Terremoto, nuova scossa di 5.1 in serata. Il Papa dona 500mila euro

Una nuova forte scossa di terremoto è stata registrata chiaramente intorno alle 21.20. La magnitudo, secondo l’Ingv, è di 5,1. L’epicentro è a Novi di Modena ad una profondità di 9,2 km. La scossa è stata avvertita in tutto il nord Italia ed anche nel piacentino

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AGGIORNAMENTO ORE 21.40 – Una nuova forte scossa di terremoto è stata registrata chiaramente intorno alle 21.20. La magnitudo, secondo l’Ingv, è di 5,1. L’epicentro è a Novi di Modena ad una profondità di 9,2 km. La scossa, durata alcuni secondi, è stata avvertita in tutto il nord Italia, nitidamente in Veneto e in Lombardia, ed anche nel piacentino. Il terremoto ha provocato il crollo del campanile della chiesa di Novi, già lesionato nelle scorse settimane.

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Non si ferma lo sciame sismico in Emilia Romagna. Sono state una decina nella notte le scosse, che hanno colpito le province di Modena, Ferrara, Bologna e Mantova, tutte di intensità inferiore al 3.0. La più forte, il cui epicentro è stato localizzato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella bassa mantovana, ha avuto infatti una magnitudo di 2.9.


Fiocco rosa in una tendopoli
Sabato 2 giugno, in una tendopoli a Mirandola è nata una bimba. Una donna di origini cinesi ha partorito nel campo. Mamma e bimba stanno bene e sono state trasferite al Policlinico di Modena.


La visita di Tajani
. Dall’UE subito 250 milioni di euro –  “Insieme al prefetto Gabrielli diamo un giudizio molto positivo di questo incontro. La Commissione europea dimostra di aver compreso fino in fondo la gravità della situazione in Emilia-Romagna e c’è una volontà molto concreta di sostenere le nostre comunità e l’economia così duramente colpite”. E’ la valutazione del presidente Errani dopo la riunione tenuta nel Centro operativo della Protezione civile di Modena insieme al prefetto Grabrieli, ad Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea, Johannes Hahn, commissario alla Poltica regionale per il Fondo di solidarietà.

Dall’Unione europea sono ad ora circa 250 milioni di euro le risorse che potrebbero essere messe a disposizione attraverso il Fondo di solidarietà e la riprogrammazione del fondo di sviluppo rurale. Si tratta di finanziamenti a fondo perduto, che non dovranno essere restituiti al termine dell’emergenza. “Esprimo prima di tutto le condoglianze più sentite alle famiglie colpite dalla tragedia – ha detto Hahn – Da parte della Commissione europea c’è la più grande vicinanza a questi territori. Confermo che le prime valutazioni ci fanno già dire che siamo di fronte ad una catastrofe a carattere nazionale e quindi verrà applicato pienamente il ricorso al fondo di solidarietà, che corrisponde al 2,5% dei danni subiti. Da una primissima stima, credo che si possa parlare di circa 5 miliardi di euro di anni e quindi il fondo potrà arrivare a circa 150-200 milioni di euro. Si tratta di risorse che andranno interamente alle pubbliche amministrazioni per interventi su edifici e strutture pubbliche. L’Europa, inoltre, non chiederà la restituzione dei fondi già erogati per progetti europei che non possono essere portati a termine a causa del terremoto”.

A questi si aggiungeranno ulteriori finanziamenti per le imprese attraverso i fondi di sviluppo regionale e i programmi operativi “ma sono previste – ha spiegato Tajani – ulteriori iniziative attraverso i bandi per l’innovazione e il sostegno ai cluster produttivi (con Mirandola, in particolare, che potrà giocare un ruolo importante), le iniziative per il settore delle costruzioni e il sostegno alla green economy”. Tra le proposte avanzate dal presidente Errani e accolte dai rappresentanti della Commissione europea, c’è l’avvio di un progetto pilota legato alla ricostruzione di edifici pubblici, che valorizzi il rispetto delle norme antisismiche e il ricorso alla green economy e alla sostenibilità ambientale.

“Confermiamo le nostre linee d’azione – ha detto Errani – : grande rigore nella valutazione dei danni e impegno a gestire insieme l’emergenza e le attività per la ricostruzione, in modo da ripartire il prima possibile. Lavoro, imprese, beni artistici, edifici i pubblici, case private danneggiate sono le emergenze sulle quali stiamo operando con il massimo impegno. L’obiettivo è salvaguardare le comunità: scuole, ospedali, assistenza sanitaria, le funzioni pubbliche e amministrative là dove sono crollati o lesionati i municipi. Tutto questo a partire dal territorio, attraverso il coordinamento delle istituzioni locali: non faremo mai cadere nulla dall’alto. Vogliamo diventare un’eccellenza anche per il modo in cui avremo gestito l’emergenza e la ricostruzione”.
A fondo pagina il video della conferenza stampa


Il Papa dona 500mila euro
– Benedetto XVI devolvera’ 500mila euro a favore delle zone colpite dal terremoto. Il denaro verra’ consegnato ai vescovi di Mantova, Modena, Ferrara, Carpi e Bologna per aiutare le famgilei particolarmente provate dal sisma. L’annuncio arriva da monsignor Erminio De Scalzi, al termine della Santa Messa celebrata dal Pontefice al Parco Nord di Bresso. (Adnkronos)


Lunedì giornata di lutto nazionale
–  Un minuto di silenzio in tutti i luoghi di lavoro e bandiere sindacali listate a lutto come segno di cordoglio per le persone decedute: è questa la prima indicazione delle tre organizzazioni sindacali, decisa per il 4 giugno, giornata di lutto nazionale per il sisma. Contemporaneamente è annullata la mobilitazione per la manifestazione unitaria di protesta prevista a Roma il 2 di giugno. La manifestazione nazionale promossa da CGIL, CISL e UIL viene quindi rinviata a sabato 16 giugno perché le ragioni dell’iniziativa su fisco, crescita e lavoro rimangono reali ed urgenti.

Oltre a queste iniziative simboliche con cui il sindacato vuole partecipare al dolore della popolazione, vi sono iniziative concrete che saranno sostenute nei prossimi giorni nel territorio piacentino. In tutta la provincia è già in corso la raccolta fondi avviata con l’accordo nazionale intercorso tra CGIL CISL e UIL e Confindustria. In analogia con gli interventi svolti in precedenti occasioni, le parti sociali hanno deciso di favorire la raccolta in azienda di contributi volontari da parte dei singoli lavoratori tramite la trattenuta dalla busta paga dell’equivalente di un’ora di lavoro, al quale fa seguito un contributo equivalente per la medesima finalità della parte datoriale. Sono in fase di perfezionamento ulteriori accordi con le altre associazioni datoriali e di categoria in modo di ampliare al massimo la partecipazione del mondo del lavoro piacentino a questa iniziativa. Intanto, il modulo per devolvere un’ora di lavoro in favore delle vittime del sisma e per la ricostruzione è già disponibile sui portali internet di Cgil Piacenza (www.cgilpiacenza.it) e Cisl Piacenza (www.cislpiacenza.it). I lavoratori del settore pubblico e i pensionati – impossibilitati per ragioni burocratiche a donare l’equivamente di un’ora di lavoro – potranno versare un loro libero contributo attraverso una sottoscrizione che ogni categoria con i propri delegati sindacali avrà cura di diffondere e proporre nei luoghi di lavoro e di aggregazione.

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