“Landframes”. Le opere di Dassoni in mostra da Bookbank

Una serie di immagini di grande impatto realizzate con Lomo Action Sampler, un apparecchio analogico che rende lo scatto una sorta di gioco. Ma la particolarità del mezzo è che realizza 4 scatti consecutivi in 4 secondi, una sorta di piccola storia, quasi un film

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“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro.” Scrive così José Saramago, premio Nobel per la letteratura, nella breve e intensa postfazione che accompagna il suo romanzo “Viaggio in Portogallo”.

Sono proprio i viaggi ad ispirare Roberto Dassoni nel suo lavoro fotografico “Landframes. Campionatore di paesaggi” in mostra da oggi alla libreria piacentina Bookbank di via San Giovanni (vernissage alle ore 18.30). Una serie di immagini di grande impatto realizzate con Lomo Action Sampler, un apparecchio analogico che rende lo scatto una sorta di gioco. Ma la particolarità del mezzo è che realizza 4 scatti consecutivi in 4 secondi, una sorta di piccola storia, quasi un film. Si spiega in questo modo l’affetto che lega questa piccola macchina fotografica di plastica a Dassoni, che di professione fa il film maker.

Ecco comparire una vicino all’altra le immagini del grande e tondeggiante palazzo della Capitol Records a Hollywood, le grandi spiagge dorate di Santa Monica, le onde dell’Oceano Pacifico, luoghi amati da Dassoni e frequentati da anni. Sognanti, in bianco e nero, le immagini dei bei palazzi e delle piazze di Parigi, città ricca di storia e di romanticismo. Bellissimi i particolari della Gare de Lion, con le sue strutture metalliche. E ancora di viaggi si parla nelle sequenze dedicate alle stazioni, ai treni, agli aeroporti con i loro addetti ai lavori, gente che del viaggiare ha fatto una professione.

Di particolare interesse, se pensiamo alla particolarità della Action Sampler come generatore di storie, è lo scatto realizzato a Torino con la Mole Antonelliana sullo sfondo e, in primo piano, una figura di passaggio, che diventa simbolo di come anche una fotografia possa rappresentare il movimento e il tempo che scorre. E poi c’è Piacenza, città da cui tutto ha origine. Croce e delizia, bella da fotografare, soprattutto dalla posizione privilegiata della terrazza sui tetti dove l’autore vive, ma anche piccola e stretta, tanto da spingere le menti brillanti e curiose a cercare riparo nel viaggio, in un altrove fatto di paesaggi, città, persone sconosciute e un bagaglio di emozioni ed esperienze che arricchisce la vita nella città di provincia.

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