Le parole “potenti” di Obama Il COMMENTO dagli Usa

Dagli Stati Uniti, dove nella notte è stato riconfermato alla presidenza Barack Obama, un breve commento “post elettorale” di Corrado Confalonieri, dottorando piacentino alla Columbia University di New York. Nelle sue parole la riflessione sul discorso alla nazione del neo presidente dopo la vittoria

Della notte delle elezioni, chiusa per me col discorso di Obama quando a New York erano quasi le due, resta l’impressione di un voto che testimonia quanto gli umori dell’ultimo mese fossero in realtà meno attendibili di quelli precedenti ai dibattiti. Obama ha vinto, e senza che si sia mai rischiato lo spettro del pareggio e di qualche contestazione – tanto che la Florida, stato che sembrava poter dare qualche preoccupazione in questo senso, non è stata decisiva. Non è nuovo il fatto, raccontato da più parti e anche da qualche commento in questo quotidiano, che l’etichetta (e non solo) americana (e anche qui, non solo) sia diversa da quella a cui siamo abituati in Italia: riconoscimenti reciproci e parole che puntano a unire il popolo dopo la divisione che il processo di elezione a un certo livello ha comportato. Non è nuovo, eppure è davvero molto bello.

Lo è, nei modi e nelle parole, il discorso di Obama, che prima ringrazia tutti (Romney e Ryan in testa, poi il vice Biden, la moglie Michelle e la famiglia) in mezzo ad applausi continui che quasi lo fermano a ogni frase e poi, immergendo la sua voce nella festa del pubblico senza più soste, conclude con due minuti che non si possono nemmeno riassumere. Il discorso integrale merita di essere visto e ascoltato. Forse più volte, forse una sola. E va ascoltato per l’emozione che può dare: lì stanno la sua sincerità e la sua verità.

IL VIDEO DEL DISCORSO DI OBAMA DA YOUTUBE