Mutui, a Piacenza triplicati gli imprenditori che faticano a onorare i prestiti

Merita attenzione il rapporto sofferenze impieghi, che misura lo stato di difficoltà del sistema. Il dato piacentino è pari al 9,3%, pari a 3 volte il rapporto registrato nel 2008.
 
 

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Attingendo ai dati Banca d’Italia è possibile verificare l’andamento del mercato creditizio nel primo scorcio del 2013, secondo quanto fa sapere la Camera di Commercio di Piacenza. 
Gli impieghi complessivi (mutui, prestiti) sono risultati pari a 7.463 milioni di euro mentre i depositi a 6.888 milioni di euro. A fine 2012 gli impieghi erano arrivati a 7.624 milioni di euro ed i depositi a 6.787 milioni di euro.
 
Gli impieghi vengono movimentati sia dalle famiglie (che ne usano il 43%) che dalle imprese (per il 46%), diverso è il caso dei depositi cui contribuiscono prevalentemente (per l’86 per cento circa) le famiglie.
Sempre marginale il ruolo giocato dalle amministrazioni pubbliche.
 
Nel confronto con i dati del marzo 2012 gli impieghi hanno visto una contrazione di quasi 5 punti percentuali mentre i depositi un incremento di 9,5 punti percentuali. Il rapporto impieghi su depositi si è così ulteriormente assottigliato, scendendo al 108,3%. Questa tendenza è riscontrabile anche nelle province vicine che pure mantengono valori di tale quoziente più favorevoli alla voce impieghi.
 
Nella stessa area geografica nel primo trimestre vi è stata anche una riduzione del numero degli sportelli bancari attivi. A Piacenza la riduzione si è limitata all’unità mentre in altri territori è stata un poco più marcata (6 a Parma, 3 a Reggio Emilia, 2 a Cremona, 4 a Pavia).
 
Tra i dati disponibili merita attenzione il rapporto sofferenze impieghi, che misura lo stato di difficoltà del sistema. Il dato piacentino è pari al 9,3%, pari a 3 volte il rapporto registrato nel 2008. L’incremento di quasi un punto percentuale è stato messo a segno nel giro di un solo trimestre, stante che a fine 2012 si era arrivati all’8,2%.
 
Di nuovo si può constatare che tra la fine del 2012 e marzo 2013 in tutte le province di confronto, così come in regione e nel sistema Paese, questa grandezza è cresciuta, a testimoniare che i soggetti debitori faticano sempre di più ad onorare i propri impegni.
 

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