Dai Casalesi alla ’ndrangheta, le minacce criminali in Emilia
Sono i Casalesi e la ‘ndrangheta le organizzazioni criminali più diffuse in Emilia Romagna. A rivelarlo il rapporto annuale della Direzione nazionale antimafia: estorsioni e lavori pubblici le principali "aree di interesse" delle attività criminose.
Sono i Casalesi e la ‘ndrangheta le organizzazioni criminali più diffuse in Emilia Romagna. A rivelarlo il rapporto annuale della Direzione nazionale antimafia: le estorsioni, oltre alle gare d’appalto per i lavori pubblici le principali "aree di interesse" nelle quali maggiormente si concentrano le loro attività criminose.
La camorra, spiega la relazione, specializzata nelle estorsioni, ha saputo adattarsi bene alla diversa realtà socio-economica dell’Emilia Romagna, "poco avvezza all’omertà e alla connivenza". Ad essere presi di mira sono soprattutto imprenditori e negozianti di origine meridionale, spesso ben consapevoli del pericolo che possono correre in caso di rifiuto: "Il loro stato di timore e sottomissione – scrive la Dna – è tale da sconsigliare ogni denuncia alle forze di polizia".
Sono invece le bande straniere (albanesi e nigeriani) a gestire lo spaccio di droga, in particolare cocaina ed eroina, provenienti da Olanda, Spagna, oltre che Albania. L’importazione dal nord Europa viene controllata attraverso connazionali albanesi che vivono stabilmente in Olanda o Belgio e tengono i contatti con gli ‘emiliani’. Sempre più spesso nelle bande figurano donne, arruolate con funzioni di raccordo fra i vari componenti ma non coinvolte nei reati veri e propri.
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