Fratelli d’Italia: “La Provincia chieda l’immediata modifica dell’intesa sul Brugneto”

"Il rilascio di ulteriori 1,5 milioni di metri cubi d’acqua - sostengono - costituisce solo una facoltà per il gestore genovese che, con buona pace della terzietà, stabilirà i rilasci ammissibili dal bacino del Brugneto

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I consiglieri provinciali Magnaschi, Bertolini e Mazza (Fratelli d’Italia) hanno presentato una mozione nella quale sostengono che “l’intesa raggiunta tra Regione Liguria ed Emilia-Romagna per il discrezionale rilascio dall’invaso del Brugneto di un maggiore volume d’acqua va subito modificata. Infatti, il rilascio di ulteriori 1,5 milioni di metri cubi d’acqua  costituisce solo una facoltà per il gestore genovese che, con buona pace della terzietà, stabilirà i rilasci ammissibili dal bacino del Brugneto.”

Magnaschi, Bertolini e Mazza evidenziano come” la convenzione che dal 1962 concede l’utilizzo dell’acqua dell’invaso  del Brugneto alla città di Genova è del tutto superata, essendo da allora inevitabilmente mutato il contesto territoriale, come attesta la portata idrica del Trebbia  che ha subito una drastica diminuzione.” Dopo avere ricordato che ”il Comune di Genova è stato condannato in passato per l’omesso rilascio dei dovuti 2,5 milioni di metri cubi di acqua” i consiglieri provinciali di Fratelli d’Italia aggiungono che ”i dati che interessano la Diga del Brugneto ci dicono che, anche nel periodo estivo, sono disponibili svariati milioni di metri cubi di acqua, oltre ai 2,5 milioni rilasciati nel Trebbia.”

Per Magnaschi, Bertolini e Mazza “è quindi necessario prevedere ulteriori tassative e specifiche modalità di gestione dei rilasci della Diga del Brugneto, per riportare il Fiume Trebbia ad essere un punto di riferimento sia per l’agricoltura sia per il turismo dell’intera Valle.” Per tale ragione gli esponenti di Fratelli d’Italia invitano il Presidente Trespidi e la Giunta Provinciale ”a richiedere alla Regione Emilia-Romagna l’immediata modifica dell’intesa con la Regione Liguria, così che il quantitativo aggiuntivo di 1,5 milioni di metri cubi di acqua da rilasciare dall’invaso del Brugneto risulti obbligatorio ed esente da alcuna valutazione.”          

Infine, Magnaschi, Bertolini e Mazza invitano gli organi della Provincia di Piacenza ”a promuovere un incontro tra le Istituzioni emiliano-romagnole e liguri, le associazioni di categoria cointeressate e quelle di tutela dell’ambiente, per ridefinire i contenuti della concessione di derivazione dell’acqua del Brugneto.”

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