Etichettatura pomodoro: "Il piacentino sia modello per i decreti applicativi"

L'annuncio dell'assessore Pozzi alla conferenza stampa di presentazione del maxiconvegno a tema del 18 aprile alla Fiera dell'Angelo di Borgonovo. 

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Fatta la legge sull’etichettatura obbligatoria, la Provincia di Piacenza si propone come modello per i decreti applicativi del pomodoro, per tarare il provvedimento “sulla parte virtuosa del Paese” ha precisato questa mattina l’assessore Filippo Pozzi, alla conferenza stampa di presentazione del convegno sul pomodoro ospitato nel contesto della tradizionale Fiera dell’Angelo di Borgonovo. L’appuntamento è fissato per lunedì 18 aprile alle 20,30 all’auditorium della Rocca Municipale.
L’iniziativa vede in campo, oltre a Provincia e Comune, Coldiretti, il Consorzio Interregionale Ortofrutticoli e l’azienda di trasformazione Carlo Manzella. Introdurrà i lavori il sindaco Domenico Francesconi, quindi il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi. Seguirà la tavola rotonda tra l’assessore Pozzi, Rosario Trefiletti, presidente nazionale Federconsumatori, Marco Crotti, presidente del consorzio interregionale ortofrutticoli Cio, la professoressa Paola Riscazzi dell’Istituto di chimica agraria e ambientale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Rolando Manfredini, capo area sicurezza alimentare della confederazione nazionale Coldiretti. Modererà Paolo Massobrio, noto giornalista di economia agricola ed enogastronomia, autore di numerose guide gastronomiche e ideatore della rassegna “Golosaria”. Massobrio è anche fondatore e presidente del Club di Papillon.
“Un convegno orientato al consumatore – ha fatto notare Pozzi – per mostrare come la scelta sugli scaffali possa essere salutare e premiare i prodotti del territorio che – insieme alle altre province del distretto (costituito anche da Parma, Cremona e Mantova) – raggiunge livelli di eccellenza per qualità, virtuosità di filiera, eticità delle produzioni, legalità, al contrario di altre parti del Paese che vendono per prodotto italiano concentrato importato”. Ma l’appuntamento di lunedì, per Pozzi, sarà anche “una palestra di iniziative” in vista di Expo 2015, “in cui il pomodoro sarà sicuramente al centro dell’offerta di iniziative promossa dalla Provincia di Piacenza”.
La scelta di puntare sul consumatore è un chiaro segnale della strategia messa in campo dal comparto in vista del disaccoppiamento totale degli aiuti comunitari. “Il mercato sarà libero e non si potrà più contare sugli aiuti UE – ha spiegato Crotti –. Stimiamo un calo di ettari investiti del 10 (e oltre) per cento. D’ora in poi il pomodoro dovrà camminare con le proprie gambe. Potremo vincere la sfida solo se sapremo comunicare al consumatore la salubrità, la trasparenza, l’etica del nostro prodotto”.
“La Valtidone è la terra del buon mangiare, che vanta produzioni eccellenti, oltre al pomodoro penso al latte e ai cereali. Per questa ragione abbiamo abbracciato la battaglia di Coldiretti per la tutela del prodotto tipico e, come amministrazione abbiamo a suo tempo approvato anche una risoluzione consiliare ad hoc. Grande lo sforzo dei volontari e delle istituzioni, che ringrazio”.
E del gioco di squadra in conferenza stampa ha parlato anche il direttore dei Coltivatori diretti di Piacenza, Massimo Albano (affiancato dal responsabile economico Giovanni Morini): “Una difesa del territorio forte, convinta, ha bisogno del supporto di tutti e, soprattutto delle istituzioni. A Provincia e Comune ci lega oltre alla disponibilità a collaborare anche una condivisione di temi”. Nel corso della fiera uno stand – ha annunciato Emanuele Ferrari, direttore dello stabilimento Manzella, consentirà “di degustare la qualità del nostro prodotto”. Una marca distintiva rispetto agli importati che ha fatto dire ad Attilio Sfolcini, consigliere di amministrazione di Arp e Cio, di essere “orgoglioso per la professionalità messa in campo dai nostri operatori e dagli organizzatori di questo importante appuntamento”.

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