Diario argentino, dove il Tango è religione LE FOTO foto

Buenos Aires 14 gennaio

La seconda giornata in Argentina purtroppo comincia con una brutta notizia: quella del ritorno a Piacenza per gravi problemi famigliari, di Pino Spiaggi, cioè di colui che per vent’anni ha organizzato e guidato la staffetta dell’amicizia e della pace in giro per il mondo. Una mancanza grave per tutti noi e un grande dispiacere per il Pino che ha dovuto lasciare l’impresa che aveva preparato in tutti i suoi particolari: da parte nostra l’impegno di portarla a termine come programmato. La giornata é continuata alla ricerca dei luoghi più caratteristici della città: dal grande parco in zona Palermo, il più gettonato quartiere La Boca con la famosa Bomboniera, ai quartieri piu poveri, fino a Caminito dove il tango é religione, con le case piccole multicolore, poi alla sera in un tipico ristorante nel quartiere San Elmo con cena e spettacolo di tango.
Un’altra giornata piena, tanti km percorsi a piedi – anche se i taxi qui in città sono molti economici – ancora Piazza Di Mayo,con la casa Rosada illuminata di rosa: non abbiamo purtroppo visto le “madri coraggio” che da più di vent’anni tutti i giovedì sfilano per ricordare i desaparecidos vittime della guerra sporca condotta dal generale Videla che prese il potere dopo il colpo di stato nel 1976 istaurando un regime sanguinario che causò decine di migliaia di morti. Oggi come si sta in Argentina? E’ difficile dare un giudizio in solo due giorni, ma la prima impressione e che non ci sia una grande differenza con il livello delle città europee, anche se abbia mo visto intere famiglie dormire e vivere in strada o addirittura su gli alberi dei numerosi parchi cittadini. Buenos Aires è però una delle più grandi metropoli del mondo con i suoi 14 milioni di abitanti e sappiamo benissimo quali siano i problemi delle grandi città. Vedremo di capirne di più dopo avere percorso gli oltre cinquemila chilometri del viaggio: per ora non ci resta che salutare Pino. Domani finalmente partiamo: lo facciamo per te e per l’indimenticabile amico Gianni.