Comuni: nasce l’Unione della Bassa, presto altre aggregazioni foto

Si parte dalla Bassa piacentina con l’Unione di alcuni servizi per cinque comuni (Caorso, Besenzone, S. Pietro in Cerro, Villanova e Cortemaggiore), ma presto si arriverà ad altre aggregazioni per fare sistema e ridurre i costi

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Si parte dalla Bassa piacentina con l’Unione di alcuni servizi per cinque comuni (Caorso, Besenzone, S. Pietro in Cerro, Villanova e Cortemaggiore), ma presto si arriverà ad altre aggregazioni per fare sistema e ridurre i costi. Lo impone un Decreto del governo e per fare il punto della situazione il presidente della Provincia Massimo Trespidi ha convocato i sindaci a Palazzo Garibaldi.

Il primo cittadino di Caorso Fabio Callori ha anticipato l’annuncio di sabato prossimo: “Sono da anni che nella Bassa lavoriamo all’integrazione fra comuni al di sotto dei 5 mila abitanti e ora partiremo mettendo insieme tre servizi, protezione civile, polizia municipale, e catasto per una popolazione complessiva di 13mila e 600 abitanti. Entro il 2014 procederemo ad ulteriori integrazioni”. 

Sul versante della montagna a parlare è il sindaco di Ottone Giovanni Piazza. “Siamo obbligati a unirci per ottimizzare i costi e specializzarci meglio, l’unica perplessità riguarda la dimensione territoriale. Non trovo verosimile un’unione da Ottone a Gossolengo, punteremo piuttosto a unire i comuni montani. Ci stiamo lavorando ed entro fine anno arriveremo ad una soluzione” . 

“Se le Province diventeranno enti di secondo grado, le aggregazioni di Comuni svolgeranno un ruolo ancora più importante nel rapporto con le Regioni” osserva il presidente della Provincia di Piacenza, Massimo Trespidi. “Questo è un secondo incontro che segue quello, tenutosi mesi fa con i sindaci – prosegue – vogliamo dare tutte le informazioni possibili dal punto di vista normativo, nel solco di quell’azione sussidiaria nei confronti dei Comuni. e’ un percorso autonomo ma completare al riordino delle Province”. 

IL COMUNICATO

Con il decreto 95 dell’agosto 2012 sono state messe nero su bianco le nuove norme in materia di funzioni fondamentali dei Comuni e modalità di esercizio associato di funzioni e servizi comunali. A fare il punto della situazione è stato questo pomeriggio il presidente della Provincia Massimo Trespidi che, insieme al segretario generale dell’ente Carmelo Fontana, ha chiamato a raccolta i sindaci piacentini.

Entro il primo gennaio 2013 i Comuni fino ai 5mila abitanti dovranno provvedere all’esercizio associato di almeno tre funzioni; entro il 1 gennaio 2014 la riorganizzazione dovrà riguardare tutte le funzioni. In particolare il decreto contiene le norme che individuano le classi di Comuni coinvolte: i Comuni fino a 5mila abitanti (o fino a 3mila abitanti che appartengano o siano appartenuti a Comunità montane); i Comuni fino a 1000 abitanti che hanno la facoltà di costituire Unioni speciali per l’esercizio in forma associata di tutte le funzioni e tutti i servizi e, infine, i Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti che fanno già parte di un’Unione e possono scegliere tra Unione tradizionale o speciale.
“L’incontro di oggi – ha detto il presidente Trespidi – serve a fornire tutte le informazioni possibili dal punto di vista normativo nel solco di quell’azione sussidiaria nei confronti dei Comuni avviata dall’Amministrazione provinciale. Si tratta di un percorso autonomo ma complementare al riordino delle Province: se queste diventeranno enti di secondo grado, le aggregazioni di Comuni svolgeranno un ruolo ancora più importante nel rapporto con le Regioni”.

Per chiarire ogni dubbio relativo alla nuova organizzazione degli enti locali il presidente della Provincia, su mandato dei sindaci, provvederà già nella giornata di domani a chiedere alla vicepresidente della Regione Emilia Romagna Simonetta Saliera un incontro nel palazzo della Provincia di Piacenza con tutti i sindaci del territorio allo scopo di fare luce sulle nuove norme.

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