Medaglie d’oro ai deportati. La cerimonia FOTO foto

In mattinata nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore concesse ai cittadini italianiche sono stati deportati o internati nei lager nazisti

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Alle ore 11,30, presso la Prefettura di Piacenza, nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore concesse ai cittadini italiani, militari e civili (ovvero ai familiari dei deceduti), che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.

“La consegna delle medaglie d’onore -ha detto il sindaco Paolo Dosi -é una cerimonia fortemente sentita. La Giornata del Ricordo fa emergere i volti, le storie delle persone che hanno vissuto le persecuzioni naziste”. “Il riconoscimento vuole esprimere la vicinanza della nostra comunità – ha aggiunto il sindaco. Poi: “Solo la conoscenza puó fare sí che pagine così oscure, per la nostra Europa, non si ripetano”.

“La cerimonia, che anche quest’anno in tiene in prefettura, di consegna di questi importanti riconoscimenti – ha detto il presidente della Provincia Massimo Trespidi – vuole essere un momento non solo per fare memoria, vuole essere un momento di riflessione”. “La Presenza di queste persone (e di quelle che non ci sono piú) ci ricorda che la dignità dell’uomo é qualcosa di incredibilmente grande, neppure la barbarie é in grado di annientarla”.

Sono state proiettate, poi, alcune immagini dei luoghi della memoria. Dal Museo dell’Olocausto a Gerusalemme al Museo Ebraico di Berlino.

“Sono stata a Gerusalemme ed anche a Berlino – ha detto il prefetto Anna Palombi che ha poi citato alcuni scritti di Primo Levi e di Elie Waisel. “I concittadini che oggi sono qui con noi – ha detto – sono la rappresentanza di coloro che vennero trasferiti nei lager. Per quasi due anni le loro esistenze furono sacrificate dietro ai fili spinati, furono destinate al lavoro coatto per i rispondere alle esigenze del Reich. Sempre rimasero fedeli ai loro principi”.  Principi saldi, ha spiegato, che consentirono di passare “dalla tragedia della guerra ai valori fondanti dell’Europa nella quale viviamo”.

Significativa la storia di Francesco Merli, uno dei premiati che ha voluto testimoniare ai nostri microfoni. “Ero militare della divisione Julia – ha detto – e proprio per questo partecipai alla Campagna di Grecia”. Come è noto molti dei soldati italiani in servizio in Grecia, dopo l’8 settembre, furono deportati in Germania o uccisi. Merli fu trasportato nel lager tedesco di Königsberg. “Ho vissuto molto male – ha ricordato l’uomo con commozione – avevamo poco da mangiare e lavoravamo tutto il giorno”. Oltre a questo, i prigionieri erano vessati psicologicamente: “Eravamo trattati come traditori – ha sottlineato. “Ricordare quello che è accaduto è fondamentale – ha concluso -. In quegli anni sono successi fatti orribili. Io sono felice di essere tornato a casa e di essere qui a testimoniare”

Nella provincia piacentina, in particolare, 10 sono i destinatari dell’alto riconoscimento
Si tratta di:

VIVENTI:
1. COVATI DINO
2. MARCHESI BRUNO
3. MASSARI SEVERINO
4. MERLI FRANCESCO
5. VICIGUERRA SECONDO

ALLA MEMORIA
6. BERSANELLI DONNINO
7. CUCCURU GIOVANNI ANTONIO
8. LECCACORVI CIRILLO
9. RAGAZZI SECONDO
10. ROVEDA LUIGI

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