Legge omofobia, doppia manifestazione in città FOTOSERVIZIO foto

Piacenza, oggi pomeriggio, è stata teatro di due manifestazioni di stampo diametralmente opposto

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Piacenza, oggi pomeriggio, è stata teatro di due manifestazioni di stampo diametralmente opposto. Nell’incrocio fra il Pubblico Passeggio e Corso Vittorio Emanuele II (angolo Liceo Scientifico), dalle 16.30, si è tenuta la manifestazione contro l’omofobia promossa da Arcigay Piacenza L’A.T.OMO., Agedo Piacenza, Famiglie Arcobaleno e Amnesty International gruppo di Piacenza. Al banchetto hanno offerto ai piacentini la possibilità di sostenete la lotta all’omofobia: facendo una foto con in mano un mazzo di fiori e la bandiera arcobaleno. “Le foto – spiegano i promotori – verranno diffuse su internet serviranno a provare che esistono anche persone che non hanno pregiudizi nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, e che sono d’accordo con l’approvazione di una legge contro l’omotransfobia”.

Dalle ore 17 alle 18, in Piazza Cavalli, invece le “Sentinelle in piedi” hanno vegliato in silenzio, con un libro in mano, per dire il loro “sì” alla libertà d’opinione e alla centralità della famiglia nata dall’unione di un uomo e di una donna. Le “Sentinelle in piedi” sono una rete apartitica e aconfessionale. Si propongono di dare voce a chi non ci sta a rottamare la famiglia in nome dell’ideologia del “gender” che riduce l’essere maschio o femmina a convenzioni sociali da smantellare. Ideologia che, per esempio, ha portato il Comune di Milano a introdurre, nei documenti di iscrizione a scuola, i termini “genitore 1” e “genitore 2” al posto di “madre” e “padre”, presentando la modifica come atto non discriminatorio nei confronti delle coppie omosessuali.

A chi le accusa di essere un movimento omofobo, le “Sentinelle” ribadiscono di essere invece contro ogni aggressione, umiliazione e violenza. “Non solo quella fisica e verbale – precisano – ma contro la violenza di chi vuole metterci contro qualcun altro, e contro la violenza di chi considera le persone con attrazioni omosessuali come una categoria da strumentalizzare, contro la violenza di chi vuole imporre un pensiero unico fingendo di tutelare il bene di chi sente attrazioni omosessuali”.

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