Oleodotto, Eni: “Trafugati 2mila litri di gasolio, ma poche decine sversati” foto

Sono iniziate stamattina le operazioni di bonifica nell’area del greto del Trebbia contaminata dal gasolio fuoriuscito dall’oleodotto preso d’assalto dai ladri. Vertice in Prefettura

Sono iniziate in mattinata le operazioni di bonifica nell’area del greto del Trebbia contaminata dal gasolio fuoriuscito dall’oleodotto preso d’assalto dai ladri. Le foto si riferiscono all’area dove si è verificato lo sversamento più ingente a Campo Madonna, tra Piacenza e Gossolengo, in prossimità del nuovo ponte Paladini. L’area interessata, circa 800 metri quadrati, è stata circoscritta da una recinizione ed i tecnici di una ditta specializzata inviata dall’Eni provvederanno a rimuovere il terreno in profondità, sulla base delle infiltrazioni di idrocarburi. 

Secondo quanto comunica l’Eni sono stati trafugati complessivamente circa 2000 litri di gasolio autotrazione, ma sul terreno sono state sversate solo poche decine di litri del medesimo prodotto. Con ogni probabilità i malviventi si sono serviti di una cisterna per sottrarre il gasolio.

Sempre secondo l’Eni, l’area interessata dallo sversamento è molto limitata ed inferiore a 800 metri quadrati. Sul sito sono all’opera dal pomeriggio di ieri alcune società specializzate in operazioni di bonifica coordinate direttamente da personale Eni. La messa in sicurezza si è già conclusa positivamente ed al momento sono in corso le operazioni propedeutiche alla rimozione del terreno interessato dallo sversamento. Quello di domenica è il primo furto perpetrato sull’oleodotto Sannazzaro-Fiorenzuola.

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IN PREFETTURA IL VERTICE
– Lunedì mattina intanto in Prefettura si è tenuto un vertice per fare il punto della contaminazione del terreno. “Poteva essere un disastro – afferma Giuseppe Biasini, direttore Arpa – dobbiamo ringraziare la tempestività dell’intervento dei carabinieri, che hanno capito subito cosa stava accadendo e sono riusciti a chiudere la saracinesca dell’oleodotto, bloccando subito la fuoriuscita del gasolio”.

Altro elemento favorevole sono state le condizioni meteorologiche: la pioggia di questi giorni ha infatti impedito l’assorbimento dell’idrocarburo (più leggero dell’acqua) da parte del terreno. Alla riunione in Prefettura hanno partecipato anche i referenti di Eni, proprietaria dell’impianti, per definire gli interventi di bonifica. Il coordinamento sarà affidato alla Provincia, mentre ad Arpa resta il compito di vigilare su possibili contaminazioni dell’area.

“Effettueremo carotaggi del terreno, con prelievi più profondi in prossimità delle falde acquifere a valle e a monte dell’oleodotto – dice sempre Biasini – per verificare che non siano state contaminate. Così come stiamo tenendo sotto controllo i pozzi vicini alla zona. Gli autori di questo gesto sono dei veri delinquenti, degli incoscienti: l’oleodotto e’ vicinissimo al Trebbia”.

La riunione in via San Giovanni è stata presieduta dal vice prefetto vicario Elio Faillaci: “Abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte di ENI – spiega – trattandosi di una area di ridotte dimensioni, non ci dovrebbero essere pericoli per la popolazione anche perchè la contaminazione è stata solo superficiale”. La prefettura ha disposto che Eni metta in campo tutti gli interventi di bonifica: “L’impianto resterà fermo dai tre ai cinque giorni e nell’area saranno messi presidi con uomini e mezzi con due piezometri a valle e a monte. Ad arpa è stato chiesto di controllare i due pozzi irrigui in prossimità dell’area interessata”.

I FATTI – I ladri hanno agito probabilmente nella notte tra sabato e domenica, dopo essere riusciti a riempire 3 galloni da mille litri ciascuno, hanno perso il controllo del getto fuoriuscito dalla tubatura manomessa, che si è riversata all’interno del furgoncino usato per il furto. Il mezzo è stato poi abbandonato dai ladri, che sono scappati.

Sul posto domenica pomeriggio sono intervenuti i vigili del fuoco, l’Arpa, la protezione civile e tecnici Eni. E’ stato necessario richiedere l’intervento di una ditta specializzata di fiducia dell’Eni per iniziare le operazioni di bonifica e di messa in sicurezza dell’area interessata.