Quando con le penne nere è un affare di cuore “Sono speciali” foto

La nostra redazione si trova vicino ai giardini di viale Beverora, trasformati in questi giorni in un simpatico accampamento alpino. Per dare prova di buon vicinato e di cordialità, siamo andati ad incontrare i primi che, organizzatissimi, si sono insediati, con tanto di passerella di legno anti fango.

Più informazioni su

La nostra redazione si trova vicino ai giardini di viale Beverora, trasformati in questi giorni in un simpatico accampamento alpino. Per dare prova di buon vicinato e di cordialità, siamo andati ad incontrare i primi che, organizzatissimi, si sono insediati sulle aiuole, con tanto di passerella di legno anti fango. Sono tre coppie provenienti da Brescia, anzi per la precisione da Lodetto di Rovato e da Passirano. Arrivati con due camper dotati di tutti i comfort, hanno portato con se’ mountain bike e una Vespa, per non parlare della bandiera della Juve.

Il primo approccio è ottimo: stappano subito un prosecco e davanti a un bicchiere di buon vino ci raccontano la loro storia, che è subito singolare. Sì, perché i nostri “vicini” Pietro Braghini con Giusy, Gianfranco Loda e Adriana, Gianluigi Bonardi con Evelina sono tre coppie unite dalla fede alpina. Adriana e Evelina sono sorelle, mentre Giusy è una loro cugina. Ebbene, tutte e tre hanno deciso di sposare tre alpini, che pure hanno prestato servizio in città e anni differenti. Pietro a Merano, Gianfranco a Males e Gianluigi a Cuneo. “Anche i nostri figli – ci spiegano – sono alpini. £E ci raggiungeranno a Piacenza, anche se si sono sistemati un altro campo”. 

Ma cos’avranno in più queste penne nere? “Sono speciali – dice Giusy – hanno davvero qualcosa di diverso”. “Di noi si dice – aggiunge Gianluigi – scarpe grosse e cervello fino”. La prima impressione con Piacenza è positiva “Siamo già venuti in perlustrazione il primo maggio – raccontano – per scegliere dove accamparci. Abbiamo trovato gente cordiale e disponibile, molto gentile con noi”. 

Cosa ne pensate dei nostri vigili, che hanno multato alcuni di voi e hanno addirittura sequestrato un mezzo? “Succede in tutte le città che ospitano le adunate: la nostra è una festa gioiosa che però si protrae in pratica per una settimana, e quindi è giusto, almeno all’inizio, essere più severi. Anche l’anno scorso, a Bolzano, all’inizio sembrano che non potessimo far nulla – dice Pietro -. Poi dal giovedì, di solito, si diventa più tolleranti”. 

“Per noi partecipare alle adunate è come ricordare i bei tempi della naja, ritroviamo gli amici di una volta” spiegano. Mentre le tre donne “alpine” sono più romantiche. “E’ emozionante – spiegano – vedere sfilare alpini di tutte le età, e anche i giovani, rimasti feriti negli ultimi conflitti come Luca (Barisonzi, costretto su una sedia a rotelle dopo un attentato in Afghanistan nel 2011, ndr)”. 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.