Anagrafe imprese, a Piacenza la crescita è zero

Il primato delle cessazioni di attività spetta a commercio e costruzioni. 

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Comunicato stampa della Camera di Commercio

E’ di 31.768 imprese la consistenza del tessuto imprenditoriale piacentino a fine giugno 2011. Nel corso del primo semestre il Registro imprese ha visto 1.083 iscrizioni e 1.121 cessazioni, di cui 130 eseguite d’ufficio.
Complessivamente quindi il risultato della dinamica è stato negativo per 38 unità, anche se il dato congiunturale effettivo sarebbe positivo per 92 soggetti. Il tasso di crescita, calcolato al netto delle cancellazioni d’ufficio, è pari allo 0,29%. Questo indicatore è sostanzialmente in linea con quello delle province confinanti ma anche con quello nazionale che si è attestato sullo 0,48%.
Si discosta dal quadro la provincia di Lodi in cui, senza alcuna cancellazione d’ufficio, il saldo è stato negativo al punto da portare ad un tasso di crescita negativo e pari al -1,93%.
Dinamica anagrafica del Registro imprese, primo semestre 2011 – Piacenza e confronti territoriali.
Se si osserva l’andamento delle imprese registrate a Piacenza a partire dal giugno del 2009, se ne ricava una linea piuttosto altalenante ma fondamentalmente in discesa da allora. Diverso è invece quanto si legge nella linea che unisce i valori di stock delle
imprese attive che, dopo essere calate in modo brusco tra il giugno ed il dicembre del 2009, hanno poi ripreso a crescere (senza tornare al dato di partenza).
Approfondendo il risultato a livello settoriale emerge come siano stati solo 4 i comparti con una differenza tra imprese iscritte ed imprese cessate in campo positivo: le costruzioni (saldo=18), il gruppo del noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (saldo=9), quello dei servizi di informazione e comunicazione (8) e per finire quello della fornitura di energia elettrica, gas e vapore.
Ve detto però, per completezza d’informazione, che ben 334 iscrizioni (sul totale di 1.083) non sono ancora attribuite ad uno specifico settore ma ricadono nel raggruppamento residuale delle non classificate. La successiva movimentazione di queste ditte dal punto di vista della classificazione potrebbe determinare dei risultati diversi.
Il numero maggiore di cancellazioni ha riguardato le costruzioni ed il commercio (251 nel primo caso e 252 nel secondo) ma anche le iscrizioni si sono concentrate in questi ambiti (249 nell’edilizia e 163 nel commercio).
Analizzando le imprese per forma giuridica il dato più significativo è l’ulteriore incremento delle società di capitale (che ad oggi pesano il 18,3% del totale), cui fa da contraltare la riduzione delle società di persone (arrivate al 19,7% del totale). Stabili le incidenze di imprese individuali e altre forme giuridiche.

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