“Non sono previsti contributi in denaro agli immigrati dal Nord Africa” 

Nessuna forma di contributi in denaro è prevista per i cittadini provenienti dal Nord Africa. Il tema è stato affrontato nel corso di un incontro svoltosi sabato mattina alla presenza dell’assessore regionale Paola Gazzolo, dell’assessore comunale Giovanna Palladini, dei rappresentanti della Protezione Civile

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Immigrati dal Nord Africa, nessuna forma di contributi in denaro

Nessuna forma di contributi in denaro è prevista per i cittadini provenienti dal Nord Africa la cui accoglienza in Italia è regolata dall’ordinanza del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi del 13 aprile 2011 (n.3933), sulla base della quale il Dipartimento di Protezione Civile nazionale ha organizzato l’accoglienza anche nella nostra regione. Il tema è stato affrontato nel corso di un incontro svoltosi sabato mattina alla presenza dell’assessore regionale Paola Gazzolo, dell’assessore comunale Giovanna Palladini, dei rappresentanti del Dipartimento di Protezione Civile dell’Emilia Romagna Ferruccio Melloni insieme al responsabile della Gestione tecnico-operativa delle attività Claudio Sambri, nonché del gestore del Ferrhotel Carlo Loranzi.

Sono quindi prive di fondamento – è stato ribadito dai presenti alla riunione – le motivazioni che hanno portato alcuni ospiti del Ferrhotel ad inscenare una forma di rivendicazione circa un’ipotetica somma di “pocket money” in denaro. Val la pena di ricordare che per nessuna delle persone accolte sulla base dell’ordinanza medesima è stato, al momento, riconosciuto lo status di profugo, che potrà essere eventualmente assegnato solo da parte delle competenti commissioni chiamate ad esaminare le richieste di asilo. Sono esclusi da questo ambito i cittadini tunisini, ai quali è stato riconosciuto dal Governo un permesso di soggiorno temporaneo che scadrà il 31 dicembre di quest’anno.

Nel corso dell’incontro si è fatto il punto circa la situazione complessiva relativa all’attuazione dell’Ordinanza Berlusconi e delle successive circolari del Dipartimento nazionale di Protezione Civile, con particolare riferimento all’impiego dei richiedenti asilo in attività di formazione e di volontariato sulla base di specifici progetti. L’Agenzia regionale di Protezione Civile, quale soggetto attuatore in Emilia-Romagna del Piano nazionale di accoglienza umanitaria, sta provvedendo infatti a dar corso a tutte le disposizioni previste dalle circolari ministeriali nei modi e nei tempi definiti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’incontro si è concluso con l’accordo di attivare, ognuno per le proprie competenze, forme di ulteriore controllo e monitoraggio tese al rispetto delle regole alla base dell’accoglienza, in mancanza del quale si attiveranno azioni che vanno dal richiamo all’espulsione dal centro di accoglienza, dall’allontanamento fino al rimpatrio. 

Polledri (Lega): “I profughi possono e devono essere impiegati”

“Le associazioni di volontariato e i Comuni possono impiegare i profughi. Anzi, è vivamente consigliato”. Lo afferma l’onorevole piacentino della Lega Nord Massimo Polledri, in seguito alle recenti proteste dei profughi in merito al pocket money. “Lo status di profugo, che deve essere verificato secondo le normative internazionali, non impedisce a chi è ospite di un paese di rendersi utile per se stesso ma soprattutto per la comunità che lo accoglie.

“Sicuramente, la presenza di un centinaio di profughi a Piacenza, impegnati a “ciondolare” tutto il giorno, non è un spettacolo edificante e tantomeno utile per nessuno”.
“La circolare “Gabrielli” – ricorda Polledri – prevede l’impiego dei profughi in mansioni di pubblica utilità, di pulizia e altro, e questo non può che far bene alla comunità e ai profughi stessi”.
“Il sottosegretario Viale, con la quale ho avuto un colloquio pochi minuti fa, mi ha assicurato che non è previsto alcun contributo in denaro a favori dei profughi, ad eccezione di un bonus di 2,50€ massimo al giorno valido in strutture locali convenzionate”.
“Mi pare quanto mai doveroso – conclude il deputato del Carroccio – rimboccarsi le maniche e rendersi utili per il paese ospitante; dunque spero la Regione e le associazioni di volontariato si facciano avanti in tempi brevi per impiegare coloro che chiedono lo status di rifugiati. In un momento in cui chiediamo sacrifici ai nostri cittadini non è moralmente giusto che chi è ospite non ricambi in qualche modo.”

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