Uccisa a Castelvetro, confessa il convivente: “Ho agito in preda ad un raptus” foto

Un raptus incontrollabile al culmine di una lite sembra per motivi economici. Così Gianpietro Gilberti ha raccontato agli inquirenti l’omicidio della propria compagna Cinzia Agnoletti al termine di un lungo interrogatorio

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Un raptus incontrollabile al culmine di una lite. Così Gianpietro Gilberti, 53 anni, ha raccontato agli inquirenti l’omicidio della propria compagna Cinzia Agnoletti, di due anni più giovane.  Gilberti ha fornito la propria versione dei fatti nel corso di un lungo interrogatorio, durante il quale ha ammesso le proprie responsabilità rendendo, come evidenziato dal capitano Emanuele Leuzzi, comandante della compagnia di Fiorenzuola, “un’ampia confessione”. Ha spiegato di aver ucciso la moglie nel corso di una violenta lite scoppiata a quanto sembra per ragioni di carattere economico. “Ho agito in preda ad un raptus incontrollabile” – avrebbe detto Gilberti agli inquirenti. La Procura di Piacenza ha convocato per la mattinata di venerdì una conferenza stampa nel corso della quale saranno forniti maggiori dettagli sulla vicenda.


L’OMICIDIO
– Tragico fatto di sangue a Castelvetro Piacentino (Piacenza) nelle prime ore di giovedì mattina. Un uomo ha ucciso la sua compagna e poi ha tentato di togliersi la vita. I carabinieri sono subito accorsi sul posto, in via Stazione nei pressi del supermercato Coop, per ricostruire i fatti. L’omicidio è avvenuto nell’abitazione della coppia, che conviveva da anni, al primo piano di una palazzina e l’uomo, Pietro Gilberti avrebbe soffocato la donna, Cinzia Agnoletti, 51 anni.

Ancora da chiarire le cause del raptus dell’uomo, un 53enne originario del paese della bassa piacentina. Dopo un violento litigio scoppiato all’alba, l’uomo avrebbe tentato di strangolare e poi soffocato la donna. Subito dopo avrebbe tentato il suicidio avvolgendo la testa in un sacchetto di plastica, ma è stato salvato in tempo e portato via dai carabinieri per l’interrogatorio. A dare l’allarme questa mattina intorno alle 6,30 il figlio 24enne della coppia: ad avvertirlo sarebbe stato lo stesso genitore con un sms nel quale gli diceva di presentarsi a casa con i carabinieri. La vittima lavorava part in un ristorante nel cremonese, l’uomo aveva invece perso il lavoro da qualche tempo.

Sul posto è giunto anche il sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla. I rilievi sono stati compiuti dai carabinieri del nucleo investigativo, sul luogo del delitto sono giunti il colonnello dell’Arma Luca Pietranera, il pubblico ministero Antonio Colonna e il medico legale Novella D’Agostini.


IL SINDACO: “UNA FAMIGLIA CON DIFFICOLTA’, MA NON ERA SEGNALATA AI SERVIZI SOCIALI”
 – Una famiglia con difficoltà economiche quella Gilberti, ma che non era stata mai segnalata nemmeno in passato ai servizi sociali. Lo afferma il sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla che stamattina si recato fra i primi sul luogo del delitto. “Da quanto ho potuto apprendere, questo fatto di sangue può essere ascritto al tragico filone dei delitti che maturano fra le mura domestiche, in questo caso al fattore di coppia si è sommato quello di natura economica. Non avevamo segnali che potessero far presagire un simile epilogo, e la famiglia non aveva chiesto aiuto al Comune. Di fronte a problemi sociali ed economici sempre più diffusi, dobbiamo ammettere che i sindaci hanno ben pochi strumenti per intervenire”. Cinzia Agnoletti, originaria della Romagna, conviveva da diversi anni con Gilberti, originario proprio di Castelvetro.

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