No Tube, Fipsas e Legambiente “Nessuna guerra del Nure, solo rispetto della Legge”

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Nessuna guerra del Nure, solo rispetto della legge

La richiesta fatta dai Sindaci alla Regione di  rivedere il metodo di calcolo del DMV sul Torrente Nure non è una novità, purtroppo ne eravamo a conoscenza fin dall’invio della prima  lettera,eppure riusciamo ancora a stupirci del fatto che proprio dei Sindaci, tutori della legge e rappresentanti di tutti gli interessi in gioco e non solo quelli degli agricoltori, scrivano alla Regione per chiedere, a tutela di una sola categoria, di non rispettare o derogare ad una norma europea, italiana e regionale.
Apprezziamo la risposta data dall’assessore Freda,  corretta ed assolutamente in linea con gli indirizzi della normativa comunitaria in tema di agricoltura ed ambiente  la quale ha semplicemente risposto che la legge va rispettata ed il DMV rilasciato, ben consapevole che il reale problema del Nure e della crisi idrica dell’agricoltura piacentina  in generale , non è certo quello  di rivedere il metodo di calcolo del DMV ( 374 litri al secondo, meno di un quarto di quello del Trebbia), ma piuttosto di trovare tutte le migliori strade per un uso plurimo dell’acqua , rispettoso di tutte le necessità, idropotabili, agricole ed  ambientali.
Viene detto dai rappresentanti del mondo agricolo che il DMV non servirebbe a nulla, perché il torrente resterebbe in secca solo un chilometro a valle di Ponte dell’Olio. Il problema è che a valle della derivazione maggiore di Riva di Ponte dell’Olio vi sono diverse gallerie filtranti, cioè derivazioni che impattano moltissimo sul torrente, andando a sottrarre non solo l’acqua di superficie, ma anche quella (ancora più preziosa) che scorre nel subalveo. Chiediamo che gli organi competenti facciano una verifica di queste derivazioni ulteriori per accertare il loro stato autorizzativo e per valutare quanta acqua viene in questo modo portata via dal fiume, dal momento che già l’anno passato i controlli della Regione e del Corpo Forestale hanno portato a verbali per il mancato rispetto del DMV sul Nure.
Nonostante il rispetto del DMV del Nure sia divenuto operativo dal 2009, la latitanza sia dei Sindaci  che oggi si levano a difesa del mondo agricolo, sia della Provincia è stata totale. Non ci risulta sia stata fatta  alcuna proposta per affrontare la crisi idrica che negli anni si è aggravata e che non promette di attenuarsi in futuro. L’unica via d’uscita indicata è quella di modificare o azzerare il DMV, sostenendo un principio che è l’esatto contrario di quello che le norme Europee e nazionali affermano fin dal 1995, cioè che un fiume è un elemento prezioso dell’ecosistema e che una parte (solo una parte!) dell’acqua che porta deve poter scorrere in modo naturale. 
Risulta sorprendente che sindaci ed associazioni agricole possano pensare che  non rilasciando al fiume i 374 litri al secondo del dmv, si possa scongiurare la crisi idrica del Nure. Non sarebbe invece opportuno che pianificassero insieme quali colture sono adatte al nostro territorio e quali no, a partire dalla quantità di acqua disponibile? Ci possiamo davvero permettere l’enorme aumento della produzione del mais che abbiamo visto negli ultimi anni, mais che per molta parte non arriva alle nostre tavole e nemmeno agli allevamenti, ma viene usato come combustibile nelle centinaia di centrali a biomasse che sono spuntate in pochissimo tempo nella pianura padana? Centrali che, lo ricordiamo, hanno un bilancio economico e energetico assolutamente negativo ma che diventano un affare lucroso solo grazie agli incentivi che noi tutti cittadini paghiamo attraverso le nostre bollette elettriche..
Lo scorso anno abbiamo  incontrato come associazioni e comitati i sindaci della Val Nure , proponendo loro un percorso per trovare soluzione condivise che potessero garantire acqua all’agricoltura e rispettare il DMV. Tra le proposte fatte abbiamo indicato l’esempio virtuoso del laghetto seminaturale della Bosella, un piccolo bacino di stoccaggio consortile di 500.000 metri cubi, alimentato nella stagione piovosa da una derivazione superficiale del Nure, integrata parzialmente da un pozzo in subalveo, non impermeabilizzato, che permette agli agricoltori di irrigare durante tutta la stagione estiva. Purtroppo non solo la proposta di creare tanti piccoli bacini di stoccaggio a basso impatto ambientale non è stata presa in considerazione, ma l’unica risposta venuta dai sindaci è stata quella di rivedere il DMV, che significa sostanzialmente azzerarlo nella stagione estiva proprio quando il torrente ne ha bisogno per mantenere le sue funzioni ecologiche .
In questo modo gli Amministratori locali hanno perso un altro anno di possibili interventi migliorativi sul territorio, non facendo un buon servizio a nessuno: nè ai propri cittadini, né al Nure, ma neanche agli agricoltori che dicono di voler rappresentare, che anche quest’anno non avranno riserve di acqua per irrigare.
Una maggiore lungimiranza da parte dei nostri politici avrebbe permesso in questi ultimi dieci anni di applicare sul Trebbia le misure previste dal Tavolo del Trebbia e di studiare per gli altri bacini del Nure, Arda e Tidone tutte le misure in grado di  risparmiare e trovare acqua per tutti. 
Far pagare oggi questa incapacità al meraviglioso ambiente del tratto basso del Nure è un’operazione che respingiamo con forza. Ricordiamo che per anni lo Stato italiano ha rischiato una procedura di infrazione per il mancato rispetto del DMV nel Trebbia. Qualora si tentasse un colpo di mano per annullare quello del Nure saremmo costretti a rivolgerci immediatamente alla Commissione Europea come già abbiamo fatto nel 2007. 
No Tube, Legambiente, Fipsas
 

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