Informatizzazione dei servizi, bando regionale da 2 milioni di euro

La Regione mette a disposizione due milioni di euro per i Comuni che, in forma associata, avviano progetti per rendere possibile l'integrazione dei loro sistemi informatici e informativi con quelli provinciali e regionali.


 

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Un impegno di squadra per informatizzare i servizi comunali e introdurre nuovi strumenti telematici indispensabili in vista dell’introduzione del federalismo fiscale, con un occhio di riguardo ai piccoli municipi e ai centri montani. E’ l’obiettivo formulato dalla Regione Emilia Romagna, autrice di un bando, in chiusura a giugno, che mette a disposizione due milioni di euro per i Comuni che, in forma associata, avviano progetti per rendere possibile l’integrazione dei loro sistemi informatici e informativi con quelli provinciali e regionali.
In questo modo Bologna aggiunge un nuovo tassello agli obiettivi formulati dalla Community Network, l’accordo stipulato nel 2007 tra tutti gli enti locali della regione per realizzare un sistema condiviso di tecnologie. E proprio questo tema è stato al centro, questa mattina, di un incontro in Provincia. Al tavolo dei relatori: la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Simonetta Saliera, l’assessore provinciale Andrea Paparo e il presidente della Comunità Montana dell’Appennino (e coordinatore Anci ER dei piccoli Comuni) Massimo Castelli. Per la parte tecnica presente la dirigente regionale Rossella Bonora. Contributi anche dai sindaci di Pecorara, Franco Albertini e Podenzano, Alessandro Ghisoni, che hanno parlato dell’esperienza delle rispettive Unioni dei Comuni. Ghisoni ha anticipato che – dopo aver inserito tra i servizi gestiti in forma associata polizia municipale, protezione civile, edilizia residenziale pubblica, segreteria, ragioneria e ufficio unico del personale – il prossimo passo si tradurrà nella gestione collegiale dei Suap (Sportelli unici attività produttive) e del turismo. L’Unione dei Comuni della Valtidone affida invece alla gestione collegiale la polizia municipale, i servizi sociali e, a breve, è attesa la firma della convenzione per la gestione del personale e del territorio.
Il bando regionale in corso fa seguito a un accordo sviluppato dalla Regione e dall’Associazione dei comuni dell’Emilia Romagna (Anci – ER) per aiutare le unione dei municipi ad accorpare i servizi informatici, obiettivi inseriti nel quadro nazionale del riordino delle autonomie locali che prevede – per tutti i comuni sotto i cinquemila abitanti (tremila nel caso dei comuni di montagna) – l’unificazione delle funzioni fondamentali. Il dieci per cento dei due milioni complessivi sarà dedicato ai Comuni che si doteranno di un software per la gestione delle banche dati per il catasto, piattaforme elettroniche per organizzare e ottimizzare l’anagrafe comunale degli immobili e soggetti proprietari, necessarie in vista delle trasformazioni e dei cambiamenti attesi con l’avvento del federalismo. Il futuro si chiama “Data warehouse”: la possibilità di mettere in rete le informazioni delle singole banche dati e ottenere un quadro incrociato di notizie sui singoli che consentiranno anche di aumentare gli strumenti a disposizione per il contrasto all’evasione. Di un sistema di questo tipo si è già dotata Parma, mentre alcuni comuni della Valtidone stanno avviando la sperimentazione. “In una provincia come Piacenza dove sono numerosi i piccoli comuni – ha detto la vicepresidente Saliera – è necessario che la collaborazione intercomunale sia intensa. Con risorse in continua diminuzione la sfida degli enti locali è ottimizzare e riorganizzare i servizi. L’informatica, in questo quadro, è un aiuto fondamentale. I due milioni di euro messi a disposizione, insieme a misure regionali ad hoc sulla banda larga e a un altro stanziamento per portare il Wi fi nelle aree montane sono alcune delle misure che abbiamo voluto e messo in campo per affrontare le nuove sfide”.
“Il mondo cambia sempre più velocemente e le amministrazioni devono stare al passo con i tempi – ha detto Paparo aprendo i lavori –. Le nuove tecnologie sono una grande opportunità per garantire maggiore efficienza, economicità e trasparenza nell’erogazione dei servizi ai cittadini, a cui bisogna fornire risposte. L’innovazione tecnologica dev’essere uno strumento, e non un fine, e va associata a un’inevitabile innovazione culturale”. Questo obiettivo ha visto e vede la Provincia impegnata nel raccordo e nell’informativa ai comuni in vista dell’introduzione, a regime, dello Sportello Unico per le attività produttive, la piattaforma per l’informatizzazione delle istanze comunali. Per i piccoli Comuni, in previsione delle novità introdotte dal federalismo fiscale e per far fronte a un “percorso sempre più in salita “ (come l’ha definito Castelli), la strada da seguire – ha ribadito Paparo – è “agire in forma associata” su un doppio binario di sviluppo: “tecnologico e organizzativo”. La Regione, con la dirigente Bonora, ha assicurato che nella convenzione attuativa degli accordi della Community Network “si è proceduto cercando di garantire a tutti i Comuni, soprattutto quelli di pochi abitanti, le stesse opportunità dei centri maggiori e un risparmio dei costi. I progetti verranno finanziati solo a obiettivi raggiunti. In base agli accordi dodici comunità tematiche lavorano sul territorio per monitorare e trovare soluzioni ai problemi, garantendo massima informativa, un centro di competenza unifica i servizi di manutenzione dei software su tutto il territorio regionale”.
 
 
 
 
 

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