Apertura Caccia, Coldiretti contro il Tar: “Le colture non possono aspettare”

"Le associazioni che si sono opposte all’apertura anticipata - spiegano - forse non sanno cosa significa vedersi distruggere in una sola notte il raccolto senza poter fare nulla e senza nemmeno avere il giusto riconoscimento di danni"

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E’ proprio di questi giorni la notizia che il Tar, (sezione di Parma) non ha accolto la richiesta presentata dall’amministrazione provinciale di Piacenza per anticipare l’apertura della caccia al cinghiale al 16 settembre.

“Il calendario venatorio, sottolinea il responsabile della commissione caccia di Coldiretti Piacenza Adriano Fortinelli, prevede l’apertura della stagione per i cinghiali al 1° ottobre, ma visti gli innumerevoli danni alle colture provocati dagli ungulati, in sede di consulta venatoria, insieme alla Provincia e alle Associazioni Venatorie, la nostra Organizzazione ha sostenuto la richiesta per l’anticipo al 16 settembre; tutto questo perché abbiamo ritenuto che rappresentasse uno strumento per il controllo della specie, atto a limitare l’impatto sulle produzioni agricole, già pesantemente colpite dalla siccità e da una stagione per nulla favorevole”.

“I danneggiamenti, prosegue Fortinelli, che rispetto allo scorso anno sono notevolmente aumentati e si aggirano sugli 80.000 euro contro i 50.000 del 2011, stanno mettendo in ginocchio le nostre aziende. Anche il numero dei capi è raddoppiato; inoltre si tratta di un problema che non riguarda solo l’agricoltura, perché tutti sappiamo quanti incidenti sono stati causati dagli ungulati e alcuni hanno messo in serio pericolo di vita le persone”.

“Non è più possibile proseguire in questa situazione, conclude Fortinelli. Le associazioni che si sono opposte all’apertura anticipata forse non sanno cosa significa vedersi distruggere in una sola notte il raccolto senza poter fare nulla e senza nemmeno avere il giusto riconoscimento di danni”.

Coldiretti “proseguirà nella difesa del territorio e delle produzioni, settore primario e alla base della nostra vita e indispensabile per l’alimentazione, proprio per questo, a fronte della sospensiva chiediamo alla Provincia l’adozione immediata di un efficace ed esaustivo piano di controllo”.

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