Femminicidio, lunedì un incontro per raccontare e costruire

"A gonfie vele" organizza un incontro con Giovanna Ferrari

Più informazioni su

“Un appuntamento non solo per non dimenticare le donne uccise dagli uomini ma, ancora di più, per costruire una rete che faccia in modo che non accada più”. Quella organizzata dall’associazione “A gonfie vele” con il patrocinio del Comune di Piacenza, ha un titolo che spiega ottimamente l’obiettivo: “Per non dargliela vinta”. L’appuntamento è lunedì 10 giugno presso l’auditorium Sant’Ilario dove Giovanna Ferrari, madre di Giulia Galiotto barbaramente uccisa dal marito a Sassuolo, presenterà il suo libro in cui viene raccontata la storia della figlia. 
 
A organizzare la serata è l’associazione “A gonfie vele” che da anni lavora in diversi settori del sociale a Piacenza. “Vogliamo subito chiarire – dice Giovanni Rapacioli, presidente dell’associazione – che non si tratta di un momento per donne, non sarà una serata femminista ma un incontro per capire quello che sta dietro a casi di questo tipo e provare a fare qualcosa perché non accada di nuovo”. Per questo l’obiettivo è quello di coinvolgere tante persone a partire dagli uomini, ma anche dai giovani e soprattutto dalle famiglie. “Una frase di Giovanna Ferrari che mi è rimasta impressa – continua Rapacioli – parla proprio alle famiglie: Io non voglio che nessuna altra mamma viva quello che io ho vissuto”. 
 
Presenti alla serata di lunedì saranno anche due avvocati che hanno seguito da vicino la vicenda processuale di Giulia Galiotto, che stanno cercando di costruire un sistema per fare sensibilizzazione. “L’obiettivo – spiega la penalista Elisa Vaccari – è quello di fare rete per creare una struttura che riesca a cambiare una mentalità. Non solo quella di chi compie questi atti ma anche della giustizia italiana che avrebbe gli strumenti per intervenire ma spesso non li utilizza”. Pone l’accento sull’educazione Barbara Manfredini, dell’associazione In Difesa. “Serve lavorare tanto – dice – soprattutto sulle famiglie, sono loro che crescono i giovani e serve che ci sia un’attenzione di diverso”. L’appuntamento, quindi, è per lunedì sera. Non solo per ascoltare la storia di un uxoricidio, ma anche per provare a fare qualcosa. Perché, ognuno di noi, può fare qualcosa. Basta volerlo. 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.