“Kaur sorrideva troppo”. Indagini a tutto campo sulla ragazza scomparsa

Da parte della comunità indiana non era ben vista perchè considerata “troppo occidentale”. E’ quanto starebbe emergendo dalle indagini sulla misteriosa scomparsa di Kaur Balwinder, la 27enne di cui non si hanno più notizie da quasi due settimane dopo il suo allontanamento dall’ abitazione di Baselicaduce che divideva con il marito connazionale ed il figlio. Negli ultimi giorni è proseguita incessantemente l’attività condotta dai militari del nucleo investigativo del capitano Papaleo, insieme ai militari di Fiorenzuola sotto la guida del maresciallo Ercole Dallospedale, per fare luce sulla vicenda della ragazza che sembra svanita nel nulla.

Gli investigatori hanno sentito parenti e amici della ragazza, che saranno nuovamente interrogati nei prossimi giorni, alla ricerca di elementi utili e nel tentativo di meglio comprendere la cultura e le usanze della comunità indiana. “Kaur veniva vista come una ragazza che sorrideva troppo agli sconosciuti e mostrava atteggiamenti sul luogo di lavoro giudicati eccessivamente confidenziali” – spiegano gli inquirenti. Comportamenti alla base di forti tensioni in famiglia: “Lei stessa si era informata sugli effetti di una separazione che secondo le usanze indiane la avrebbe obbligata al ritorno in patria”. 

“Stiamo vagliando ogni elemento utile – spiega Papaleo – al momento non escludiamo nessuna ipotesi, da quella dell’allontanamento volontario, fino a quella purtroppo più tragica di una fine violenta”. Diverse le segnalazioni arrivate negli ultimi giorni su possibili avvistamenti della ragazza, tutte però rivelatesi prive di fondamento. Tracce siginificative potrebbero arrivare dai rilievi tecnici eseguiti all’interno dell’abitazione della ragazza e sulla vettura del marito; altri accertamenti di questo tipo saranno ripetuti nei prossimi giorni ed estesi a tutti i luoghi frequentati da Kaur.