Appalti comunali e ricorsi, i 5 Stelle: “Gare e procedure siano chiare”

Intervento dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle sulle procedure di appalto e selezione del Comune di Piacenza, dopo la serie di ricorsi presentati nelle ultime settimane e un rilievo avanzato nella verifica della Ragioneria di Stato

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Intervento dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle sulle procedure di appalto e selezione del Comune di Piacenza, dopo la serie di ricorsi presentati nelle ultime settimane e un rilievo avanzato nella verifica della Ragioneria di Stato: “Gare e procedure poco chiare – scrivono allargando il campo anche alle vicende nazionali – o con prescrizioni e indicazioni molto indirizzate o poco definibili lasciano adito a molte interpretazioni e quindi anche a ricorsi”.

Il testo

Tante sono state le critiche per l’intervento che abbiamo fatto in Consiglio Comunale in merito alle procedure di appalto e selezione, intervento che ha preso spunto da notizie uscite sui media locali in cui si evidenziava come, attraverso il Tar, nei confronti di una procedura di gara per un incarico dirigenziale, sia stato effettuato e vinto un ricorso presentato da un concorrente nei confronti del Comune di Piacenza.

Non siamo i soli a sollevare dubbi in merito, un rilievo è stato effettuato anche nella verifica della Ragioneria di Stato. Parecchi gli atti del Comune sottoposti a ricorso. Di recente anche due cooperative sociali escluse dall’ultimo bando per la gestione del’ASP Vittorio Emanuele, vinto per altro da due cooperative che sul territorio di Piacenza lavorano da tanto.

Una considerazione quindi andrebbe fatta in merito alla formulazione delle gare, degli appalti e delle stesse selezioni di personale – sia esso dirigenziale o ordinario – perchè se tanti sono i ricorrenti e tanto rigorose le sentenze, tale formulazione dovrebbe essere il più possibile chiara e poco interpretabile anche per tutelare lo stesso Comune che in questo caso non solo si vede costretto ad annullare la procedura, ma addirittura ne subisce un danno economico dovendo pagare un risarcimento al danneggiato.

Gare e procedure poco chiare o con prescrizioni e indicazioni molto indirizzate o poco definibili lasciano adito a molte interpretazioni e quindi anche a ricorsi. Per questo, durante il nostro intervento in Consiglio Comunale, abbiamo voluto andare oltre Piacenza ed allargare il tiro al sistema degli appalti in generale, specificando come a livello nazionale diversi siano stati i casi di appalti dalle dubbie caratteristiche, considerando alcuni episodi di malcostume tutto italiano di disporre delle risorse pubbliche come se fossero risorse personali o di partito.

Non abbiamo voluto dilungarci in Consiglio, ma ci piacerebbe chiarire come sia possibile utilizzare escamotage legali, adottati dalle diverse amministrazioni pubbliche italiane. Escamotage che in tanti casi si configurano come l’evoluzione delle vecchie tangenti, voto di scambio e clientelismo dei passati anni ’80. I Partiti oggi possono comprare il consenso foraggiando in modo strategico questa o quella porzione di società. La forma dell’appalto può permetterlo in forma del tutto legale. Non significa che ogni appalto costituisca un voto di scambio, ma non è ammissibile che si finga che tutto ciò non avvenga nel nostro paese, i recenti scandali ne sono la prova evidente.

Qualche esempio di escamotage legale? Deliberare gare di vario genere permettendo agli ’amici’ di essere informati prima degli altri potenziali partecipanti. I primi hanno tutto il tempo di prepararsi, gli altri no. Selezionare esplicitamente i partecipanti, attraverso gare ad invito. Riservare la partecipazione solo ad alcune categorie (onlus, cooperative, iscritti ad albi regionali, concorrenti con sede nel Comune appaltante).

Selezionare attraverso sbarramenti economici, ad esempio cauzioni che restano bloccate per parecchi mesi. Il sistema delle cauzioni anticipate scoraggia coloro che non hanno “rassicurazioni” sulla vittoria. Selezionare i partecipanti mediante clausole discrezionali, che non sono obbligatorie, ma possibili. Si sceglie chi dovrà vincere la Gara e poi si stende il Bando di Gara in modo da chiedere ai partecipanti tutte le caratteristiche già in possesso dell’amico. Valutare il curriculum di un partecipante in modo legalmente discrezionale. Come contestarlo? Poi ci sono il controllo e la rendicontazione che possono essere fatti in modo fiscale, oppure in modo amichevole.

In Consiglio abbiamo evidenziato che proprio per il rispetto del principio di trasparenza e di eticità dell’ente ci auspichiamo che le gare siano formulate in modo intellegibile da tutti, non interpretabili, debitamente  pubblicizzate  e nei tempi e modi atti a permettere la più ampia partecipazione e la scelta del miglior concorrente, sia esso una persona fisica, una cooperativa o ditta. Di pochi giorni fa le notizie relative allo scandalo degli appalti pilotati dell’Expo 2015 che ha portato a ben 7 arresti: i magistrati (non i grillini) sostengono che fossero garantite “le imprese riconducibili a tutti i partiti”. Il Movimento 5 Stelle ha denunciato tutto ciò da tempo, attraverso una delegazione entrata nel quartiere EXPO mesi prima dello scandalo.

A quei consiglieri che ci hanno accusato di fare illazioni, dichiarando di non conoscere alcun escamotage utilizzabile per la formulazione dei bandi, chiediamo: ma non leggete i giornali?

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