Verdi, il convegno in Regione. Gli interventi dei piacentini Morsia, Dioli e Scotti foto

Giuseppe Verdi agricoltore, innovatore e generoso buongustaio. E’ un ritratto per molti aspetti inedito, quello che emerge da nuovi e approfonditi studi sull’autore di Traviata e Rigoletto, di cui ricorre il bicentenario

Giuseppe Verdi agricoltore, innovatore e generoso buongustaio. E’ un ritratto per molti aspetti inedito, quello che emerge da nuovi e approfonditi studi sull’autore di Traviata e Rigoletto, di cui ricorre il bicentenario.

Ha raggiunto il traguardo bolognese, con l’appuntamento che si è svolto ieri presso la sede della Regione Emilia Romagna, il ciclo di incontri dal titolo “Note di agricoltura”. In prima linea, l’assessorato regionale all’agricoltura, retto da Tiberio Rabboni, ieri rappresentato da Giancarlo Cargioli e Francesca Ponti, e l’associazione piacentina Le Terre Traverse, rete di imprese agricole per la valorizzazione territoriale, che negli ultimi anni ha dato grande spazio ad iniziative culturali legate al bicentenario del Maestro Verdi. Obiettivo dell’associazione, come ricordato dal suo presidente Giampietro Bisagni, è quello di “fare rete” tra le aziende agricole del territorio, incentivando collaborazione e visibilità, anche in vista di Expo 2015.

Ad orchestrare il tutto, Ilaria Dioli del Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza; al tavolo dei relatori altri studiosi piacentini: Daniela Morsia della Biblioteca Passerini Landi, che si è soffermata su Verdi imprenditore agricolo, e Carla Scotti di I.Ter, che ha illustrato le differenti caratteristiche dei terreni piacentini e il nesso con le tipologie dei prodotti; in sala, anche Domenico Sannino, attore, che ha letto brani tratti dall’epistolario verdiano. Luigi Vannini, della Facoltà di Agraria di Bologna, ha chiuso i lavori, scendendo nel dettaglio di Verdi innovatore in agricoltura, di fronte a un pubblico composto da numerosi studenti universitari.

Come nei precedenti incontri, che si sono svolti ad ottobre nelle sedi universitarie di Piacenza,  Parma e Reggio Emilia, i diversi interventi miravano a mettere in luce i multiformi aspetti del rapporto del grande musicista emiliano con la sua e la nostra terra, con gli amatissimi poderi, per i quali spendeva tempo e fatica in prima persona, nel segno della qualità dei prodotti, dell’innovazione tecnologica e del valore sociale del lavoro.

L’intervento della dott.ssa Dioli ha affrontato in particolare il tema delle abitudini alimentari di Verdi: una ricca serie di aneddoti e curiosità che ci mostrano un aspetto inedito ed estremamente coinvolgente del Maestro, testimoniato da numerose lettere scritte e ricevute da intimi amici, tra cui importanti nomi del panorama musicale ottocentesco.

Un aspetto minore, forse, se messo a confronto con il genio musicale di Verdi, ma che suscita attenzione e ammirazione tra quanti assistono al goloso racconto delle squisitezze di cui si circondava: l’intervento di Ilaria Dioli ha riscosso ampi consensi anche in Scozia, Stati Uniti e Francia, in vista di nuove platee, tra novembre e dicembre, per i racconti della tavola del Maestro.

Quel che è certo è che nell’ampia e magnifica cucina di Villa Sant’Agata veniva dato grande spazio al meglio dell’enogastronomia emiliano-romagnola e ai valori della convivialità, con un spirito di moderato epicureismo, che fa di Verdi un innovatore anche nel mettere in relazione buona alimentazione, tradizioni locali e gusto del buon vivere. 

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