De Micheli (Pd): “Estendere ai politici il regime pensionistico normale”

"Responsabili sì, ma conniventi no". E’ il ritornello che la parlamentare piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli ha scandito più volte durante la conferenza stampa indetta per criticare la manovra finanziaria approvata la settimana scorsa

“Responsabili sì, ma conniventi no”. E’ il ritornello che la parlamentare piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli ha scandito più volte durante la conferenza stampa indetta per criticare la manovra finanziaria approvata la settimana scorsa. “I contenuti di questa finanziaria – ha tenuto a rimarcare – ci vedono radicalmente contrari e il nostro atteggiamento di responsabilità sui tempi di approvazione è dipeso unicamente dall’appello del Capo dello Stato e dall’attacco speculativo a cui siamo stati sottoposti”.

“Una manovra di questa entità – ha proseguito – si è resa necessaria perchè in tre anni l’Italia non è stata messa in sicurezza e il governo ha raccontato solo bugie. La finanziaria approvata è iniqua e inefficace perchè non risolve i problemi strutturali del paese, quello del debito e della bassa crescita. Ci sono 30 miliardi di tasse in più che andranno a colpire soprattutto le famiglie, non solo tagli lineari ma anche tasse lineari che incideranno sui redditi medio bassi. Basti pensare che gli incentivi fiscali di cui beneficiavano le famiglie, come gli assegni familiari, e le piccole imprese, saranno soggetti dal 2013 a tagli del 5 % e dal 2014 del 20 %”.

La parlamentare non si è sottrata al tema più in voga in questi giorni, quello dei costi della politica. “Non si possono chiedere – ha sottolineato – sacrifici alla gente se per prima non è classe dirigente a farli. Noi abbiamo fatto la nostra parte con una proposta di azzeramento dei vitalizi dei parlamentari, anche se occorre essere consapevoli che il parlamento non è l’unico ambito da razionalizzare. Abbiamo chiesto la riduzione delle auto blu, che con questo governo sono passate da 80 a 300. Un segnale di sobrietà sarebbe quello dell’adeguamento delle pensioni dei parlamentari al regime di tutte le persone normali, senza più trattamenti speciali, invece questo governo non ha fatto nulla. I 130 lobbisti che fanno i parlamentari nei giorni scorsi sono riusciti a smontare un’importante liberalizzazione, questa è quasi una rappresentazione plastica del centrodestra di questi anni”.