Servizi-famiglie, l’esperienza piacentina esempio per Milano 

Il Comune di Piacenza, con il suo il Servizio Adulti, Anziani, Disabilità è stato chiamato dalla Provincia di Milano a relazionare sull’esperienza del Gruppo Famiglie attivato dal Comune stesso come momento di dialogo costante finalizzato all’inclusione sociale delle persone con disabilità.

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Il Comune di Piacenza, con il suo il Servizio Adulti, Anziani, Disabilità è stato chiamato dalla Provincia di Milano a relazionare sull’esperienza del Gruppo Famiglie attivato dal Comune stesso come momento di dialogo costante finalizzato all’inclusione sociale delle persone con disabilità.

Al convegno, intitolato“La collaborazione possibile: il dialogo tra famiglie, i servizi e il territorio per l’inclusione sociale della disabilità” che si terrà a Milano il prossimo 30 novembre, Emanuele Bernardelli, Maria Gabriella Perotti, Cinzia Ranieri, dell’Ufficio disabilità e i rappresentanti delle famiglie, Bruna Caruso e Diego Malchiodi che hanno partecipato al gruppo racconteranno l’esperienza piacentina individuata come buona prassi.

L’idea di rendere protagoniste le famiglie di ragazzi disabili di un percorso finalizzato all’inclusione sociale ha preso corpo un paio di anni fa e, nel tempo, si è sviluppato attraverso fasi di ascolto, relazione, proposte. “L’approccio che le famiglie hanno nei confronti dei loro ragazzi più fragili è mutato nel tempo – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Giovanna Palladini – Si è modificata l’idea di benessere. Adesso è forte l’esigenza di promuovere relazioni, attività, di coltivare amicizie, di praticare attività fisica. I giovani disabili del nostro tempo ci richiamano alla necessità di promuovere la loro autonomia, di allargare l’orizzonte dei loro affetti. Le stesse famiglie, pur intimorite dall’idea di dover “lasciar andare” i propri figli senza naturalmente far venir meno la rete di aiuto e sostegno, sentono la necessità di parlarsi, di condividere le proprie ansie, ma anche le proprie ricchezze interiori. Per questo abbiamo dato vita, insieme a loro, ai week end di sollievo attraverso i quali i ragazzi e le ragazze hanno potuto vivere alcuni fine settimana in autonomia, insieme ad operatori esperti, senza avere a fianco i propri genitori. E’ un’esperienza straordinaria, in grado di alimentare la fiducia in se e nella rete dei servizi. Purtroppo, con le scarse risorse che abbiamo a disposizione, non riusciamo ad implementare i fine settimana. L’altra azione conseguente all’ascolto delle famiglie è la costituzione di gruppi di mutuo aiuto. Questa è sussidiarietà, attivare le energie delle persone aiuta a trovare risposte che, da solo, il Comune, non potrebbe dare”.

Dice in proposito Diego Malchiodi, rappresentante delle famiglie: “Porteremo la nostra esperienza di questi anni, raccontando alcuni progetti su cui abbiamo lavorato, come l’accesso alle strutture sanitarie da parte dei disabili e la loro partecipazione agli eventi pubblici organizzati in città: questi sono soltanto due dei tanti ambiti di lavoro particolarmente importanti che abbiamo sviluppato, a cui nei prossimi anni se ne aggiungeranno di nuovi”.

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