Piano ferie di Poste e Finanziaria, gli attacchi di Cisl Piacenza

Doppio comunicato Cisl Piacenza sul piano ferie di Poste Italiane e sulle ripercussioni della manovra economica sul pubblico impiego 

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Doppio comunicato Cisl Piacenza sul piano ferie di Poste Italiane e sulle ripercussioni della manovra economica sul pubblico impiego 

Sono iniziate le ferie estive, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, ma la dirigenza di Poste non si preoccupa di sostituire i portalettere assenti. Lo afferma la Segreteria Territoriale dell’SLP-CISL di Piacenza.

Normalmente, in passato, Poste, allo scopo di assicurare il regolare svolgimento del servizio e per garantire nel contempo le ferie degli addetti al recapito, provvedeva ad assumere, per il periodo estivo, un congruo numero di precari (i cosiddetti trimestrali). Quest’anno invece, Poste, limitando le spese, ha solo in minima parte provveduto alle sostituzioni con l’assunzione di soli 11 lavoratori con Contratto a Tempo Determinato, per tutta la provincia di Piacenza. 
 
A giudizio della scrivente O.S. è a rischio la qualità delle consegne giornaliere a favore dei cittadini che vedranno peggiorare il servizio nei mesi estivi. 
Inoltre, sottolinea la segreteria SLP- CISL  di Piacenza, la minor qualità del servizio potrebbe vanificare gli sforzi dei lavoratori che negli ultimi mesi si sono accollate le fatiche di una pesante ristrutturazione (che ha portato al servizio su 5 giorni, con un maggior carico di lavoro e il prolungamento dell’orario quotidiano).
 
 
Nei giorni scorsi l’SLP-CISL Regionale  ha incontrato i vertici aziendali, riscontrando però solo chiusure, perciò con questo comunicato intendiamo stigmatizzare il comportamento aziendale teso solo a ridurre i costi, senza curarsi della qualità del servizio e dei rischi occupazionali che ne potrebbero derivare.
 
L’SLP-CISL si scusa sin d’ora con i cittadini per le eventuali ricadute negative sulla qualità del servizio, informando che le responsabilità non sono da attribuire ai lavoratori di Poste Italiane.
 
Il Segretario Territoriale SLP-CISL di Piacenza
Vito Altobello

La Cisl Fp lancia la mobilitazione: le risorse per gli integrativi e per i rinnovi del 2013 vanno trovate nei risparmi di gestione 
 
“I lavoratori pubblici non possono pagare per l’irresponsabilità di anni di cattivo uso delle finanze pubbliche”. La Cisl Funzione Pubblica di Piacenza, per bocca del suo Segretario, Paolo Bonomo, mette in chiaro la posizione del sindacato sulla manovra finanziaria scandendo un netto “no” ad un nuovo stop ai contratti del pubblico impiego. “Le risorse per i contratti integrativi e per i rinnovi dopo il 2013 ci sono – precisa Bonomo – e vanno trovate non negli aumenti di spesa, ma nei risparmi di gestione”.
La Cisl Fp lancia dunque la mobilitazione nei posti di lavoro: “La nostra sarà una battaglia sui bilanci di ogni singolo ente per passare al vaglio le voci di spesa e trovare i soldi che servono: togliendoli agli sprechi e alla cattiva gestione e utilizzandoli per pagare meglio i lavoratori”. 
 “Sul pubblico impiego oltre alle misure rigorose sulla contrattazione nazionale, grava anche il blocco del turn-over. I servizi pubblici in questo modo sono a rischio”, attacca la Cisl. “Noi non chiediamo ai cittadini di pagare più tasse. Vogliamo il pieno esercizio della contrattazione integrativa per redistribuire a favore dei lavoratori il 50 per cento delle economie di gestione. Cioè la metà dei soldi che i lavoratori stessi hanno contribuito a risparmiare. E utilizzare il resto per tenere i conti in equilibrio”. 
“Sappiamo bene che la sostenibilità della spesa pubblica va garantita; noi diciamo però che la spesa pubblica deve essere ristrutturata. A partire dall’architettura istituzionale e dall’organizzazione del lavoro: con meno enti, meno poltrone, meno dirigenti; e con più consorzi, più servizi sul territorio, più giovani e nuove professionalità”.
“Per questo vogliamo che riparta subito la contrattazione. Anche per porre fin d’ora le premesse per la riorganizzazione dei servizi e la crescita di produttività del settore pubblico. Vale a dire le premesse per il reperimento delle risorse che servono per il rinnovo dei  Contratti nazionali di lavoro”.
 

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