Bricchi (Pd) “Siano le Regioni a disciplinare orari dei negozi”

Intervento di Michele Bricchi, consigliere comunale Pd, presidente commissione Sviluppo Economico e responsabile lavoro del partito 

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Il PD al prossimo Consiglio comunale porterà una risoluzione che riguarda l’iniziativa “Libera la domenica”, promossa da Confesercenti e sostenuta sia dalla Cei che dai sindacati confederali.
L’intenzione è quella di porre un argine alla piena liberalizzazione degli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali e di somministrazione. Infatti, mentre l’intervento di fine anni ‘90, a firma dell’allora ministro Bersani, aveva sì aperto al mercato, ma in modo “controllato”, gli ultimi due provvedimenti, uno del 2011 a firma del governo Berlusconi e l’altro del 2012 a firma del governo Monti, hanno invece cancellato qualsiasi vincolo.
La questione è seria e complessa, perché occorre contemperare esigenze legittime, ma opposte, di commercianti, lavoratori e consumatori. Infatti, se è innegabile che l’apertura in giorni o periodi festivi sia, per il cittadino, un servizio apprezzato, e che per il commerciante rappresenti un’opportunità ulteriore, parimenti va riconosciuto che il lavoratore così subisce un pregiudizio alla sua vita privata. Soprattutto alla sua sfera familiare, ciò che non può essere trascurato o taciuto perché anche un sacrosanto interesse economico non dovrebbe mai compromettere un diritto inviolabile quale quello alla famiglia.
Peraltro, le Regioni hanno anche provato ad opporsi alla nuova normativa che riconosce allo Stato competenza esclusiva in materia, ma la Corte Costituzionale, con due recenti pronunzie, una del dicembre 2012 e l’altra del marzo 2013, ha invece chiaramente affermato che la nuova potestà legislativa in tema di definizione degli orari non solo è legittima, ma appunto di esclusiva competenza statale.
In altre parole, per riportare la competenza in capo alle Regioni – e, dunque, eventualmente ai Comuni – occorrerebbe anzitutto riscrivere la legge, e comunque non basterebbe. Infatti, anche raggiunto questo risultato sarebbe indispensabile l’impegno datoriale a modificare l’organizzazione del lavoro in modo da permettere una maggiore turnazione e, quindi, un alleggerimento del peso derivante dal lavoro festivo. Come? Ad esempio, incentivando economicamente il part-time o favorendo, per le sole giornate festive, l’utilizzo di lavoratori-studenti o di lavoratori-disoccupati, anche attraverso specifici voucher, in sostituzione di quelli normalmente impiegati.
È per queste ragioni che il PD al prossimo Consiglio comunale promuoverà la risoluzione sull’iniziativa “Libera la domenica”: vogliamo portare pressione su Governo e Organi Istituzionali perché ripristinino la normativa previgente così riconsegnando alle Regioni sia il diritto a disciplinare la materia degli orari che il dovere a garantire, bilanciandoli, i diritti di tutti.

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