Tour in provincia per l’assessore Melucci: “Un pezzo d’Italia che non ti immagini”

L'assessore regionale nei borghi piacentini tra i più belli d'Italia (Vigoleno, Castellarquato e Bobbio): "Qui ampia offerta turistica concentrata in pochi chilometri". Richiamo ai privati: "Abbiamo bisogno di imprenditori che ci credano"

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Da palazzo Podestà di Castellarquato al castello di Vigoleno, dal villaggio neolitico di Travo all’abbazia di San Colombano di Bobbio. Oggi nel piacentino il tour dell’assessore regionale Maurizio Melucci, accolto dal collega in Provincia Maurizio Parma e condotto da sindaci e amministratori alla scoperta di alcuni dei posti più suggestivi del territorio. «Posti incantevoli – il primo commento dell’assessore – credo ci siano le condizioni per sviluppare un prodotto turistico d’eccellenza». A proposito d’eccellenza, come prima location emiliano romagnola del Festival dei Borghi più belli d’Italia è stato scelto il territorio piacentino. Dal 2 al 4 settembre Castellarquato e Vigoleno ospiteranno la kermesse, che premia anche Bobbio come terzo comune della provincia che rientra nella pole position nazionale. Oltre 40mila presenze attese, con delegazioni da otto Paesi del mondo a dare un tocco internazionale all’evento. «Obiettivo sarà proporre pacchetti turistici ben strutturati – ha spiegato Melucci –  per dare la possibilità ai turisti di poter pernottare nei territori che visitano».

Nota metologica dell’assessore: «La parte pubblica deve ‘spingere’ sulla produzione e commercializzazione delle eccellenze. Ma abbiamo anche necessità che vi siano più imprenditori che credano nel prodotto turistico e nelle eccellenze del territorio».
Come ha spiegato Parma quella di oggi è stata la ‘discesa’ introduttiva di Melucci nel territorio piacentino in vista del festival settembrino  a cui si aggiungeranno nuove tappe. «Nei prossimi mesi – ha spiegato Parma – auspichiamo di poter visitare con l’assessore  le altre bellezze piacentine e  dell’Appennino. Viste le infinite cose belle che il nostro territorio può esibire, un giorno non può, ovviamente, bastare per tutto».

Il ‘viaggio’ odierno è partito da Castellarquato. Il primo cittadino Ivano Rocchetta ha condotto la delegazione istituzionale attraverso il borgo medievale. Da palazzo Podestà, edificato nel Duecento, oggi sede del Comune, alla collegiata di Santa Maria Assunta, col suo chiostro capitolare edificato nel Trecento, la meravigliosa cappella di Santa Caterina interamente affrescata e il museo interno che ospita la mantella di Papa Paolo III (Alessandro Farnese), un gioiello del 1543. Balzo indietro nel tempo di milioni di anni con la visita al museo del Piacenziano che – tra i suoi vanti – ospita la “balenottera”, reperto fossile di 2,5 – 3,5 milioni di anni, rinvenuto nei calanchi del Rio dei Carbonari nel 1983. Per l’assessore passaggio anche alla Rocca Viscontea, fortezza militare del 1343. Caffè al neonato albergo Leon D’oro – hotel de charme (fondato da Rita Gibelli, volto noto del castello di Gropparello, il 16 settembre dell’anno scorso) e poi in auto per un nuovo stop al Castello di Vigoleno, condotti dal sindaco Gian Luigi Molinari tra la Pieve di San Giorgio, meravigliosa chiesa del XII secolo dedicata al santo che sconfisse il drago, i saloni e il teatrino settecentesco ospitati dall’albergo interno alla fortezza: “Alla corte dei conti Scotti”. Nel pomeriggio trasferimento in Valtrebbia.

Prima tappa: il villaggio neolitico di Travo, guidati dal locale assessore Pietro Tagliaferri, dalla soprintendente ai beni archeologici Maria Bernabò Brea e dalla direttrice del parco archeologico Maria Maffi. Un nuovo balzo indietro nel tempo, per rivivere gli scenari di anni compresi tra il 4500 e il 3800 a.C. attraverso ricostruzioni delle antiche capanne in legno e argilla, con tetto di canneto di palude, perfettamente impermeabile. Ultima destinazione: Bobbio. Qui l’assessore – guidato dal sindaco Marco Rossi – è stato raggiunto dal presidente della Provincia Massimo Trespidi. Nel gruppo anche il presidente di Piacenza Turismi Domenico Toscani e il vice Luca Moschini. Commenti entusiasti di Melucci, guidato dal ponte Gobbo agli scenari del canyon di San Salvatore, dal monastero all’abbazia di San Colombano, i cui resti sono conservati nella cripta, immancabile tappa della delegazione istituzionale. Chiusura del tour con la visita della cattedrale di Santa Maria Assunta.

Il commento finale di Melucci: «Un pezzo d’Italia che non ti immagini che esprime un’offerta turistica assai variegata concentrata in un raggio di qualche decina di chilometri».

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