Zamagni “Salvare il seme della democrazia dalle logiche di mercato” foto

Mercato e democrazia, un rapporto che sembra essere diventato di sudditanza della seconda rispetto al primo, secondo quando ha detto il professor Stefano Zamagni, docente di economia politica dell'università di Bologna, ospite dell'incontro, in programma all'interno del Festival del Diritto, insieme al sindaco Paolo Dosi a palazzo Gotico.

Mercato e democrazia, un rapporto che sembra essere diventato di sudditanza della seconda rispetto al primo, secondo quando ha detto il professor Stefano Zamagni, docente di economia politica dell’università di Bologna, ospite dell’incontro, in programma all’interno del Festival del Diritto, insieme al sindaco Paolo Dosi a palazzo Gotico. ‘Qual e’ il metro di misura con cui si misura l’efficienza di un politico? Il riflesso delle sue azioni in ambito economico. Lo abbiamo visto l’anno scorso con lo spread – dice il professor Zamagni – I mercati sono i regolatori dell’attività politica. Libertà e uguaglianza da sempre considerati i presupposti della democrazia, sono diventati soggetti invece a queste dinamiche. E’ poi scomparso il principio di fraternità, come mai dopo la Rivoluzione Francese questa parola e’ stata cancellata? E’ stata surrogata da solidarietà, ma è una parola diversa, anche se tutti si dicono a favore di quest’ultima. La fraternità non va d’accordo con la spersonalizzazione delle relazioni, mentre la solidarietà può accordarsi a questo concetto. Ma la democrazia non e’ fatta da figli, ma da fratelli, mentre la solidarietà si accorda al paternalismo. Non e’ la mancanza di solidarietà che causa i problemi che viviamo nel nostro paese, ma la mancanza di fraternità’.
 
Zamagni cita poi l’ultimo discorso pubblico di Giovanni Paolo II, il quale aveva detto nel 2004 che una società che discrimina in base al l’efficienza non e’ meno discriminatoria di chi sceglie in base al sesso e all’età. L’efficienza può tradire, non premia tutti. Come fare per rimettere in armonia le due sfere del mercato e della democrazia? Dobbiamo tornare a rendere il mercato civile. Albert Gallatin, uno dei firmatari della carta dei diritti degli Stati Uniti, dice che il principio democratico cioè non deve imperniare solo la politica, ma anche l’economia. Il fine dell’agire del mercato civile e’ il bene comune, il fine dell’agire del mercato capitalistico e’ il bene totale. Non e’ la stessa cosa: il bene comune e’ il prodotto dei beni individuali, mentre il bene totale e’ la somma dei beni individuali. Nel primo caso non possiamo lasciare indietro nessuno, per il bene totale e’ sufficiente che la somma resti positiva. Il mercato civile e’ inclusivo, il mercato capitalistico e’ esclusivo’.
 
Chiude poi con una citazione di Giovanni Guareschi . ‘In situazioni di crisi bisogna fare come fanno i contadini quando il fiume esonda: salvare il seme, per poterlo poi piantare quando le acque si ritirano. Nel nostro caso, quello da salvare e’ il seme della nostra democrazia’.

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