NAPOLITANO RIELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA foto

Giorgio Napolitano e’ stato rieletto presidente della Repubblica. Mentre e’ ancora in corso lo spoglio nell’aula della Camera, infatti, Napolitano ha gia’ raggiunto la maggioranza necessaria con 504 preferenze. L’applauso e’ scattato ancora prima.

Giorgio Napolitano e’ stato rieletto presidente della Repubblica con 738 preferenze. Stefano Rodota’ si e’ fermato a 217 voti; De Caprio ne ha presi 8, 12 le nulle, 10 le bianche e 6 le schede disperse. Preferenze anche per D’Alema (4), Prodi (2), Berlusconi (2), Schifani (1), Guccini (1). I presenti alla sesta votazione sono stati 997.

Aggiornamento ore 18,16 – GIORGIO NAPOLITANO è STATO RIELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ALLA SESTA VOTAZIONE. Giorgio Napolitano e’ stato rieletto presidente della Repubblica. Mentre e’ ancora in corso lo spoglio nell’aula della Camera, infatti, Napolitano ha gia’ raggiunto la maggioranza necessaria con 504 preferenze. L’applauso e’ scattato ancora prima.

Aggiornamento ore 17.50 – E’ iniziato lo spoglio delle schede

Aggiornamento ore 17.45 – L’INTERVENTO DI MARCO BERGONZI – “Affermare che «è in corso un colpo di Stato» – ha detto Marco Bergonzi (Pd) – proprio durante la votazione per il Capo dello Stato, significa essere eversori che attaccano i fondamentali della democrazia e dello Stato, seminando germi pericolosi che, in una simile situazione di difficoltà generale, non si sa bene dove possano portare”.

“E ancor più negativo è – ha continuato – che tutto ciò avvenga solo perché non viene votato il proprio nominativo. Sarebbe assolutamente auspicabile che i sostenitori del Movimento 5 stelle sentissero il bisogno di dissociarsi da dichiarazioni così gravi e censurabili e che una netta presa di distanza arrivasse anche dal prof. Rodotà”.

Aggiornamento ore 17.30 –  GRILLO “E’ IN ATTO UN COLPO DI STATO” – “Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. E’ in atto un colpo di Stato. Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. Grillo stasera sarà a Roma: “Sarò davanti a Montecitorio stasera – ha detto – Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese”.

Aggiornamento ore 15 – VOTAZIONI IN CORSO – Al via, nell’Aula della Camera, la sesta votazione per l’elezione del Capo dello Stato. Attesa la rielezione dell’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nome sul quale convergono Pd, Pdl, Scelta civica e Lega. I grandi elettori di Sinistra e libertà hanno deciso di confermare il loro voto a Stefano Rodotà e non convergere su Giorgio Napolitano.

Aggiornamento ore 14.20 – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accettato la candidatura alla presidenza. “Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta”: così in una nota diffusa dal Quirinale. Dalle 15 il voto

Aggiornamento ore 13.30 – Ancora fumata nera per l’elezione del capo dello Stato alla quinta votazione. La somma del numero dei voti ottenuti dal candidato più votato, Stefano Rodotà, e quelli delle schede bianche o assegnati ad altri candidati, non consente infatti il raggiungimento del quorum dei 504 voti.

Aggiornamento ore 12 – Dopo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani anche Silvio Berlusconi si reca al Colle per un incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Con il Cavaliere c’e’ anche Gianni Letta. Al centro del colloquio la situazione di impasse sull’elezione del Capo dello Stato.

Ore 11 – E’ iniziato alle 10.05 il quinto scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica. Si va verso una nuova fumata nera: il Pd vota scheda bianca, il centrodestra è fuori dall’aula. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiamato al Quirinale Pierluigi Bersani, per conoscere direttamente la situazione.

Ore 9 – Ricomincia alle 10 la chiama dei grandi elettori: si tratta del quinto scrutinio e sono sufficienti 504 voti per scegliere il prossimo Presidente della Repubblica, ma la posizione prevalente per i partiti maggiori è quella della scheda bianca. 

La cronaca del 19 aprile. Pierluigi Bersani lascia la segreteria del Partito Democratico al termine della seconda giornata di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica. “Le mie dimissioni, ha detto il segretario ai grandi elettori del Pd riuniti in assemblea, saranno operative un minuto dopo l’elezione del presidente della Repubblica”. “Uno su quattro ha tradito, è inaccettabile” ha detto Bersani riferendosi all’esito della quarta votazione in Parlamento. 

Il partito è andato in pezzi con la sconfitta di Romano Prodi al quarto voto per il Colle. Il Professore si è ritirato dalla corsa accusando la dirigenza del partito: «Chi mi ha portato fin qui si assuma le proprie responsabilità». LA GIORNATA IN PARLAMENTO

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