Jazz Fest, domani giornata di studi con due concerti

Dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00, al “Milestone” di Piacenza, in Via Emilia Parmense 27, è in programma la tradizionale la giornata di studi a frequenza libera e gratuita, quest’anno intitolata Thelonious Monk. La giornata si chiuderà alle ore 18.30 circa con il concerto in piano solo “Monk-a-ning. Riccardo Zegna plays Monk”, a ingresso libero.

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La manifestazione “Piacenza Jazz Fest”, che si fregia del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è organizzata dall’Associazione culturale “Piacenza Jazz Club”, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Provincia di Piacenza e l’adesione di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio, prosegue domenica 25 marzo con una giornata di studi e due concerti pomeridiani.

Dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00, al “Milestone” di Piacenza, in Via Emilia Parmense 27, è in programma la tradizionale la giornata di studi a frequenza libera e gratuita, quest’anno intitolata Thelonious Monk. L’eredità del “monaco” del Jazz a trent’anni dalla morte, organizzata dall’Associazione culturale “Piacenza Jazz Club” e SIdMA – Società Italiana di Musicologia Afroamericana. La giornata si chiuderà alle ore 18.30 circa con il concerto in piano solo “Monk-a-ning. Riccardo Zegna plays Monk”, a ingresso libero.

Il convegno celebra la figura di Thelonious Monk a trent’anni dalla scomparsa. Scopo dell’incontro è di esplorare la ricca eredità artistica di Monk come pianista e come compositore, per coglierne l’assoluta centralità nella musica contemporanea. La giornata si svolge come di consueto in due parti, con quattro relatori di grande rilievo musicologico: in mattinata interverranno Stefano Zenni, musicologo e presidente SIdMA e il musicologo Riccardo Scivales, mentre nel pomeriggio sarà la volta dell’inglese Tom Perchard, da Goldsmiths, University of London, noto al pubblico italiano per la biografia di Lee Morgan e del giornalista Claudio Sessa.

Stefano Zenni affronterà il tema “Thelonious Monk al crocevia del Novecento”: durante la sua vita, l’influenza di Monk si è estesa a compositori e improvvisatori di varie generazioni e ambiti stilistici, determinando lo sviluppo del Jazz e della musica contemporanea in diverse direzioni.

Riccardo Scivales proporrà la riflessione “Alle radici del pianismo monkiano”: attraverso l’analisi di alcune registrazioni, verranno illustrati i legami dello stile pianistico di Monk con i generi pianistici afroamericani anteriori al Bebop e la sua rielaborazione creativa degli stessi.

Tom Perchard presenterà l’intervento “Monk meets the French Critics. Art and Entertainment, Improvisation and its Simulacrum” (con traduzione simultanea).
Claudio Sessa parlerà di “Crystal Sphere. Monk e il suo futuro”: trent’anni di esplorazioni dell’universo monkiano, che nel tempo si rivela sempre più sfaccettato. Il Jazz contemporaneo, segnato da una stordente complessità, ha nel grande autore e pianista un esempio di coerenza nella varietà.

Le relazioni, accessibili anche ai non specialisti, saranno arricchite da ascolti, proiezioni video ed esempi musicali.

Al termine degli interventi, alle ore 18.30 circa, è in programma il concerto in piano solo “Monk-a-ning. Riccardo Zegna plays Monk”: il noto pianista di origini piemontesi proporrà le composizioni di Monk contenute nella sua ultima fatica discografica, il cd omonimo uscito nel 2011 (Incipit Records, distribuzione Egea), in cui interpreta, con gusto e sensibilità personali, sia i brani più frequentati del repertorio monkiano, come Straight No Chaser, Reflections, Misterioso, sia pezzi meno noti, come Children’s Song e Skippy.
Zegna porta Monk nella propria orbita espressiva, ma in una prospettiva tanto rispettosa, quanto equilibrata e ne coglie l’essenzialità, fatta di note scarne prive di magniloquenza e di inutili orpelli. Accostarsi a Monk, che spesso veniva definito “genius of modern music”, è un passo quasi inevitabile per un pianista jazz ed equivale anche a tuffarsi nella storia del Jazz, rifacendosi stilisticamente ai propri idoli. Zegna lo fa con tutto il calore e la discrezione che lo contraddistinguono e senza incorrere nel cliché, nel “già detto”, regalandoci un’opera di forte impatto.

Alle ore 17.30, al Centro Commerciale “Gotico” di Piacenza, in Via Emilia Parmense 151, è in programma l’ultimo appuntamento de “Il Jazz al Centro – Aperitivo Swing”, collaterale alla manifestazione “Piacenza Jazz Fest” e organizzato dal “Piacenza Jazz Club” in stretta collaborazione con la Direzione del Centro Commerciale, che propone il quartetto Django’s Clan guest Karin van Kooten. Il concerto, a ingresso libero, si terrà presso la “Piazza del Gusto”, interna alla galleria del centro. Durante le perfomance sarà offerto l’aperitivo a tutti i visitatori, per arricchire i momenti musicali con un ulteriore tocco di convivialità.

Sul palco Carmelo Tartamella alla chitarra solista, Enrico Comaschi alla chitarra ritmica, Enzo Frassi al contrabbasso, con la speciale partecipazione di Karin van Kooten, giovanissima ma già affermata violinista olandese. Il Django’s Clan è attivo da dieci anni e rappresenta il top italiano dello swing manouche, un mix di jazz anni ‘30, tradizione gitana e valzer francese, di cui il chitarrista Django Reinhardt ha rappresentato l’eccellenza. Trainato dalla chitarra solista di Tartamella e dal violino di Karin van Kooten, l’ensemble, oltre agli standard manouche, propone anche pezzi originali. Il frontman del gruppo Carmelo Tartamella, cremonese, comincia a suonare la batteria all’età di dieci anni, per poi passare alla chitarra. Fin da piccolo ascolta la musica di Django Reinhardt e il blues. A sedici anni inizia a studiare musica jazz con il Maestro Nino Donzelli; nel ‘92 si diploma in chitarra jazz e armonia funzionale sotto la guida del Maestro Filippo Daccò. Si è, inoltre, specializzato con Joe Pass, Mick Goodrick, Jim Hall, Mike Stern, Joe Diorio e Ferenc Snetberger. Comincia la professione a vent’anni e da allora svolge un’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero, partecipando alle più importanti rassegne di musica jazz e blues d’Europa. Musicista dalla grande musicalità e tecnica strumentale, esprime uno stile basato su un mix di bepop e gypsy-jazz, senza mai dimenticare la lezione del blues e con una costante attenzione agli stili più moderni della chitarra jazz.

Lungo la galleria del Centro Commerciale “Gotico” sarà esposta una parte della mostra fotografica “Fermoimmagine – Scatti dai precedenti Jazz Fest”, che offre una selezione dei migliori scatti dei fotografi ufficiali della manifestazione (Angelo Bardini, Roberto Cifarelli, Danilo Codazzi, Paolo Guglielmetti, Fausto Mazza e Marco Rigamonti). Le immagini proposte bloccano un frammento di creatività o di relax dei tanti artisti intervenuti nelle otto precedenti edizioni del “Piacenza Jazz Fest”.

Il “Piacenza Jazz Fest” prosegue venerdì 30 marzo con l’ultimo appuntamento della rassegna “Jazz Club!”, al “Milestone” di Piacenza:  Maxx Furian Jazz Time Quartet con il progetto “L’Equilibrista” (ore 22.00).

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