sono conviventi. I numeri e i dettagli del fenomeno sono emersi nel corso della presentazione del convegno promosso da ANMIL Piacenza, in collaborazione con il locale Ordine degli avvocati e con il Patrocinio della Provincia di Piacenza, dal titolo “Il reato di stalking, profili sostanziali e processuali”. A ospitare l’evento, fissato per le 16,30 di venerdì 4 febbraio, sarà l’aula magna dell’Isii Marconi.

Al tavolo sono attesi relatori d’eccezione: Cosimo Maria Pricolo, docente di diritto penale all’accademia della Guardia di finanza e Luigi Domenico Cerqua, presidente di sezione di corte d’appello di Milano e magistrato di Cassazione. Moderatrice dell’incontro Graziella Mingardi, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

Alla presentazione, a fare gli onori di casa l’assessore provinciale al lavoro Andrea Paparo. Con lui lo stesso avvocato Pricolo, l’organizzatore Mauro Pontini, Bruno Galvani, presidente provinciale dell’Anmil, l’avvocato praticante Gloria Zanardi e la stagista del liceo Gioia Beatrice Cristalli.
Paparo, nel ringraziare tutti gli attori coinvolti nell’iniziativa (“speriamo che questa partnership possa andare avanti con altre importanti iniziative” ha precisato), ha spiegato che “al di là delle competenze direttamente legate alla Provincia, che non possono essere parametrate di fronte a rischi di varia natura”, quella di venerdì è “un’iniziativa necessaria di formazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica”.

Obiettivo condiviso anche da Galvani, che ha sottolineato come “lo stalking, se avvicinato al mobbing, possa essere ritenuto malattia professionale, come tale indennizzata dall’Inail”. Nel sottolineare il “calibro” dei relatori coinvolti, Pontini ha rimarcato il “grande impatto giudiziario” dei 58 casi piacentini. Il legale regista dell’organizzazione ha anche precisato che “grande è il ’numero nero’ di azioni che non vengono denunciate”, a volte anche per motivi culturali.

L’avvocato Pricolo ha fornito un inquadramento globale del tema. Il reato – ha spiegato – è stato introdotto l’11 febbraio del 2009. Il legislatore – trattandosi di un capitolo del più vasto problema della violenza sulle donne – ha ritenuto di intervenire con un decreto legge, a sottolineare la straordinaria necessità di un’azione d’urgenza. Gli atti persecutori fanno riferimento a comportamenti minacciosi e molesti realizzati con diverse condotte reiterate, che possono provocare un “perdurante stato di ansia o paura”, tanto da poter costringere la vittima a cambiare i propri stili di vita, uno stress psicologico accentuato o la compromissione delle funzioni sociali. Il reato – punito con una pena da sei mesi a quattro anni – è perseguibile a querela, ma è anche previsto che la persona offesa possa esporre i fatti all’autorità di pubblica sicurezza, avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti del molestatore. Di per sé il reato non prevede condotte violente, ma comportamenti che ne possono essere l’anticamera e può sfociare anche in omicidio. In questo caso la pena può arrivare all’ergastolo”.
 
 
 

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