Bellocchio Leone d’Oro: “Continuerò a lavorare”. FOTO E VIDEO dal Lido foto

Nelle foto di PiacenzaSera.it la passerella del regista di Bobbio, accompagnato dal direttore della Mostra Marco Muller, sul tappeto rosso: nelle sue mani il Leone. In arrivo un film su Eluana Englaro

Marco Bellocchio, ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia dalle mani del grande collega Bernardo Bertolucci. Nelle foto di PiacenzaSera.it la passerella del regista di Bobbio, accompagnato dal direttore della Mostra Marco Muller, sul tappeto rosso: nelle sue mani il Leone.

AGGIORNAMENTO – Nonostante il premio alla carriera, Bellocchio non pensa certo alla pensione. “Lavoro ancora, ho dei progetti. Non conta il numero dei film ma la loro qualità. Il Leone alla carriera può essere per me una ripartenza, per un percorso ancora abbastanza lungo”.

Il regista farà un film in memoria di Eluana Englaro dal titolo Bella Addormentata. Il film sarà prodotto da Catleya e le riprese dovrebbero iniziare a gennaio, probabilmente proprio ad Udine, nei pressi della clinica La Quiete, dove morì Eluana.

“La vicenda di Eluana Englaro – ha commentato Bellocchio – mi aveva interessato da subito così come la tragica cronaca di quei giorni di inizio 2009, la corsa del Pdl a fare la legge sul fine vita sapendo di non farcela ma per dare un segnale alla Chiesa, quel dibattito acceso, gli scontri anche fisici al Senato il 9 febbraio alla notizia della morte, quella puntata di Porta a porta appena morì Eluana per l’interruzione della nutrizione forzata con le grida del senatore Pdl Quagliariello ’Eluana non è morta, è stata ammazzata’ e Vespa commosso”.

LA CERIMONIA

“E’ un fatto che mi onora. E che mi emozioni è quasi scontato”. Marco Bellocchio non ha nascosto la soddisfazione con cui riceve il Leone d’Oro alla carriera. Il rapporto di Bellocchio con la mostra veneziana è sempre stato intenso: il regista 71enne è stato 11 volte al Lido in varie forme, dal ’67, quando presentò a Venezia in concorso il suo secondo lungometraggio ’La Cina e’ vicina’ (ottenne il Premio Speciale della Giuria), all’anno scorso, quando porto’ a Venezia fuori concorso ’Sorelle mai’. In mezzo, altre due partecipazioni in competizione: nel 1982 con ’Gli occhi, la bocca’ e nel 2003 con ’Buongiorno, notte’.

Bellocchio ha ricevuto il Leone d’Oro nella Sala Grande del Palazzo del Cinema del Lido dalle mani del collega Bernardo Bertolucci, omaggiato quest’anno al festival di Cannes con la Palma d’Oro alla Carriera. Un incontro che per Bellocchio suggella una riconciliazione. “In fondo -dice il regista all’Adnkronos- non è che siamo stati avversari ma abbiamo seguito strade diverse e anche ispirazioni diverse, tematiche diverse. Lui poi, in qualche modo, ha lasciato l’Italia ottenendo degli straordinari successi nel mondo. Io ho lavorato più dentro l’Italia. Però in fondo, pur nei contrasti, ci sono tutta una serie di complementarità tra noi, che non sono solo legate alla vicinanza tra i luoghi in cui siamo nati, tra Piacenza e Parma. Tra queste affinità -sottolinea- c’è anche il fatto di essere coetanei, anche se lui è poco più giovane di me e tende sempre a sottolinearlo scherzosamente. In qualche modo siamo cresciuti insieme. Insomma, c’è sempre stata tra noi due reciproca attenzione e stima. E affetto”. Per Bellocchio, inoltre, “due prestigiosi premi alla carriera (’la Palma alla carriera a Bernardo e il Leone a me, dice) nello stesso anno, oltre che un riconoscimento artistico importante, sono l’immagine di una ripartenza per altre avventure umane e artistiche che spero possano durare ancora a lungo’’, sottolinea.

A chi gli chiede quali episodi della sua carriera gli vengano in mente subito come pietre miliari, Bellocchio risponde senza esitazione: “I film di svolta. E’ naturale che il primo film ’I pugni in tasca’ sia un’esperienza unica e irripetibile. Poi mi viene in mente ’Salto nel vuoto’, anche lì ci fu una rottura forte. Naturalmente non posso non citare ’Diavolo in corpo’: ha segnato una vera rivoluzione sia personale che cinematografica. Più recentemente, senz’altro ’Vincere’ e ’Buongiorno notte’. Per me i film in cui si cambia sono i più importanti”, ribadisce.

 

Bellocchio guarda senza nostalgie al confronto tra il cinema di oggi e quello degli esordi degli anni ’60-’70: “Non mi è congeniale la nostalgia, né il rimpianto. Certamente il cinema è totalmente diverso da allora. Come si faceva, come si distribuiva, come si produceva. Adesso è tutto diverso. Però io penso, senza alcun romanticismo, che il discorso tecnico sia secondario. In un film mi interessa se c’è una reale ispirazione, se c’è una passione verso i personaggi rappresentati dagli attori. Questo rimane, almeno per me. Quindi si può ancora fare cinema”.

E infatti il regista ha già annunciato che il suo prossimo film si chiamerà ’Bella addormentata’ e sarà ispirato agli ultimi giorni di Eluana Englaro ma anche ai risvolti politici e mediatici di quella vicenda. “Quella storia e tutto quello che gli ruotò intorno -confessa il regista- mi colpì moltissimo. La storia di lei era già conclusa, sia chiaro, quindi non è un film su Eluana Englaro. E’ un film su come l’Italia ha vissutto il finale di quel dramma. Lo racconterò con dei personaggi e delle storie inventate che hanno come sfondo gli ultimi sei giorni di vita di Eluana, dal 3 al 9 di febbraio del 2009. Uno dei tre episodi del film è incentrato su un politico, per parlare del dibattito tra chi voleva in modo sfrenato approvare una legge che ’salvasse’ Eluana e invece chi si contrapponeva. La politica entrarà nel film, quindi. Ma solo in uno dei tre episodi poi ci saranno altri due episodi che non riguarderano per niente la politica ma personaggi che in qualche modo, ma non da parenti o conoscenti di Eluana in modo diretto, si confronteranno con quel dramma”, conclude il regista. (AdnKronos)

I COMPLIMENTI DI TRESPIDI E PARMA

LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A MARCO BELLOCCHIO, TRESPIDI: “GIUSTO RICONOSCIMENTO A UN GRANDE ARTISTA”
DAL PRESIDENTE COMPLIMENTI E RINGRAZIAMENTI “A CHI HA PORTATO PIACENZA ALL’ATTENZIONE DEL MONDO”. PARMA: “CON LE SUE OPERE CI HA OFFERTO NUOVI PUNTI DI VISTA SULLA REALTA’”

“Il Leone d’oro alla carriera a Marco Bellocchio è un meritato riconoscimento a uno dei più grandi protagonisti della storia del nostro cinema. Questo riconoscimento ci rende orgogliosi come piacentini e ci consegna, ancora una volta, all’attenzione del mondo”. Il  presidente della Provincia Massimo Trespidi rivolge, a nome di tutti i piacentini, le proprie “congratulazioni a un nostro grande maestro, che da oltre quarant’anni calca la scena internazionale, dando lustro alla nostra comunità nel mondo”.

“La prestigiosa mostra cinematografica del cinema di Venezia è il palco ideale per il degno tributo a un regista come Bellocchio – precisa Trespidi –. A ogni edizione del Bobbio Film Festival tocchiamo con mano l’attaccamento che un maestro del calibro di Bellocchio manifesta per la sua terra d’origine. Lo ringraziamo per il contributo che in questi anni ha dato al mondo culturale italiano e alla valorizzazione e promozione della nostra magnifica terra”.

“Il Leone d’oro – dice il vicepresidente e assessore Maurizio Parma – è il degno riconoscimento a una carriera straordinaria e premia il grande impulso che Bellocchio ha dato alla nostra cultura, rappresentando i cambiamenti di un’epoca e della nostra società. Lo ringraziamo perché con il suo cinema il maestro ci ha fornito nuovi punti di vista sulla realtà e ci ha aiutato a interpretare i mutamenti di almeno due generazioni. Lo ringraziamo anche per la passione con cui cura il festival del cinema di Bobbio, fiore all’occhiello degli appuntamenti piacentini, e per la grande attenzione da sempre dimostrata alla diffusione della cultura cinematografica tra i giovani”.

Bernardo Bertolucci consegnerà a Marco Bellocchio il Leone d’oro alla carriera in uno specialissimo evento veneziano. La cerimonia si terrà oggi, venerdì 9 settembre alle 17 in Sala Grande. Sarà preceduta dalla proiezione di Marco Bellocchio, Venezia 2011 di Pietro Marcello, e seguita dalla nuovissima versione di Nel nome del padre, il film del 1971 rinato nel 2011 proprio per quest’occasione. PiacenzaSera.it seguirà l’evento con aggiornamenti in diretta da Venezia. Per omaggiare Bellocchio proponiamo all’interno della web tv uno spezzone de “I Pugni in tasca”, pellicola del 1965 girata tra Bobbio e Piacenza che rivelò il talento del regista piacentino.

 
Sarà Bernardo Bertolucci a consegnare a Marco Bellocchio il Leone d’oro alla carriera della 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, diretta da Marco Mueller e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
 
La cerimonia di premiazione, con l’eccezionale incontro fra questi due Maestri del cinema italiano, si terrà oggi 9 settembre 2011, alle ore 17 nella rinnovata Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia).
 
’’Mi onora e mi commuove che sia Bernardo Bertolucci a consegnarmi il Leone – ha dichiarato Marco Bellocchio – Pur percorrendo strade diverse, c’e’ sempre stata tra noi due reciproca attenzione e stima. E affetto. Due prestigiosi premi alla carriera (la Palma alla carriera a Bernardo e il Leone a me) nello stesso anno sono, oltre che un riconoscimento artistico importante, l’immagine di una ripartenza per altre avventure umane e artistiche che spero possano durare ancora a lungo’’.
 
Sarà dunque una cerimonia di premiazione all’insegna delle sorprese, che verrà aperta con la proiezione del film-omaggio Marco Bellocchio, Venezia 2011 (12’), che il regista Pietro Marcello (Il passaggio della linea, La bocca del lupo) ha realizzato per l’occasione e che ripercorre l’opera del grande regista.
Straordinaria ’autobiografia attraverso i film’ (a partire dai provini di ammissione al CSC e dal potente primo corto Abbasso il zio, usato come filo conduttore) il film breve di Pietro Marcello riesce a ripercorrere in 12’ l’itinerario creativo del regista piacentino, colto nella sua continua ricerca di una trascrizione della realtà, così come la interpretiamo nei sogni. Poema visivo e sinfonico (firmatissimo – da Ennio Morricone, Nicola Piovani, Carlo Crivelli), Marco Bellocchio, Venezia 2011 è scandito da un’andata e ritorno continua tra il passato e l’oggi (le sequenze che Marcello ha girato in luglio a Bobbio: il Bellocchio dell’officina permanente e dei progetti continui) – il ritratto fuori dal comune di un cineasta fuori dal comune.
 
A seguire, la versione di Nel nome del padre (1971) “rivisitato” (ripensato e rimontato/rimissato) da Marco Bellocchio (80’).
Per la prima volta, non un restauro ma una nuova opera inedita e “attuale”, realizzata dal regista a partire dai materiali del film stesso. Un singolare Director’s Cut che invece di durare parecchi minuti di più, risulta più corto rispetto alla prima edizione:  80’ per questa nuova versione “redux” di Nel nome del padre, contro i 105’ del film uscito in sala nel 1971.
 
A Bernardo Bertolucci è stato attribuito nel 2007 a Venezia il Leone d’Oro del 75°, il premio eccezionale istituito per celebrare, attraverso di lui, 75 anni della storia dell’arte cinematografica che nella Mostra si incarnano.
Bertolucci esordì come regista proprio a Venezia con La commare secca (1962), e l’anno prima era stato alla Mostra come aiuto regista dell’esordiente Pier Paolo Pasolini con Accattone (1961). In seguito, altre importanti opere di Bernardo Bertolucci sono state presentate in prima mondiale al Lido: Partner (1968), Strategia del ragno (1970), La luna (1979) e The Dreamers (2003). Nel 1983 Bertolucci è stato presidente della Giuria Internazionale del Concorso della 40. Mostra, che assegnò il Leone d’oro a Prénom Carmen di Jean-Luc Godard.
 
Marco Bellocchio presentò a Venezia il suo secondo lungometraggio La Cina è vicina (1967), che ottenne il Premio Speciale della Giuria. Poi ha presentato nel 1975 Matti da slegare in Proposte di nuovi film, quindi nel 1980 il mediometraggio Vacanze in Valtrebbia in Officina Veneziana, nel 1982 Gli occhi, la bocca in Concorso, nel 1992 il corto Il sogno della farfalla e nel 1998 il mediometraggio La religione e la storia. Nel 1997 è stato Presidente della Giuria di Corto Cortissimo, nel 1999 membro della Giuria del Concorso presieduta da Emir Kusturica. Nell’ultimo decennio ha presentato nel 2002 il mediometraggio dedicato a Verdi Addio del passato (Nuovi Territori), nel 2003 in Concorso Buongiorno, notte, che ha ricevuto un premio speciale, e nel 2010, Fuori Concorso, Sorelle mai.Una sciocchezza: lavoro ancora, ho dei progetti. Non conta il numero dei film ma la loro qualità. Il Leone alla carriera può essere per me una ripartenza, per un percorso ancora abbastanza lungo”

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