Facchini Ikea, protesta rientrata. Il comunicato del Si. Cobas foto

L’accordo trovato con il consorzio delle coop subappaltatrici fa rientrare la protesta dei facchini dell’Ikea di Piacenza. l’intesa è giunta dopo l’incontro mediato dall’assessore comunale Luigi Rabuffi, al quale hanno partecipato tutti i rappresentanti sindacali e la controparte delle imprese

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Dall’Ikea di Piacenza, un nuovo segnale di dignità operaia. Il comunicato del Si. Cobas

Il 14 giugno, alle 5.00 del mattino oltre 200 operai in forza ai magazzini del deposito centrale dell’IKEA a Piacenza sono entrati in sciopero.
Dopo il tentativo andato a vuoto, nei giorni precedenti, di avviare una trattativa con il consorzio CGS e le tre cooperative ad esso associate, Cristall, Euroservizi e San Martino, la maggioranza dei lavoratori iscritti al Si-Cobas decideva di mandare un segnale forte e chiaro alla controparte.
La piattaforma sindacale richiedeva sostanzialmente il rispetto degli operai da parte dei responsabili, l’equità nella distribuzione del lavoro, giusti livelli di inquadramento e giuste retribuzioni, carichi di lavoro in linea con gli standard di sicurezza, applicazione di un unico contratto, il CCNL trasporto e Logistica, per tutti gli operai in appalto ai magazzini a fronte del fatto che la coop. San Martino applica invece il contratto Multiservizi.
Alla base di questa elementare piattaforma e della determinazione degli operai a cambiare le cose, una profonda voglia di riscatto e di affermazione della loro dignità, alimentata dalle tenaci e generose lotte che sono state recentemente protagoniste nel polo logistico piacentino – dalla TNT alla GLS – e puntualmente sostenuta dai lavoratori accorsi ad appoggiare i loro compagni in sciopero.

Un fatto, questo, che rappresenta, probabilmente, il contenuto più alto di ogni singola vertenza: l’unità e la solidarietà dei lavoratori.
Dinnanzi al blocco dei magazzini e alla pressoché totale adesione degli operai in appalto al deposito Ikea, la proposta di un incontro presso la Provincia con le parti sociali giungeva in mattinata. Valutatone l’esito sostanzialmente insoddisfacente da parte dell’assemblea e vista l’ostilità della controparte a riconoscere formalmente il Si-Cobas, sostenuta dalla complicità dei confederali che nei giorni scorsi avevano tentato invano di fare delle assemblee con i lavoratori nei magazzini che si erano rifiutati, si decideva di mantenere lo sciopero organizzandosi per affrontare la notte ed i giorni successivi.

Il 15 giugno di buon ora c’è stato l’intervento della polizia in assetto antisommossa e dopo una serie di valutazioni i lavoratori decidevano di permettere il passaggio dei camion decisi, però, a non voler far entrare lavoratori esterni chiamati per sostituirli. Mentre i delegati del Si-Cobas erano in trattativa con il Consorzio e le cooperative, è partita una carica della polizia contro alcuni scioperanti che si erano avvicinati ad una macchina di operai non in forza ai magazzini Ikea chiamati per rimpiazzarli. Una pratica antisindacale con l’obbiettivo di minare l’efficacia dello sciopero non tollerabile da chi lotta per difendere i propri diritti e che molto spesso viene difesa ed assunta dalle forze di polizia, così come è pesantemente successo nei giorni scorsi a Basiano contro i lavoratori in appalto ai magazzini del Gigante, pestati ed incarcerati.

La compattezza, la determinazione, l’unità e la solidarietà dei lavoratori è stata la chiave di volta per compiere un primo passo in avanti che mentre rafforza e fa crescere la consapevolezza e la forza di un movimento di operai, nella maggior parte immigrati, che con grandissima dignità rompe con il ricatto e la paura, riesce a raggiungere e conquistare dei risultati.
Sul piano della trattativa, il formale riconoscimento della struttura dei delegati ed il rispetto della libertà di scelta dei lavoratori di associazione al sindacato, è stata la mediazione che ha portato alla sottoscrizione di un accordo articolato in una serie di punti già espressi dalla piattaforma sindacale.

Banale e non veritiera l’affermazione che si legge nel comunicato diffuso dal consorzio Cgs delle coop subappaltatrici che recita: “la protesta non riguardava problemi sostanziali ma esclusivamente alcuni aspetti di carattere organizzativo subito superati”.
I lavoratori del deposito Ikea hanno scioperato non per problemi organizzativi ma per questioni sostanziali e non demanderanno, da oggi in poi, agli “organi di vigilanza” la certificazione dei comportamenti del Consorzio e delle cooperative, ma saranno essi stessi che vigileranno perché nessuno, meglio di loro, può adempiere a questo compito e che valuteranno se i problemi sono superati o persistenti. Così come saranno, sempre loro, a valutare se certi “personaggi” hanno o non hanno “a cuore l’interesse vero dei lavoratori”.

Piacenza, 15/06/2012
Sindacato Intercategoriale Cobas

LA VICENDA: RIENTRATA LA PROTESTA – L’accordo trovato con il consorzio delle coop subappaltatrici fa rientrare la protesta dei facchini dell’Ikea di Piacenza. l’intesa è giunta dopo l’incontro mediato dall’assessore comunale Luigi Rabuffi, al quale hanno partecipato tutti i rappresentanti sindacali e la controparte delle imprese. Tra i punti dell’accordo, il pagamento di tutti gli istituti contrattuali a partire dal gennaio 2013, il riconoscimento del diritto alla sindacalizzazione dei lavoratori anche nel caso della sigla autonoma del Si. Cobas, una migliore distribuzione del monte ore per evitare sperequazioni nell’orario di lavoro, controlli sui pesi dei carichi trasportati, e la definizione di una calendario mensile di incontri periodici tra le parti per risolvere le questioni rimaste aperte in tema di relazioni all’interno dei magazzini. Secondo il Si. Cobas si tratta di una buona intesa, un passo avanti nelle relazioni tra imprese e lavoratori che andrà mantenuto. Gli effetti pratici dell’accordo, dopo la tensione con le forze dell’ordine in mattinata, sono il rientro della protesta e del blocco dei camion e la ripresa della produzione da domani.

Di seguito riportiamo il comunicato diffuso dal consorzio Cgs delle coop subappaltatrici, S. Martino, Euroservizi e Cristall

Si è positivamente conclusa la serrata agli stabilimenti Ikea di Le Mose che da venerdì pomeriggio hanno riaperto l’attività, segno che la protesta non riguardava problemi sostanziali ma esclusivamente alcuni aspetti di carattere organizzativo subito superati.
CGS, consorzio di riferimento con le associate Cristall, Euroservizi e San Martino, fanno presente che a differenza di altri episodi verificatisi in passato in depositi della logistica, l’applicazione del contratto ed il rispetto della normativa in fatto di lavoro non è mai stata in discussione, anzi, le stesse società, rivendicano la correttezza dei propri comportamenti come ripetutamente certificato dagli organi di vigilanza.

Le cooperative stesse sono altresì dispiaciute che questo episodio, sovralimentato da personaggi che non sempre hanno a cuore l’interesse vero dei lavoratori, possa in qualche maniera accumunare chi, anche nel nostro territorio, fa dell’evasione contributiva e del caporalato la regola con chi, invece, ha a cuore la integrità del lavoro, dei lavoratori e delle proprie famiglie, fra l’altro in un momento così difficile e drammatico.
Consorzio CGS, coop. Cristall, coop. San Martino e coop. Euroservizi colgono altresì l’occasione per ringraziare l’opera del Questore, dott .Calogero Germanà e dei suoi funzionari, degli assessori Andrea Paparo e Luigi Rabuffi che con la loro opera hanno consentito la positiva e pacifica soluzione della vicenda.

Tensione in mattinata, rimosso il blocco – E’ in corso adesso l’incontro tra i delegati Cobas e i rappresentanti delle cooperative subappaltatrici nel deoposito di Ikea. Presente anche l’assessore comunale al lavoro Luigi Rabuffi. Al momento la situazione è tranquilla, e i lavoratori (che non hanno ripreso l’attività), sono in attesa fuori dai cancelli. 

Momenti di tensione questa mattina davanti ai cancelli dell’Ikea di Torre della Razza, dove da ieri è in atto uno sciopero dei lavoratori del consorzio di cooperative subappaltatrici del polo logistico di Piacenza della multinazionale svedese. Dalle prime ore dell’alba sul posto, dove il sindacato autonomo Si. Cobas ha mantenuto il blocco dei magazzini, sono giunti agenti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa.

Intorno alle 8 è stato rimosso il blocco e non sono mancati attimi di tensione con i lavoratori come documentano le foto. Dalla mattina i camion hanno ripreso a circolare mentre i lavoratori mantengono un presidio: per placare gli animi i sindacalisti del Si. Cobas hanno tenuto un comizio. Sul posto staziona un ingente spiegamento di forze dell’ordine. Si cerca di riprendere anche il negoziato fra le parti avviato dopo l’incontro in Provincia di ieri e successivamente arenatosi.

CONTINUA IL BLOCCO, 14 giugno – Si è concluso dopo oltre due ore di confronto l’incontro in Provincia tra le parti per cercare di sbloccare la situazione all’Ikea di Piacenza e far rientrare la protesta dei lavoratori mobilitati dal sindacato auotono Si. Cobas. Attorno al tavolo i rappresentanti del consorzio di coop subappaltatrici S. Martino, Euroservizi e Cristal, i rappresentanti dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, quelli del Si. Cobas, l’assessore provinciale Andrea Paparo e quello comunale Luigi Rabuffi.

“Dopo una lunga discussione sono stati esaminati diversi punti – ha spiegato Paparo – oggetto delle rinvendicazioni dei lavoratori e mi sembra che ci sia la disponibilità delle imprese a trattare, naturalmente servirà un negoziato che le parti dovranno far partire di concerto e portare avanti”. Negativo il parere del Si. Cobas sul vertice, durante il quale sono state “manifestate soltanto intenzioni e propositi – hanno precisato i rappresentanti dei sindacati autonomi – mentre noi non vogliamo promesse, ma fatti”. Le assemblee con i lavoratori, circa 200 quelli coinvolti, seguite all’incontro, hanno deciso di mantenere viva la protesta e per il momento anche il blocco dei magazzini. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori sviluppi. 

LA PROTESTA – Dopo la Tnt e la Gls sbarca al maxipolo logistico dell’Ikea di Piacenza la protesta dei facchini. Da questa mattina è presente all’ingresso della sede di Le Mose un presidio organizzato dal sindacato Si. Cobas. Come ha spiegato il coordinatore provinciale del sindacato autonomo Mohammed Arafat, questa mattina si è fermato il turno iniziato alle sei, alla base della mobilitazione la richiesta di rispettare le condizioni del contratto di lavoro nazionale e il pagamento degli straordinari per i lavoratori inquadrati non solo come facchini, ma anche come carrellisti e altri operatori della logistica. Alle 8 si è recato sul posto il questore Calogero Germanà per chiedere di interrompere la protesta.

“Alle 15 è stato convocato – spiega Arafat – un tavolo in Provincia, con l’assessore Andrea Paparo e il suo collega del Comune di Piacenza Luigi Rabuffi, e i rappresentanti dei sindacati confederali. Decideremo al termine dell’incontro se sospendere o meno la mobilitazione”.

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