“Piacenza appetibile per le mafie, tenere alta la guardia”

“Piacenza crocevia per il sistema della criminalità organizzata, bisogna tenere alta la guardia”. Lo ha detto Fabio Ferrari, componente dell’ufficio di presidenza dell’Emilia Romagna della Fondazione per la legalità e il contrasto alle mafie “Antonino Caponnetto” intervenuto in un incontro organizzato dalla Lega Nord piacentina per parlare del rischio di infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna e della situazione locale.

“Piacenza – ha ricordato Ferrari – è stata la prima provincia emiliana a siglare un protocollo con la fondazione “Caponnetto”. Per la sua posizione geografica si pone come crocevia per gli affari gestiti dalla criminalità organizzata: negli ultimi anni i casi che sono emersi riguardano lo spaccio e il traffico di droga, il mercato della prostituzione insieme agli appalti. Le mafie inquinano l’economia delle amministrazioni – ha aggiunto – E’ necessario prestare alla massima attenzione in occasione di appalti, non guardare solo al massimo ribasso, ma anche alle composizioni di consorzi che operano sul territorio”.

Parole confermate dal vicepresidente della Provincia Maurizio Parma: “A Piacenza e in Emilia Romagna ci sono situazioni appetibili per le mafie, ad esempio in occasione di appalti e della ricostruzione post terremoto. La Lega si e’ sempre battuta per la legalità, lo dimostrano i risultati ottenuti in qualità di Ministro da Roberto Maroni”.

“L’attenzione deve restare alta nei confronti delle molteplici forme di guadagno della criminalità organizzata – ha spiegato il segretario provinciale del Carroccio e candidato alle prossime elezioni Pietro Pisani – dallo spaccio di droga alla prostituzione. Sono le basi utilizzate per reperire i fondi per altre attività illecite”.  “La Lega è da sempre in prima fila per la legalità – ha ribadito Manuel Ghilardelli, sindaco di Ziano, proponendo fra gli strumenti di contrasto quello dell’appalto “a chilometri zero”, “per ottenere migliore controllo e facilitare la tracciabilita delle imprese”.

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