Letta si dimette dopo la sfiducia del Pd. De Micheli non vota

Il premier annuncia le dimissioni dopo l’approvazione durante la direzione del Pd dell’ordine del giorno illustrato dal segretario nazionale Matteo Renzi che di fatto sfiduciava lo sfiduciava. Una votazione alla quale non ha partecipato la parlamentare piacentina Paola De Micheli, uscita dalla sala

“A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volonta’ di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”. Così una nota, diffusa da Palazzo Chigi, di Enrico Letta con la quale il premier annuncia le sue dimissioni.

Una decisione resa nota pochi istanti dopo l’approvazione (136 voti a favore, 16 contrari e 2 astenuti) durante la direzione del Pd a Roma dell’ordine del giorno illustrato dal segretario nazionale Matteo Renzi che di fatto lo sfiduciava: “Si esca dalla palude” – ha affermato Renzi nel suo intervento.

Una votazione alla quale non ha partecipato la parlamentare piacentina Paola De Micheli, vicecapogruppo vicario del gruppo Pd alla Camera, che insieme ad una decina di esponenti vicini a Letta ha lasciato la sala al terzo piano della sede di via del Nazareno: “Siamo sereni” – ha detto -, annunciando che i lettiani non avrebbero partecipato al voto.

Intervento di Filiberto Putzu, consigliere comunale di Piacenza 

Il Mr Bean toscano ha rapidamente imparato i meccanismi della politica italiana, la politica con la “p ” minuscola.
Sfruttando l’anomala situazione di un governo di sinistra sostenuto da un manipolo di fuggiaschi dal Popolo della Libertà, Renzi sfiducia e affossa l’amico Letta e si propone alla guida del governo.
“Fatti da parte che prendo io il tuo posto….” robe da repubblica delle banane come purtroppo si è ormai ridotta l’Italia.
Una sorta di staffetta con il solito becero sistema che dimentica di chiedere il parere degli elettori.
L’ennesima beffa per gli italiani tartassati dalle tasse, alle prese con bilanci famigliari sempre più difficili e presi in giro da promesse di riforme inapplicate.
E con l’incombente annunciata (da Renzi) tassa patrimoniale.
A questo punto l’unica possibilità per liberarsi di questi politicanti è andare al voto e riaffidare la guida del Paese al centrodestra della nuova e rifondata Forza Italia.
 
Filiberto Putzu, Consigliere Comunale del comune di Piacenza

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