Ghizzoni al Morigi: “Dare più fiducia ai giovani”. E a sorpresa spunta Sgarbi foto

Ottimista. Perché lo è caratterialmente ma soprattutto perché l’Italia sta dando confortanti segni di ripresa. Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ieri sera ha parlato di banche e crisi

Ottimista. Perché lo è caratterialmente ma soprattutto perché l’Italia sta dando confortanti segni di ripresa. Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ieri sera ha parlato di banche e crisi su invito dell’A. S. P. Collegio “Morigi – De Cesaris”. Ad intervistarlo un altro piacentino che si è fatto strada, Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del “Corriere della Sera”, e tanti ad ascoltarlo, tra cui numerosi universitari ospiti della struttura di via Taverna.

Il banchiere non ha nascosto che nell’ottobre scorso la situazione era nerissima per totale mancanza di liquidità. Il sistema bancario internazionale ci aveva messo nel libro nero: la fiducia verso il nostro Paese era pari a zero. Con il cambio di governo, ha detto, le cose sono rapidamente cambiate e l’Italia ha riacquistato credito, come dimostrano le ultime aste di titoli di Stato. Siamo fuori dal baratro? No, ma le prospettive sono radicalmente cambiate in meglio. Ci aspettano ancora tre mesi difficili, col Pil in negativo, poi si dovrebbe rivedere la luce. Per intraprendere la strada del tanto invocato sviluppo occorre soprattutto impegno, coraggio e fiducia nei giovani.

Per Ghizzoni bisogna responsabilizzarli, senza massacrarli al primo errore. Unicredit ha affidato ad un ristretto gruppo di venticinquenni compiti ideativi, lasciandoli completamente liberi: hanno dato vita ad un progetto innovativo che vedrà presto la luce. Se anche dietro gli sportelli si seguirà questa linea, più facilmente giovani con brillanti iniziative imprenditoriali troveranno ascolto. “Tra giovani il dialogo è più facile” ha detto. Ma ha aggiunto che le imprese italiane dipendono ancora troppo dal sostegno bancario. All’estero non è così. I settori su cui puntare per risalire la china sono la meccanica di precisione, la moda, il design, il turismo e la cultura. Non va demonizzata l’immigrazione, purché “di qualità” e non disordinata.

“E l’Expo può essere un’occasione?” ha chiesto Schiavi. Sì, secondo il manager, tant’è vero che Unicredit sarà tra gli sponsor. La crisi ha colpito a macchia di leopardo. In Grecia è stata devastante, ma a parere di Ghizzoni se si fosse agito tempestivamente gli effetti si sarebbero potuti arginare. La Spagna sta peggio di noi che possiamo contare su un forte export e sul risparmio delle famiglie. Le banche non sono esenti da colpe, anzi. Per l’a.d. di Unicredit il sistema italiano è troppo frammentato e si è giocato troppo sul tavolo delle operazioni finanziarie. “Noi torneremo ad essere una banca commerciale” ha sottolineato. Sono stati stanziati cospicui fondi per crediti alle imprese e alle famiglie e si manterrà la fitta rete di filiali sul territorio.

Incalzato da Schiavi e da domande del pubblico, ha affermato che non si possono accusare le banche di aver immobilizzato i finanziamenti della Banca Centrale Europea presso la stessa BCE invece di immetterli nel circuito dello sviluppo: si tratta di somme rilevanti, la concessione ha i suoi tempi e va meditata per evitare rischi con danni al sistema creditizio (che ne ha già subiti abbastanza). Il bilancio si potrà tirare tra qualche mese. Perché un Paese sano ha bisogno di un sistema bancario sano e forte. E, ha detto, lontano dalla politica. Quella politica con cui sono sorti contrasti in merito alla cancellazione delle commissioni sugli affidamenti, decisione che, ha osservato Ghizzoni, potrebbe avere gravi ripercussioni nei rapporti tra i nostri istituti e quelli esteri. Gli è stato chiesto che cosa porta con sé di Piacenza. “Salami e coppe. Sempre” ha sorriso. Poi più serio: la concretezza, poche parole e molti fatti.

Ad incontro terminato, quando gran parte del pubblico se ne era andato, è comparso a sorpresa, nella saletta dove era stato preparato un rinfresco, Vittorio Sgarbi. Di passaggio a Piacenza ha visto le finestre del “Morigi” illuminate ed è salito, intrattenendosi con Schiavi ed alcuni di coloro rimasti tra cui l’ex sindaco Stefano Pareti.