Le interviste di Tony Face: Silvia Molinari foto

Artista, pittrice, Silvia Molinari , diplomata all’Istituto d’Arte “Paolo Toschi” di Parma in tecniche decorative, vive a Fiorenzuola in una casa circondata dai campi e dai suoi ritmi.?

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Artista, pittrice, Silvia Molinari , diplomata all’Istituto d’Arte “Paolo Toschi” di Parma in tecniche decorative, vive a Fiorenzuola in una casa circondata dai campi e dai suoi ritmi.
Il suo percorso artistico comprende lo studio, la sperimentazione ed applicazione delle diverse discipline pittoriche, ma è forse attraverso l’acquerello che meglio si manifesta la sua capacità espressiva.
La combinazione dei più semplici elementi (acqua, pigmento e grafite su carta) sono, attraverso il segno grafico di Silvia, i migliori interpreti dei soggetti che ama riprendere, reinventandoli: arbusti, foglie, fiori e frammenti vegetali che sembrano essere scivolati un attimo prima sul biancore della carta.
Ha la capacità di raffigurare la forza della natura e il suo possente respiro. Nei suoi dipinti non c’è mediazione e nemmeno interpretazione.
I suoi acquerelli nascono con i gomiti puntati sul davanzale della finestra a guardar fuori, frugando nei cassetti, raccogliendo cose, giocando un po’. Intelaiati, sotto lastre trasparenti o liberi come semi.? E poi situazioni e figure umane surreali, simboli di stati d’animo, di giochi e ricerche.
Ha esposto ed espone permanentemente in numerose gallerie, attraverso mostre personali e collettive, insegna disegno dal vero ed acquerello attraverso lezioni e seminari, ha realizzato l’agenda dell’anno 2010 per il mensile Gardenia (ed. Mondadori), rivista mensile dedicata ai fiori, piante, orti e giardini.
E’ attualmente presente all’iniziativa promossa dal padiglione Italia- Emilia Romagna alla 54° esposizione della biennale di Venezia a cura di Sgarbi Vittorio  Parma – Palazzo Pigorini (fino al 2 ottobre)
Silvia è anche cantante e da lungo tempo protagonista sui palchi locali e italiani, dapprima con i Pliffet e attualmente con Infernal Quinlan e Cardin Sons.
Sabato 17 settembre alle 17.30 inaugura una mostra personale a Piacenza presso la Galleria Il Lepre in via Felice Frasi 20 (fino all’8 ottobre) con catalogo in mostra con la presentazione del giornalista Camillo Langone, curatore del Padiglione ITALIA – EMILIA ROMAGNA.
Il 1 e 2 ottobre a Grazzano Visconti terrà un seminario nell’ambito della serie “Acquerelli nel Parco”
www.silviamolinari.it
 
Le abbiamo rivolto alcune domande:
 
Cosa ti ha spinto a scegliere la professione di artista ?
Più l’istinto o è stata una scelta in qualche modo ponderata e calcolata ?
 
La definizione "professione di artista" mi fa un po’ sorridere, perché in effetti credo di non aver mai scelto di fare l’artista, di rendere una delle mie prime inclinazioni di bimba una professione; né per istinto, né per decisione ponderata.
Ho iniziato frequentando un istituto d’arte superiore, il Toschi a Parma; dopo il diploma, pur tentando tanti altri lavori, la pittura è sempre stata imprescindibile, un elemento costante. Dedicargli più tempo, quasi tutto il tempo, è stata una naturale evoluzione, direi inevitabile.
Se per professione s’intende poi qualcosa che ti da’ da vivere, ecco, a quello sto ancora lavorando..
 
La tua biografia recita che i tuoi acquerelli nascono con i gomiti puntati sul davanzale della finestra a guardar fuori, frugando nei cassetti, raccogliendo cose, giocando un po’.
Sei tu che attendi che in qualche modo l’ispirazione arrivi a te o gli stimoli per una nuova opera li vai a cercare ?
 
L’una e l’altra: è un dialogo.
A volte le idee e gli stimoli ti assalgono e diventa semplicissimo imbastire un’opera, altre volte sono necessari più passaggi, una sorta di "traduzione".
 
Quando ti accosti alla tela o alla carta su cui disegnerai, hai già in mente cosa voler dipingere ? 
Il dipingere è l’atto finale di qualcosa di già predefinito o capita in qualche modo di improvvisare al momento ?
 
Quando lavoro ad acquerello, so sempre quel che andrò a dipingere. Anche perché la carta non permette grandi ripensamenti: se non si è soddisfatti del lavoro, ci sono poche possibilità di correzione prima che la fibra di cotone si rovini. Ho sempre quindi in mente cosa dipingere, anche se non sempre è ben chiaro come.
Con l’olio invece è più un "work in progress": ho spesso in mente una struttura di massima, un’idea base di quel che voglio rappresentare, e poi m’affido alla resa cromatica, al tratto e ai volumi per proseguire. E’ un’azione di scavo che va avanti nell’atto stesso della pittura.
 
Hai anche da tempo eccellenti riscontri in ambito musicale come cantante (dai Pliffet agli Infernal Quinlan)
Citando Gigi Marzullo, quanto , se c’è, del tuo essere cantante si riflette nell’ ispirazione pittorica e al contrario quanto del tuo essere pittrice va ad influenzare l’attività di cantante ?

Non credo ci siano grandi attinenze; ho la fortuna di sapermi esprimere attraverso due forme d’arte ben distinte, che non credo però si alimentino a vicenda.. se non dal punto di vista della sensibilità, della capacità di cogliere particolari, riconoscerli e isolarli dalla massa delle percezioni visive e umane per poi masticarle e rielaborarle sotto forma sonora o grafica.
In effetti un po’ di affinità ci sono, mi rendo conto ora: il cesto da cui pesco è lo stesso, il metodo di scelta pure: è il mezzo con cui cucino ad essere diverso.
 
Quali sono i pittori che direttamente o indirettamente ti hanno influenzata di più o che consideri comunque i tuoi maestri ?

Direi Hiroshige, Paolo Uccello, Piero della Francesca, Dùrer. Artisti in cui c’è tutto: natura, sogno, terra, storia, genio.
 
Intendi mantenerti nel tuo attuale ambito artistico (acquerelli, lavori con la carta) o prevedi, presto o tardi, di sperimentare anche altre modalità di espressione artistica nel contesto pittorico ?

Pur non abbandonando la mia amata carta, vorrei riprendere a dipingere ad olio con regolarità, tecnica che ho trascurato negli ultimi anni. 
 
Essere inserita nella Biennale d’Arte è un invidiabile punto di arrivo e di partenza. Pensi che questo tipo di manifestazioni siano utili agli artisti e alla loro carriera ? O ci vorrebbe, secondo te, un’altra impostazione o altri tipi di iniziative per promuovere la nuova arte italiana ?
 
Tutte le manifestazioni/esposizioni/appuntamenti d’arte rappresentano buone occasioni e possibilità interessanti per gli artisti; sono però ancora eventi elitari, ai quali è difficilissimo accedere, troppo spesso più celebrativi che non esplorativi del panorama artistico italiano; la fa da padrone l’arroganza dell’elite culturale, un vero cancro per la vitalità artistica del paese.
Belgio, Germania, Francia etc etc sanno quanto siano importanti i talenti nazionali, li coltivano e rispettano, sono fonte di prestigio e di ricchezza umana ed intellettuale (e pure concreta, nel senso di moneta sonante). 
Ricercare nuovi talenti (terribile definizione, ma tant’è..), incoraggiarli e rispettarli, non è solo una forma di elementare attenzione e sensibilità, ma soprattutto di intelligenza.
Intelligenza è guardare avanti.
 
Abbiamo parlato del tuo intenso impegno in campo musicale.
Ci indichi una colonna sonora ideale, attraverso una serie di brani, musicisti o album, che possano commentare al meglio la tua opera pittorica ?
 
Bello, ma rischio di stilare un elenco infinito! Mi do come limite 11 pezzi.
Radiohead, Paranoid android
Beck, Lost cause
Motorpsycho, Watersound
CCCP, Io sto bene
Edith Piaf, Je ne regrette rien
Patti Smith, Dancing barefoot
PJ Harvey, Rub ’til it bleeds
Martina Topley Bird, Valentine
Massive Attack, Saturday comes slow
Afghan Whigs, My curse
Nina Simone, Tutto

Antonio "Tony Face" Bacciocchi

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