Ikea, conclusi i controlli. Millo: “Ore da recuperare, contratto rispettato” foto

Si sono conclusi i controlli da parte della Direzione provinciale del Lavoro all’interno degli stabilimenti Ikea di Piacenza per verificare si vi sono state inadempienze contrattuali. In prefettura il direttore Millo e i Si Cobas

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Si sono conclusi i controlli da parte della Direzione provinciale del Lavoro all’interno degli stabilimenti Ikea di Piacenza per verificare si vi sono state inadempienze contrattuali da parte delle cooperative in subappalto nei confronti dei lavoratori, come denunciato più volte nelle ultime settimane da parte del sindacato Si Cobas, impegnato un una dura vertenza con picchetti e blocchi ripetuti dell’attività. 

Il direttore dell’Ufficio del Lavoro provinciale Alessandro Millo si è recato in mattinata dal prefetto Antonino Puglisi per illustrare l’esito delle ispezioni: “I controlli si sono conclusi – ha spiegato – e sono emerse ore mancanti da parte dei lavoratori, però è emerso soprattutto che all’Ikea vige un regolare e legittimo accordo sindacale che prevede un orario di lavoro multiperiodale, per il quale sono valide le 39 ore settimanali previste dal contratto nazionale in media sui 12 mesi, quindi è legittimo, nell’ipotesi estrema, fare anche un mese di non lavoro e poi 11 mesi a recuperare le ore non fatte. Noi abbiamo compiuto un controllo fino al 31 agosto e redigeremo un verbale dove si afferma che le ore non svolte in settembre ed ottobre, salvo giustificazioni particolari come nel caso di scioperi, saranno da recuperare entro il 31 agosto del 2013”.

Dopo l’ufficio provinciale del lavoro in prefettura sono stati ricevuti i Si Cobas in delegazione. “Abbiamo intenzione di portare la nostra protesta a Bologna – spiegano Mohamed Arafat e Aldo Milani dei Si Cobas – non ci fidiamo delle istituzioni piacentine. Organizzeremo una manifestazione davanti alla Regione e presenteremo una denuncia sempre al consiglio regionale. Al prefetto vogliamo chiedere un impegno per il reintegro dei 10 lavoratori ancora sospesi dopo 60 giorni”.

Il sindaco Dosi ha detto che un nuovo incontro è fissato per il 7 gennaio, però. “Qui si vuole cercare di prendere tempo a vantaggio delle cooperative – proseguono -, giocare con la richiesta di cassa integrazione e poi licenziare i 10 dipendenti ancora sospesi. I rappresentanti delle cooperative dicono che non sarà licenziato nessuno, invece due lavoratori sono stati lasciate a casa”. 

Il consorzio Cgs nelle scorse settimane ha specificato che l’unico licenziamento interessa un dipendente accusato di aver strattonato una collega. “Facendo un discorso paradossale – dice Aldo Milani – nessuno accusato di violenze rischia per questo il posto di lavoro. In questo caso, se è vero, l’azienda dovrebbe mettere a disposizione le registrazioni delle videocamere di sorveglianza. In realtà, altre due denunce avanzate da altri dipendenti nei confronti dei nostri iscritti sono state ritirate. Un altro che ha presentato denuncia, invece, durante i picchetti è stato allontanato proprio dalla Digos”. “A Piacenza si parla molto del tavolo della logistica, che dovrebbe vigilare su questo comparto – conclude – in realtà dimostra che c’è un accordo di cui fanno parte istituzioni, sindacati e associazioni di categoria”. 

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