Diario argentino: nubifragio a Cordoba foto

Si trova in Argentina la comitiva da Piacenza della staffetta dell’Amicizia guidata da Pino Spaggi, ecco la nuova puntata con le foto e le impressioni da Cordoba di Prospero Cravedi

Si trova in Argentina la comitiva da Piacenza della staffetta dell’Amicizia guidata da Pino Spaggi, ecco la nuova puntata con le foto e le impressioni da Cordoba di Prospero Cravedi (leggi le altre puntate).

Abbiamo lasciato Cordoba di buon mattino verso la citta’ di Rosario, in una tappa intermedia che ci portera’ a Buenos Aires da dove venerdi 3 ripartiremo per il ritorno in Italia .Giornata drammatica quella di ieri per la citta’di Cordoba colpita da un violentissimo nubifragio, con vento ad oltre 100 chilometri l’ora, grandine, e acqua che ha invaso tutte le strade del centro e della periferia; numerosi gli alberi e i pali della luce abbattuti, la televisione e i siti web della citta’ parlano di due morti e decine di feriti.

 

Ho vissuto questi momenti drammatici in prima persona in auto, dopo una visita al centro della citta: improvvisamente il buio, poi si è scatenato il nubifragio, con una fitta grandinata, alberi che ci cadevano davanti, le strade che sembravano canali, in una situazione molto simile a quella di Genova. Poi la ricerca di un posto sicuro sotto ad una stazione di servizio, dove altre decine di auto e taxi si erano rifugiati, tentando di trovare la strada più sicura per rientrare a casa.

Solo grazie alla guida sicura e alla conoscenza delle strade, della fotografa Angela Carioni, che ci ha portato alla visita della citta, finalmennte siamo ritornati alla base.

Cordoba e’ una grande citta’, con bellissime piazze, strade e parchi pieni di alberi, una università frequentata da studenti provenienti da tutta l’Argentina, la cattedrale in piazza San Martin e, poco lontano, la casa della memoria: si tratta di una ex caserma che al tempo della sporca guerra veniva usata dai miltari per torturare e fare sparire centinaia di avversari politici, i cui nomi sono ricordati su tre gigantesche impronte digitali impresse sul muro.. semplice ma impressionante.

Ora si sta viaggiando verso Rosario, altra importante città dell’Argentina, per la penultima tappa del nostro giro. Nel tragitto proviamo anche l’esperienza di rimanere fermi per mancanza di benzina: calcoli fatti male, mancanza di stazioni di sevizio lungo i trecento chilometri da percorrere senza scorta, autostop con tanica verso un ditributore, il camper che non vuol ripartirtire, poi finalmente arriviamo al camping…..per finire ci mancano solo i trecento chilometri di domani…

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