Lertora (Fipe): “Agriturismi, bene i controlli della Gdf”

La sezione provinciale FIPE Confcommercio interviene a voce del suo Presidente Cristian Lertora commentando i risultati scaturiti dai controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza e che hanno riguardato agriturismi e B&B.

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La sezione provinciale FIPE Confcommercio interviene a voce del suo Presidente Cristian Lertora commentando i risultati scaturiti dai controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza e che hanno riguardato agriturismi e B&B . “Credo – sottolinea il Presidente della FIPE di Piacenza Cristian Lertora – che operazioni dirette ad individuare coloro che eludono le regole o pensano di trarre un indebito vantaggio da comportamenti scorretti e illegali siano solo da appoggiare. Per questo ritengo doveroso ringraziare coloro i quali effettuano  e hanno effettuato  questi accertamenti.  Tuttavia  – prosegue Lertora – quello che mi lascia perplesso non è solo la percentuale di irregolarità rilevata, certamente alta a fronte di chi vede nella sola nostra categoria gli elusori, ma il fatto che nei giorni antecedenti i controlli, questi siano stati preannunciati per  il tramite della stampa. Già la Legge Regionale in materia di Agriturismi, che più di una volta in altre occasione ho contestato, in merito ai controlli inerenti al mantenimento dei requisiti soggettivi e produttivi degli agriturismi è quanto mai indulgente (controlli solo almeno ogni tre anni ad opera delle Province e dei Comuni) se poi anche i controlli nel campo fiscale o della regolarità dei rapporti di lavoro vengono preannunciati sui giornali, credo, senza timore di smentita, di poter dire che ciò porti ad un rapporto squilibrato e irregolare tra le nostre attività. Sfido qualunque artigiano o commerciante a non sottoscrivere una norma che preveda per la propria attività controlli che vengano svolti con frequenza almeno triennale, addirittura preavvisati almeno tre giorni prima come  accaduto per il  ponte del primo maggio. Penso – prosegue Lertora – sia giusto che ogni attività abbia la possibilità di rimanere sul territorio offrendo il massimo per lo sviluppo del turismo piacentino; ne abbiamo un disperato bisogno. Tuttavia, ritengo che questo debba avvenire a parità di regole e condizioni e nel rispetto di quegli operatori e di quelle attività già presenti sul territorio alle quali questi vantaggi non vengono accordati. Naturalmente mi riferisco anche ai  vantaggi economici, quali fondi e contributi, che spesso per alcune strutture vengono creati e ricercati mentre non vengono minimamente contemplati per altre. In particolare – conclude Lertora – mi piacerebbe poter vedere la Provincia di Piacenza o anche altri Enti, Regione in primis, interessati ad individuare forme di sostegno, anche per il tramite di bandi, alle nostre attività di ristorazione; magari proprio di quelle attività di ristorazione che si trovano in aree così dette “depresse” o “difficili”. Le nostre  attività assicurano un servizio pubblico 
tutto l’anno e tutti i giorni, non solo  nei  fine della settimana  e per cresime e comunioni. Rappresentiamo e contribuiamo a sostenere il  tessuto economico dei Comuni, al sostegno delle 
famiglie che ci vivono”.

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