Piacenza Music Pride: appuntamento con Antonio di Alphaville

Nuovo appuntamento con Piacenza Music Pride, il portale dedicato alla musica piacentina. L’intervista di oggi è con Antonio, uno dei titolari dell’Alphaville. Negozio che non ha bisogno di presentazioni. 

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Nuovo appuntamento con Piacenza Music Pride, il portale dedicato alla musica piacentina. L’intervista di oggi è con Antonio, uno dei titolari dell’Alphaville. Negozio che non ha bisogno di presentazioni. 

La barbuta e bonaria presenza di Antonio ci rassicura ormai da 31 anni.
E si, era il lontano 5 dicembre 1981 e tanti sono gli anni che ci separano dall’inaugurazione di Alphaville. God Bless to you, Alphaville! Grazie d’esistere direbbe qualcun altro.
Noi di PiacenzaMusicPride siamo venuti in pellegrinaggio nel suo covo per chiedere informazioni e opinioni in merito alla musica piacentina di oggi e di ieri partendo dal punto di vista di chi la musica non solo la ascolta ma la vende.
Una caratteristica del vostro negozio e sempre stata anche la disponibiltà ad ospitare dischi e cd di gruppi locali
Si, fin dal nostro esordio non ci siamo mai tirati indietro dall’accogliere nei nostri scaffali produzioni locali.

Tanto per citarne qualcuno della prima ora?
Di sicuro i “not moving”.

a questo punto gli faccio notare d’essere il possessore di un vinile d’epoca della “pattona” acquistato proprio nel suo negozio. Antonio sgrana gli occhi “scusa – mi dice – hai il disco della pattona? Anche quelli avevamo nei nostri scaffali, tienilo stretto, può darsi che abbia anche un certo valore. Max Marchini -dice sorridendo-, ha nel suo armadio anche questi piacevoli scheletri!”

Osservo che lo scaffale dei gruppi piacentini è ben fornito, cosa pensi e come valuti l’attuale panorama musicale dal tuo punto di vista?
Direi che ce la stanno mettendo tutta e dal nostro punto di vista alcuni di questi hanno anche un buon successo di vendita. Posso citare Linda Sutti con il suo ultimo cd “Winter in my room” (è appena uscito un suo ep, ndr) ma anche jc Cinel ,i Flora, i Blugrana, gli SugarPie&TheCandymen, ma anche un piacentino d’adozione come David Stockdale oppure gli Enerbia e gli Infernal Quinlan. Devo dire che anche il gruppo dei Lagartija si è difeso molto bene.

La tua passione per la musica si esprime anche attraverso la presenza ai concerti?
Avrò assistito ad oltre 2000 concerti anche se ultimamente sono un po’ più distaccato e la coltivo di più fra le mura amiche di Alphaville

Che possibilità possono avere i gruppi piacentini?
Le possibilità sarebbero enormi se le etichette musicali importanti non fossero completamente spostate su un target più adolescenziale che per loro, di sicuro, è più vantaggioso dal punto di vista economico, insomma il mercato è bloccato da queste linee editoriali. E’ un peccato perché, dal mio punto di vista diversi gruppi locali non hanno niente da invidiare ad altri gruppi di livello internazionale. Anzi hanno un messaggio musicale decisamente migliore. Non mi chiedere quali -aggiunge- nella mia posizione non sarebbe bello.

Ok non te lo chiedo, ma, dimmi cosa ti auspichi per la musica piacentina
Che la gente di Piacenza si accorgesse della ricchezza musicale che la circonda. In questo modo Piacenza, così come lo è in sostanza, diventerebbe di certo la “Città della Musica”.

Qualche aneddoto legato ai gruppi piacentini?
Aneddoti curiosi -sorride- sono legati agli insuccessi di vendita. Un musicista dopo ogni riscontro di vendita negativo usciva dal negozio esclamando “A-ah, ancora un grande successo!!!” oppure un altro gruppo che aveva portato 5 copie da vendere, non vedendo risultati diceva “tienile lì, tienile lì, vedrai che diventeranno preziose tra molti anni!” oppure un altro ancora, che, con grande fiducia, ci ha portato decine di copie del proprio cd, beh, sono ancora tutte nel nostro magazzino!

Una battuta su PiacenzaMusicPride
E’ in sintonia con quanto affermato prima. Magari i piacentini si accorgessero del valore e della bellezza dei musicisti piacentini! PiacenzaMusicPride può essere davvero lo strumento perché questo si avveri. Avanti così!!

31 anni alle spalle, uno sguardo al futuro?
Sono fiducioso, l’anno che è appena passato, che pensavamo fosse un anno nero, ha avuto riscontri positivi. Ci rincuora. Ma ci rassicura anche la maturità di una parte di pubblico musicale serio, che si informa in rete rispetto alle novità discografiche, anche scaricando materiale audio per ascoltarlo meglio, ma poi arriva in negozio per comprare ciò che gli è piaciuto. E’ un bel segnale anche perché premia quei gruppi indipendenti, fra i quali ci possono essere i gruppi piacentini, che, con molta fatica, cercano di portare avanti il proprio percorso musicale.

Tanto per citarne qualcuno della prima ora?
Di sicuro i “not moving”.

a questo punto gli faccio notare d’essere il possessore di un vinile d’epoca della “pattona” acquistato proprio nel suo negozio. Antonio sgrana gli occhi “scusa – mi dice – hai il disco della pattona? Anche quelli avevamo nei nostri scaffali, tienilo stretto, può darsi che abbia anche un certo valore. Max Marchini -dice sorridendo-, ha nel suo armadio anche questi piacevoli scheletri!”

Osservo che lo scaffale dei gruppi piacentini è ben fornito, cosa pensi e come valuti l’attuale panorama musicale dal tuo punto di vista?
Direi che ce la stanno mettendo tutta e dal nostro punto di vista alcuni di questi hanno anche un buon successo di vendita. Posso citare Linda Sutti con il suo ultimo cd “Winter in my room” (è appena uscito un suo ep, ndr) ma anche jc Cinel ,i Flora, i Blugrana, gli SugarPie&TheCandymen, ma anche un piacentino d’adozione come David Stockdale oppure gli Enerbia e gli Infernal Quinlan. Devo dire che anche il gruppo dei Lagartija si è difeso molto bene.

La tua passione per la musica si esprime anche attraverso la presenza ai concerti?
Avrò assistito ad oltre 2000 concerti anche se ultimamente sono un po’ più distaccato e la coltivo di più fra le mura amiche di Alphaville

Che possibilità possono avere i gruppi piacentini?
Le possibilità sarebbero enormi se le etichette musicali importanti non fossero completamente spostate su un target più adolescenziale che per loro, di sicuro, è più vantaggioso dal punto di vista economico, insomma il mercato è bloccato da queste linee editoriali. E’ un peccato perché, dal mio punto di vista diversi gruppi locali non hanno niente da invidiare ad altri gruppi di livello internazionale. Anzi hanno un messaggio musicale decisamente migliore. Non mi chiedere quali -aggiunge- nella mia posizione non sarebbe bello.

Ok non te lo chiedo, ma, dimmi cosa ti auspichi per la musica piacentina
Che la gente di Piacenza si accorgesse della ricchezza musicale che la circonda. In questo modo Piacenza, così come lo è in sostanza, diventerebbe di certo la “Città della Musica”.

Qualche aneddoto legato ai gruppi piacentini?
Aneddoti curiosi -sorride- sono legati agli insuccessi di vendita. Un musicista dopo ogni riscontro di vendita negativo usciva dal negozio esclamando “A-ah, ancora un grande successo!!!” oppure un altro gruppo che aveva portato 5 copie da vendere, non vedendo risultati diceva “tienile lì, tienile lì, vedrai che diventeranno preziose tra molti anni!” oppure un altro ancora, che, con grande fiducia, ci ha portato decine di copie del proprio cd, beh, sono ancora tutte nel nostro magazzino!

Una battuta su PiacenzaMusicPride
E’ in sintonia con quanto affermato prima. Magari i piacentini si accorgessero del valore e della bellezza dei musicisti piacentini! PiacenzaMusicPride può essere davvero lo strumento perché questo si avveri. Avanti così!!

31 anni alle spalle, uno sguardo al futuro?
Sono fiducioso, l’anno che è appena passato, che pensavamo fosse un anno nero, ha avuto riscontri positivi. Ci rincuora. Ma ci rassicura anche la maturità di una parte di pubblico musicale serio, che si informa in rete rispetto alle novità discografiche, anche scaricando materiale audio per ascoltarlo meglio, ma poi arriva in negozio per comprare ciò che gli è piaciuto. E’ un bel segnale anche perché premia quei gruppi indipendenti, fra i quali ci possono essere i gruppi piacentini, che, con molta fatica, cercano di portare avanti il proprio percorso musicale.

Tanto per citarne qualcuno della prima ora?
Di sicuro i “not moving”.

a questo punto gli faccio notare d’essere il possessore di un vinile d’epoca della “pattona” acquistato proprio nel suo negozio. Antonio sgrana gli occhi “scusa – mi dice – hai il disco della pattona? Anche quelli avevamo nei nostri scaffali, tienilo stretto, può darsi che abbia anche un certo valore. Max Marchini -dice sorridendo-, ha nel suo armadio anche questi piacevoli scheletri!”

Osservo che lo scaffale dei gruppi piacentini è ben fornito, cosa pensi e come valuti l’attuale panorama musicale dal tuo punto di vista?
Direi che ce la stanno mettendo tutta e dal nostro punto di vista alcuni di questi hanno anche un buon successo di vendita. Posso citare Linda Sutti con il suo ultimo cd “Winter in my room” (è appena uscito un suo ep, ndr) ma anche jc Cinel ,i Flora, i Blugrana, gli SugarPie&TheCandymen, ma anche un piacentino d’adozione come David Stockdale oppure gli Enerbia e gli Infernal Quinlan. Devo dire che anche il gruppo dei Lagartija si è difeso molto bene.

La tua passione per la musica si esprime anche attraverso la presenza ai concerti?
Avrò assistito ad oltre 2000 concerti anche se ultimamente sono un po’ più distaccato e la coltivo di più fra le mura amiche di Alphaville

Che possibilità possono avere i gruppi piacentini?
Le possibilità sarebbero enormi se le etichette musicali importanti non fossero completamente spostate su un target più adolescenziale che per loro, di sicuro, è più vantaggioso dal punto di vista economico, insomma il mercato è bloccato da queste linee editoriali. E’ un peccato perché, dal mio punto di vista diversi gruppi locali non hanno niente da invidiare ad altri gruppi di livello internazionale. Anzi hanno un messaggio musicale decisamente migliore. Non mi chiedere quali -aggiunge- nella mia posizione non sarebbe bello.

Ok non te lo chiedo, ma, dimmi cosa ti auspichi per la musica piacentina
Che la gente di Piacenza si accorgesse della ricchezza musicale che la circonda. In questo modo Piacenza, così come lo è in sostanza, diventerebbe di certo la “Città della Musica”.

Qualche aneddoto legato ai gruppi piacentini?
Aneddoti curiosi -sorride- sono legati agli insuccessi di vendita. Un musicista dopo ogni riscontro di vendita negativo usciva dal negozio esclamando “A-ah, ancora un grande successo!!!” oppure un altro gruppo che aveva portato 5 copie da vendere, non vedendo risultati diceva “tienile lì, tienile lì, vedrai che diventeranno preziose tra molti anni!” oppure un altro ancora, che, con grande fiducia, ci ha portato decine di copie del proprio cd, beh, sono ancora tutte nel nostro magazzino!

Una battuta su PiacenzaMusicPride
E’ in sintonia con quanto affermato prima. Magari i piacentini si accorgessero del valore e della bellezza dei musicisti piacentini! PiacenzaMusicPride può essere davvero lo strumento perché questo si avveri. Avanti così!!

31 anni alle spalle, uno sguardo al futuro?
Sono fiducioso, l’anno che è appena passato, che pensavamo fosse un anno nero, ha avuto riscontri positivi. Ci rincuora. Ma ci rassicura anche la maturità di una parte di pubblico musicale serio, che si informa in rete rispetto alle novità discografiche, anche scaricando materiale audio per ascoltarlo meglio, ma poi arriva in negozio per comprare ciò che gli è piaciuto. E’ un bel segnale anche perché premia quei gruppi indipendenti, fra i quali ci possono essere i gruppi piacentini, che, con molta fatica, cercano di portare avanti il proprio percorso musicale.
produzioni locali.

Tanto per citarne qualcuno della prima ora?
Di sicuro i “not moving”.

a questo punto gli faccio notare d’essere il possessore di un vinile d’epoca della “pattona” acquistato proprio nel suo negozio. Antonio sgrana gli occhi “scusa – mi dice – hai il disco della pattona? Anche quelli avevamo nei nostri scaffali, tienilo stretto, può darsi che abbia anche un certo valore. Max Marchini -dice sorridendo-, ha nel suo armadio anche questi piacevoli scheletri!”

Osservo che lo scaffale dei gruppi piacentini è ben fornito, cosa pensi e come valuti l’attuale panorama musicale dal tuo punto di vista?
Direi che ce la stanno mettendo tutta e dal nostro punto di vista alcuni di questi hanno anche un buon successo di vendita. Posso citare Linda Sutti con il suo ultimo cd “Winter in my room” (è appena uscito un suo ep, ndr) ma anche jc Cinel ,i Flora, i Blugrana, gli SugarPie&TheCandymen, ma anche un piacentino d’adozione come David Stockdale oppure gli Enerbia e gli Infernal Quinlan. Devo dire che anche il gruppo dei Lagartija si è difeso molto bene.

La tua passione per la musica si esprime anche attraverso la presenza ai concerti?
Avrò assistito ad oltre 2000 concerti anche se ultimamente sono un po’ più distaccato e la coltivo di più fra le mura amiche di Alphaville

Che possibilità possono avere i gruppi piacentini?
Le possibilità sarebbero enormi se le etichette musicali importanti non fossero completamente spostate su un target più adolescenziale che per loro, di sicuro, è più vantaggioso dal punto di vista economico, insomma il mercato è bloccato da queste linee editoriali. E’ un peccato perché, dal mio punto di vista diversi gruppi locali non hanno niente da invidiare ad altri gruppi di livello internazionale. Anzi hanno un messaggio musicale decisamente migliore. Non mi chiedere quali -aggiunge- nella mia posizione non sarebbe bello.

Ok non te lo chiedo, ma, dimmi cosa ti auspichi per la musica piacentina
Che la gente di Piacenza si accorgesse della ricchezza musicale che la circonda. In questo modo Piacenza, così come lo è in sostanza, diventerebbe di certo la “Città della Musica”.

Qualche aneddoto legato ai gruppi piacentini?
Aneddoti curiosi -sorride- sono legati agli insuccessi di vendita. Un musicista dopo ogni riscontro di vendita negativo usciva dal negozio esclamando “A-ah, ancora un grande successo!!!” oppure un altro gruppo che aveva portato 5 copie da vendere, non vedendo risultati diceva “tienile lì, tienile lì, vedrai che diventeranno preziose tra molti anni!” oppure un altro ancora, che, con grande fiducia, ci ha portato decine di copie del proprio cd, beh, sono ancora tutte nel nostro magazzino!

Una battuta su PiacenzaMusicPride
E’ in sintonia con quanto affermato prima. Magari i piacentini si accorgessero del valore e della bellezza dei musicisti piacentini! PiacenzaMusicPride può essere davvero lo strumento perché questo si avveri. Avanti così!!

31 anni alle spalle, uno sguardo al futuro?
Sono fiducioso, l’anno che è appena passato, che pensavamo fosse un anno nero, ha avuto riscontri positivi. Ci rincuora. Ma ci rassicura anche la maturità di una parte di pubblico musicale serio, che si informa in rete rispetto alle novità discografiche, anche scaricando materiale audio per ascoltarlo meglio, ma poi arriva in negozio per comprare ciò che gli è piaciuto. E’ un bel segnale anche perché premia quei gruppi indipendenti, fra i quali ci possono essere i gruppi piacentini, che, con molta fatica, cercano di portare avanti il proprio percorso musicale.
produzioni locali.

Tanto per citarne qualcuno della prima ora?
Di sicuro i “not moving”.

a questo punto gli faccio notare d’essere il possessore di un vinile d’epoca della “pattona” acquistato proprio nel suo negozio. Antonio sgrana gli occhi “scusa – mi dice – hai il disco della pattona? Anche quelli avevamo nei nostri scaffali, tienilo stretto, può darsi che abbia anche un certo valore. Max Marchini -dice sorridendo-, ha nel suo armadio anche questi piacevoli scheletri!”

Osservo che lo scaffale dei gruppi piacentini è ben fornito, cosa pensi e come valuti l’attuale panorama musicale dal tuo punto di vista?
Direi che ce la stanno mettendo tutta e dal nostro punto di vista alcuni di questi hanno anche un buon successo di vendita. Posso citare Linda Sutti con il suo ultimo cd “Winter in my room” (è appena uscito un suo ep, ndr) ma anche jc Cinel ,i Flora, i Blugrana, gli SugarPie&TheCandymen, ma anche un piacentino d’adozione come David Stockdale oppure gli Enerbia e gli Infernal Quinlan. Devo dire che anche il gruppo dei Lagartija si è difeso molto bene.

La tua passione per la musica si esprime anche attraverso la presenza ai concerti?
Avrò assistito ad oltre 2000 concerti anche se ultimamente sono un po’ più distaccato e la coltivo di più fra le mura amiche di Alphaville

Che possibilità possono avere i gruppi piacentini?
Le possibilità sarebbero enormi se le etichette musicali importanti non fossero completamente spostate su un target più adolescenziale che per loro, di sicuro, è più vantaggioso dal punto di vista economico, insomma il mercato è bloccato da queste linee editoriali. E’ un peccato perché, dal mio punto di vista diversi gruppi locali non hanno niente da invidiare ad altri gruppi di livello internazionale. Anzi hanno un messaggio musicale decisamente migliore. Non mi chiedere quali -aggiunge- nella mia posizione non sarebbe bello.

Ok non te lo chiedo, ma, dimmi cosa ti auspichi per la musica piacentina
Che la gente di Piacenza si accorgesse della ricchezza musicale che la circonda. In questo modo Piacenza, così come lo è in sostanza, diventerebbe di certo la “Città della Musica”.

Qualche aneddoto legato ai gruppi piacentini?
Aneddoti curiosi -sorride- sono legati agli insuccessi di vendita. Un musicista dopo ogni riscontro di vendita negativo usciva dal negozio esclamando “A-ah, ancora un grande successo!!!” oppure un altro gruppo che aveva portato 5 copie da vendere, non vedendo risultati diceva “tienile lì, tienile lì, vedrai che diventeranno preziose tra molti anni!” oppure un altro ancora, che, con grande fiducia, ci ha portato decine di copie del proprio cd, beh, sono ancora tutte nel nostro magazzino!

Una battuta su PiacenzaMusicPride
E’ in sintonia con quanto affermato prima. Magari i piacentini si accorgessero del valore e della bellezza dei musicisti piacentini! PiacenzaMusicPride può essere davvero lo strumento perché questo si avveri. Avanti così!!

31 anni alle spalle, uno sguardo al futuro?
Sono fiducioso, l’anno che è appena passato, che pensavamo fosse un anno nero, ha avuto riscontri positivi. Ci rincuora. Ma ci rassicura anche la maturità di una parte di pubblico musicale serio, che si informa in rete rispetto alle novità discografiche, anche scaricando materiale audio per ascoltarlo meglio, ma poi arriva in negozio per comprare ciò che gli è piaciuto. E’ un bel segnale anche perché premia quei gruppi indipendenti, fra i quali ci possono essere i gruppi piacentini, che, con molta fatica, cercano di portare avanti il proprio percorso musicale.

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