“Come evitare il boxino morboso?”. Dibattito a Perugia 

Ancora Perugia, ancora festival del giornalismo e ancora web, nell’ultima giornata della kermesse internazionale in terra d’Umbria

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Ancora Perugia, ancora festival del giornalismo e ancora web, nell’ultima giornata della kermesse internazionale in terra d’Umbria.

Sui 140 incontri in calendario di questa quinta edizione del festival almeno la metà trattavano, in un modo o in un altro, di informazione on-line.

A parlarne in modo diffuso, domenica mattina presso la Sala Raffaello dell’Hotel Brufani, alcuni direttori dei maggiori siti web di informazione europei e Usa nell’incontro intitolato “Pure player”.

“Il web ha rigenerato un mestiere in crisi, il giornalismo vive anni terribili in Italia, soprattutto la carta stampata”, ha sostenuto il direttore di AgoraVox Italia Francesco Piccinini.

La nuova frontiera del giornalismo digitale è nata negli Stati Uniti:”Sono 10 anni che faccio il giornalista sul web, le differenze con la carta stampata sono numerose: su internet si può arricchire la notizia con foto, video e hyperlink; poi lo stile è più personale perché deriva dal linguaggio delle e-mail; infine un sito web è anche un forum in cui il pubblico interagisce con commenti aprendo dibattiti anche molto accesi”, ha spiegato il direttore del sito americano Slate Group, Jacob Weisberg.

Un universo complesso quello dell’informazione sul web. “E’ necessario distinguere fra un sito di news, un giornale on-line (come repubblica.it o corriere.it) e l’informazione in rete (come per esempio i blog specializzati)”, ha spiegato Luca Sofri, fondatore nel 2010 del sito ilpost.it.

Il figlio d’arte ha illustrato altre differenze:”Sul web si è più liberi e non debitori nei confronti di un editore perché spesso il direttore del sito è anche editore, ma la sfida più grande è creare una relazione con il lettore, fidelizzarlo perché il brand conta ancora tantissimo, non a caso i siti più visitati sono le versioni on-line dei colossi Repubblica e Corriere della Sera”. Che fare dunque per farsi strada? “ Bisognerebbe sempre mediare – dice Luca Sofri – migliorare la qualità dell’informazione e al contempo raggiungere una quantità che permetta ai siti di sopravvivere, evitando quello che il blogger Vittorio Dell’Aiuto ha battezzato il “boxino morboso”, ovvero quello spazio che quasi tutti i siti dedicano al pettegolezzo, al sesso ma anche alla pubblicità e ai link che portano a siti più importanti”.

Come l’anno scorso, la quinta edizione del festival si chiuderà con la riflessione di Eugenio Scalfari sui 150 anni dell’unità d’Italia, dal 1861 fino al ventennio berlusconiano.

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