Consiglio comunale, riflettori su Cementirossi e 118

L’incremento accordato alla Cementirossi tiene banco durante le comunicazioni iniziali in consiglio comunale. Una decisione contestata dai rappresentanti del M5S, Mirta Quagliaroli prima (che parla di una ’paghetta’ accordata al Comune), e da Barbara Tarquini poi.

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L’incremento accordato alla Cementirossi tiene banco durante le comunicazioni iniziali in consiglio comunale. Una decisione contestata dai rappresentanti del M5S, Mirta Quagliaroli prima (che parla di una ’paghetta’ accordata al Comune), e da Barbara Tarquini poi.

Roberto Colla (Moderati) dice di “credere nelle istituzioni. Se è stato dato un parere positivo, è perché tutto è in regola. Mi spaventa di più l’inquinamento che non posso controllare”.

“Nessuno di noi è un chimico, le nostre osservazioni presentate in Provincia sono state redatte con l’aiuto di esperti – interviene Tarquini -. Risulta che dal 2007 al 2011 non siamo state fatte rilevazioni da Arpa sul cementificio, evidentemente se si bruciano pneumatici non è necessario controllare la qualità dell’aria, che a Piacenza sarà ottima”.

Su questo argomento interviene anche il sindaco Paolo Dosi. “E’ una materia ampiamente discussa, e che potrebbe essere meglio affrontata in una commissione alla presenza di esperti e dei gestori dell’impianto. Mi rendo conto che davanti a temi come questi ci possono essere processi anche contraddittori. Ad esempio non capisco come la Provincia possa aver autorizzato il raddoppio dello smaltimento di materiale speciale da parte di Cementirossi e non aver applicato lo stesso criterio con Tecnoborgo, visto che esistono documentazioni scientifiche che spiegano come impianti come questi siano meno inquinanti quando funzionano a pieno regime”.

“Non mi aspettavo che l’assessore regionale scattasse ai nostri ordini. Ma essere arrivati ad oggi con la presenza ’forse’ solo del direttore generale dell’Asl, mi irrita. E’ vero che abbiamo chiesto in tempi brevi la convocazione di una discussione sul 118, ma è l’urgenza del tema per il territorio piacentino a sollecitarla. Questo consiglio merita qualche attenzione in più’ dice il consigliere Massimo Polledri. Trattare l’argomento senza nessun ospite presente rischia di essere poco efficace”

“Anch’io penso che oggi la discussione sarebbe incompleta – aggiunge Daniel Negri del Pd – e suggerisco la ripresentazione dell’argomento o con una commissione ad hoc o con un consiglio aperto, per permettere la presenza dei rappresentanti del comitato per salvare il 118″.

“Piuttosto che ritirare il provvedimento sono disposto a discuterlo ugualmente oggi e a promuovere una seconda convocazione. Vorrei sapere perché non è stato sollevato il problema nella conferenza dei capigruppo, che è il momento preposto per calendarizzare le sedute del consiglio – dice Marco Tassi del Pdl -, e vorrei sapere se la presidenza si è premurata di invitare per tempo chi doveva essere presente oggi”.

“Anch’io sono contraria all’idea di rinunciare alla discussione anche se solo tra di noi. E’necessario capire se però non si è presentato nessuno perché si sono sbagliati i termini della convocazione” aggiunge Erika Opizzi dei Fd’I.

Tommaso Foti dei Fd’I parte con un attacco frontale nei confronti del presidente Ferrari. “E’ stata presentata una richiesta, in questo caso, da 11 consiglieri comunali, e questo pasticcio è frutto della sua eterna posizione di “presidente tentenna’’ dice.

“E’ possibile sapere quando il comitato tecnico della Regione ci dirà quale sarà la sorte del 118 di Piacenza? I tempi continuano a slittare – dice Foti -. Io mi sono fatto un’idea: si è deciso da tempo e di vuole aspettare per cercare di indorare la pillola. La scelta è avvenuta prima della decisione del comitato tecnico. A me sembra che l’assessore regionale non sia un pozzo di trasparenza, in questa vicenda. Il Comune e la Provincia di Piacenza possano farsi prendere in giro dalla Regione. Se la valutazione non passa davvero attraverso criteri scientifici, noi dobbiamo rivedere i nostri rapporti con Bologna in modo duro e chiaro”.

IL DOCUMENTO PRESENTATO DAI CONSIGLIERI 5 STELLE

Si invia la comunicazione eseguita presso il consiglio comunale in risposta all’articolo dell’assessore provinciale sulla questione valutazione impatto ambientale per l’industria Cementi Rossi.

Risposta all”assessore provinciale su VIA CementiRossi

In relazione alle compensazioni ambientali della CementiRossi dettagliate dall’assessore Patrizia Barbieri in commissione provinciale vogliamo esprimere la nostra opinione supportata dai dati delle nostre osservazioni che la provincia ha ricevuto.
Questo strumento  è stato studiato per compensare un danno ambientale con un beneficio ambientale della medesima natura.
L’indispensabilità dell’opera e la sua realizzazione nel migliore dei modi possibili, sono aspetti fondamentali perché si possa parlare di “compensazione ambientale”.
Nel caso dell’aumento della cementirossi non si tratta di un’opera indispensabile, esistendo un’ampia gamma di alternative all’incenerimento  di pneumatici.

Le compensazioni ambientali sono diventate “compensazioni”. Ma non ripagano “in natura” i danni all’ambiente (ed alla salute).
In sintesi: le compensazioni sono le paghette che gli amministratori locali ricevono  in cambio del consenso alla realizzazione di opere che non sono accettabili e quindi motivabili agli elettori.
Il partito unico PD-PDL, al potere da sempre anche con sigle diverse, con la sua proverbiale lungimiranza, ha portato avanti un progetto di distruzione di risorse e di ricchezza facendo passare le compensazioni come un importante conquista. Mentre si tratta di soldi dati alla collettività, quando va bene, per ottenere il permesso di distruggere l’ambiente e la salute dei cittadini.
In merito all’ARPA, che dovrebbe essere un importante organo di controllo, vogliamo segnalare quanto già indicato nella nostra conferenza stampa di dicembre 2012 durante la presentazione delle osservazioni all’ampliamento depositate in provincia. Dopo attento studio dei dati, abbiamo evidenziato agli organi decisori che mancano tutte le misurazioni effettuate da ARPA negli anni 2007 e 2008 nei confronti della ditta CementiRossi. Mancano per tutti gli anni richiesti (2007-2011) le misurazioni effettuate sugli effluenti gassosi di inquinanti tossici presenti come componenti nei combustibili utilizzati, in special modo nel combustibile derivato da pneumatici. Perchè mancano? Non ci è stato risposto!
Sentire alcuni consiglieri comunali affermare che l’autorizzazione di ARPA ci mette al riparo dai possibili rischi, ci è sembrato molto superficiale. Siamo consiglieri con il compito del controllo, la fiducia data a priori ci ha portato in questo stato di cose e sentire che ancora ci sono delle persone addette al controllo che si fidano ci sembra contrario al buon senso, anche perchè la Provincia quale ente competente ha la possibilità di derogare la normativa per rendere più stringenti e mirati i controlli allo scopo di tutelare la salute dei cittadini. Invece la nostra Provincia ha deciso di inserire nell’AIA del 2007 una deroga per aumentare alcuni dei valori degli inquinanti emessi. A volte si può scegliere: qui si sceglie di inquinare di più.
Per questo nelle nostre osservazioni abbiamo chiesto alla Provincia di dare parere negativo alla VIA per l’elevatissimo pericolo di disperdere su Piacenza inquinanti molto pericolosi, non essendo l’impianto dotato delle migliori tecnologie per l’abbattimento degli inquinanti e non avendo i cementifici gli stessi obblighi di legge in materia di emissioni inquinanti rispetto agli inceneritori.
Ricordiamo infine che Italcementi di Rezzato-Mazzano nel 2010 è stata obbligata dalle amministrazioni provinciale e comunale al rinnovo degli impianti con l’adozione del nuovo sistema catalitico SCR in aggiunta al sistema non catalitico per l’abbattimento degli ossidi di azoto dai fumi di cottura. Questo permetterà di ridurre gli inquinanti responsabili della formazione di PM10 primarie e secondarie in modo considerevole.
Qui accade che ci fidiamo e che non obblighiamo le ditte inquinanti ad innovarsi e a rispettare l’ambiente.
Per questo patto di fiducia veniamo ricompensati economicamente. Ma i soldi possono comprare proprio tutto? Il nostro silenzio? La nostra collusione? La nostra salute? Noi crediamo di no.

gruppo consigliare M5S

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