Protesta contro l’Imu, a Verona 40 leghisti piacentini

C’erano anche una quarantina di piacentini oggi a Verona per l’offensiva di piazza contro il Governo Monti e l’Imposta municipale unica.

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VERONA, PROTESTA IMU, 40 PIACENTINI ALL’APPUNTAMENTO. IL SEGRETARIO PISANI: “FEDERALISMO E COSTI STANDARD RICETTA PER LA CRISI. IL MALCONTENTO PER QUESTO GOVERNO DILAGA”

C’erano anche una quarantina di piacentini oggi a Verona per l’offensiva di piazza contro il Governo Monti e l’Imposta municipale unica.
Un pullman e alcune auto sono partiti da Piacenza in prima mattinata per raggiungere la città scaligera. Tanti gli eletti e i dirigenti locali sotto il palco veronese da cui hanno preso la parola, tra gli altri, Umberto Bossi e Roberto Maroni, che sono tornati a chiedere le dimissioni del Governo. Presenti il segretario provinciale Pietro Pisani, il deputato Massimo Polledri, il consigliere regionale Stefano Cavalli con il vicepresidente della Provincia Maurizio Parma e l’assessore provinciale Filippo Pozzi. Tra i sindaci del Nord anche il primo cittadino di Ziano Manuel Ghilardelli che nei giorni scorsi è intervenuto a sostegno della protesta piacentina contro l’Imu e il patto di stabilità e per spronare i colleghi di Pdl, Pd e Udc a promuovere un’azione presso i propri leader di partito affinché «stacchino la spina al Governo Monti». «Un Governo – dice Ghilardelli – che non sa dove andare a parare e a ogni pié sospinto cambia direzione, lasciando nel caos cittadini e amministratori locali». Ghilardelli non ha escluso forme e iniziative di protesta anche nella ‘sua’ Ziano.
Il sindaco di Pontida Pierguido Vanalli ha annunciato che – come forma di dissenso nei confronti dell’odiata imposta – non approverà il bilancio. Il governatore veneto Luca Zaia ha lanciato la controffensiva: «La Lega propone una regionalizzazione del debito pubblico – ha detto –, ma, una volta pagata la propria quota, ognuno si amministra da sé». «Il malcontento dilaga – spiega il segretario provinciale Pisani – Monti sta vivendo questa fase economica come un incubo che lo assilla, vede il baratro allargarsi come un mostro che voglia inghiottirlo. Il premier non sa più come comportarsi. Se avesse applicato il federalismo e il decreto sui costi standard, già scritti e impostati dalla Lega, avrebbe già risolto i suoi problemi».

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